Fulvio Bianchi: "Pagnozzi punta alla FIGC? Le grandi manovre del calcio. Fassone candidato per la Lega A?"

Parla il giornalista.
30.11.2015 21:00 di Alessandro Vignati   vedi letture
Fulvio Bianchi: "Pagnozzi punta alla FIGC? Le grandi manovre del calcio. Fassone candidato per la Lega A?"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Attraverso la propria rubrica su Repubblica.it, il giornalista del quotidiano romano Fulvio Bianchi, nella sua rubrica "Spy Calcio" ha analizzato la situazione del calcio italiano. Con delle novità: "Rivoluzione nel mondo dello sport: dalla Fifa sino alle (tante) questioni italiane. Presto cambieranno molte cose. La Fifa, soprattutto. Finita finalmente l'era di Sepp Blatter, ecco che Michel Platini rischia di dover rinunciare al sogno della sua vita. Forse è stato ingenuo, probabile sia caduto nella trappola: non ce lo vedo disonesto. Michel, 60 anni, si è costruito un percorso in questi anni, da (grande) calciatore a ct, infine dirigente. All'Uefa ha fatto bene: non va dimenticato. Ha sbagliato a fidarsi da Blatter che ora vuole eliminarlo, impedirgli che prenda il suo posto: non so se Platini sarà radiato (da un comitato etico che di etico ha ben poco, visto che ha nascosto il dossier su Qatar 2022...). Ma anche una squalifica di 6-7 anni, lo metterebe fuori dai giochi. Si vota il 26 febbraio, i tempi sono stretti, credo che anche il Tas possa fare poco in caso di (probabile) condanna. E allora che succederà? Succederà che in corsa resteranno in cinque. Ma solo due contano. Gianni Infantino, segretario generale Uefa, italo-svizzero giovane e preparato. E' stato candidato perché l'Europa, vista la situazione di Platini, non vuole perdere questa occasione di mettere le mani sulla Fifa. Infantino si è mosso molto, contatti ovunque: è un manager, in gamba, più che un politico. Non sarà facile però spuntarla: lo sceicco del Bahrein, Salman Bin Ibrahim-Al Khalifa, classe '65, membro della famiglia reale, presidente della Confederazione asiatica dal 2013, ha forti appoggi. Di sicuro al suo fianco c'è un altro sceicco, ancora più potente: Ahmed Al Fahad Al Hamed Al Sabah, presidente dei Comitati olimpici mondiali, uomo di grande fiducia di Thomas Bach. E gli altri? Contano poco: il principe di Giordania Ali è già stato battuto da Blatter e ora non ha più l'appoggio dell'Uefa. Gli converrebbe rititarsi. Il francese Jerome Champagne è uomo-Fifa: starebbe bene all'ex dittatore svizzero, ma per lui è una scalata ardua. E infine, il ricco manager sudafricano "Tokyo" Sexwale: compagno di carcere di Nelson Mandela a Robben Island, ha l'appoggio dell'Africa ma rischia di non trovare molti consensi nelle altre Confederazioni mondiali. Insomma, alla fine il ballotaggio potrebbe essere proprio fra Infantino e Al Khalifa.

Se, come sembra più probabile, Platini dovesse uscire di scena si aprirebbe un vuoto anche alla Uefa: potrebbe correre per la presidenza Infatino, in caso di bocciatura mondiale. Lo stesso Champagne potrebbe farci un pensiero, oppure l'olandese Michale Van Praag, che già voleva candidarsi per la Fifa. Improbabile Villar, lo spagnolo, sotto tiro pure lui. Oppure i tedeschi, nei guai sino al collo con la storia dei Mondiali 2006. Altri nomi, al momento, non se ne vedono. Venendo alle questioni di casa nostra, partiamo dall'alto. Dal Coni. Giovanni Malagò è avviato al suo secondo mandato: non avrà rivali. Ha lavorato (sta lavorando) bene. Più complessa potrebbe essere la questione della Figc: Carlo Tavecchio si è ricandidato, forse con largo anticipo, e deve temere, almeno al momento, soprattutto se stesso. Le sue gaffes hanno stancato ormai: sia a Palazzo Chigi sia al Coni. Malagò è stato chiaro, per Tavecchio il "bonus" è quasi scaduto. Il n.1 della Figc in questo anno che viene dovrà stare molto attento a non fare più passi falsi, non sarebbero pià tollerati. Non si sa chi potrebbe sfidarlo: Michele Uva si è tirato subito fuori ("io adesso sono un manager" ha detto), Giancarlo Abete punta soprattutto a conservare la vicepresidenza Uefa (il suo mandato scade nel 2017) ma avrebbe bisogno di un forte appoggio da parte della Figc per essere rivotato. Lo avrà? Speriamo di sì. Tempo fa, per la Figc, si era fatto anche il nome di Francesco Ghirelli, direttore generale della Lega Pro ed ex braccio destro di Carraro a Milano e poi a Roma, ma la novità potrebbe essere la candidatura di Lello Pagnozzi, classe '48. Si sa che l'ex segretario del Coni è in corsa per la presidenza della Lega Pro (si vota il 22 dicembre) ma potrebbe lasciare via libera a Gabriele Gravina, osteggiato dal solito Lotito, e puntare alla Figc. Pagnozzi d'altronde il mondo del calcio lo conosce bene. Il sindacato calciatori (Aic) da tempo è sull'Aventino: non parteciperà per protesta nemmeno al prossimo consiglio federale di lunedì prossimo. Ora sta cercando un'alternativa a Tavecchio: e se fosse Pagnozzi? Infine, la Lega di serie A: Andrea Abodi si è fatto avanti, Marco Fassone e Tommaso Miele sono altri due possibili candidati ma i presidenti potrebbe decidere anche di confermare chi c'è già, vale a dire Maurizio Beretta. Ci sarà di sicuro battaglia. Ma prima va risolta la questione dei soldi".