Fulvio Bianchi: "Arbitri troppo buoni e distratti. E se sbaglia anche Rizzoli..."

Parla il giornalista.
22.03.2016 20:00 di  Alessandro Vignati   vedi letture
Fulvio Bianchi: "Arbitri troppo buoni e distratti. E se sbaglia anche Rizzoli..."
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Attraverso la propria rubrica su Repubblica.it, il giornalista del quotidiano romano Fulvio Bianchi, nella sua rubrica "Spy Calcio" ha analizzato la situazione del calcio italiano. Con le polemiche arbitrali dell'ultimo turno di campionato in primo piano: "C'è da preoccuparsi se sbaglia anche il numero 1, l'arbitro che ha diretto la finale Mondiale in Brasile. Nicola Rizzoli ha gestito male il derby di Torino: il gol di Maxi Lopez era regolare (per pochi centimetri, lì ha sbagliato l'assistente Tonolini) ma l'arbitro di Bologna è troppo buono con Alex Sandro, Bonucci e Glik che meritavano il secondo giallo e quindi l'espulsione. Rizzoli si è fatto strapazzare da Bonucci, una brutta scena (che purtroppo era già successa in passato a lui e ad altri arbitri). Uno della sua esperienza e polso, dovrebbe essere più severo e attento: il buonismo arbitrale non porta da nessuna parte, favorisce solo le lamentele. Il campionato sta entrando nella fase cruciale: il designatore Domenico Messina, furibondo per gli errori di domenica scorsa, richiami subito i suoi ad una maggiore attenzione e anche ad una maggiore severità. Pazienza se aumenteranno rigori, gialli e rossi. A Rizzoli, che era reduce anche da Tottenham-Borussia di giovedì scorso, un turno di riposo non farà male.

Sinora la "squadra" di Messina era andata bene, errori sì ma fisiologici. Attenti però che si entra nella fase calda e ci sono ancora tanti verdetti da decidere. Intanto è stato risolto un problema: è stata decisa la procedura amministrativa per la riscossione delle sanzioni economiche nei casi di violenza agli arbitri (vedi www.aia. it). Molto spesso le aggressioni arrivano da tesserati, ma ora le società dovranno pagare. "Non è stato facile ma ce l'abbiamo fatta - dice il presidente dell'Aia, Marcello Nicchi - perché siamo stati, come sempre, determinati nel pretendere e ottenere forme di tutela reali e concrete per i nostri arbitri, i tanti ragazzi che ogni domenica scendono in campo, con spirito di servizio, per garantire la regolarità di tutte le partite della Federazione e che rischiano, ogni volta, di venire aggrediti, subendo forme di violenza inaudite e inaccettabili soprattutto in uno sport nobile qual è il calcio". Nicchi inoltre ci tiene a ringraziare Tavecchio: "Il presidente federale con gli arbitri è sempre stato di parola".