Fulvio Bianchi: "Lega B a rischio commissario. Ecco il piano segreto di Lotito"

Parla il giornalista.
23.05.2017 21:20 di Alessandro Vignati   vedi letture
Fulvio Bianchi: "Lega B a rischio commissario. Ecco il piano segreto di Lotito"
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© foto di Federico De Luca

Attraverso la rubrica su Repubblica.it "Spy Calcio" il giornalista del quotidiano romano Fulvio Bianchi ha parlato del futuro del calcio italiano. Novità: "La Lega di A è commissariata (da Tavecchio), la Lega di B rischia la stessa sorte. Giovedì si farà un altro tentativo, ma i 22 club cadetti sono spaccati dopo le dimissioni di Abodi, ci sono correnti e correntone. Venerdì, in caso di altra fumata nera, il consiglio federale darà un ultimatum alla Lega di B: trenta giorni (o di più, come spera Lotito) per venirne a capo, altrimenti anche lì arriva il commissario (candidato Cosimo Sibilia, vicario di Tavecchio). Giovedì, come detto, altra assemblea: c'è un gruppo di club che spingono per l'avvocato (penalista) Corradino che ha retto la Lega dopo l'addio di Abodi. Ma servono 12 preferenze in terza votazione. Non facile. Gualtieri, ex Crotone, si è ritirato. Lotito no, anzi darà battaglia: se capisce che non riesce a trovare 12 voti (ma c'è abbastanza vicino, intorno a 10 pare) per diventare il nuovo leader è pronto a fare ostruzionismo e convincere i suoi club a non presentarsi, facendo così saltare l'assemblea. La tattica di Lotito è chiara: o io o il commissario. Lui vorrebbe tirarla il più possibile per le lunghe, se non dovesse farcela giovedì, in attesa che si conoscano i nomi delle retrocesse dalla A e delle promosso dalla C. Perché lì ha degli amici (vedi Palermo e Pescara). Ma Tavecchio gli concederà tutto questo tempo? C'è un altro aspetto: Lotito è proprietario di un club di A, la Lazio, e coproprietario di un club di B, la Salernitana. Se ci candida alla Lega di B non è solo una questione di conflitto d'interessi, che in Italia ormai è una costante, ma in realtà non si può avere due club professionistici per le norme della Figc, ma da anni ormai si va avanti con le deroghe (Lotito, si sa è il re delle deroghe). "Prima o poi bisognerà pure ripristinare la legalità, o no?", sostiene Andrea Abodi, che concluso l'iter politico diventerà presidente dell'Ics, Istituto di Credito Sportivo, la banca pubblica dello sport.

Venerdì c'è consiglio federale della Figc: chissà se qualcuno avrà il coraggio di affrontare il caso della deroga di Lotito? Certo, il compito di Tavecchio è davvero improbo. Il calcio vive un momento agitatissimo e delicatissimo. La Lega di A commissariata, quella di B che rischia la stessa fine, Gravina che minaccia di lasciare la C (ma pare che Lotti gli abbia promesso un aiuto per i suoi club), le riforme che attendono tempi migliori. Tutto è fermo. Non è colpa di Tavecchio. Lui ci provò con la riforma dei campionati anche nella passata gestione, ma fu stoppato dai soliti veti incrociati, soprattutto della A. Non c'è gioco di squadra. Lo stesso Tavecchio, lo ricordiamo, era contrario al paracadute, almeno fatto in questo modo, e aveva proposto di ridurre le retrocessioni da tre a due, recuperando così 30 milioni. Ma i presidenti di A da questo orecchio non ci sentono proprio, loro sono preoccupati solo dai diritti tv. Aspettano il nuovo bando d'asta del campionato e un eventuale decreto legge di Lotti che metta mano alla legge "Melandri" (decreto molto eventuale, visto che le promesse del ministro ormai durano da mesi). E così si va avanti con questo paracadute che congegnato com'è, di etico non ha proprio nulla. Ma sta bene a (quasi) tutti. E si va avanti con troppi club all'acqua alla gola. Che succederà con le iscrizioni ai prossimi campionati, soprattutto in C?".