Festa a TMW Radio: "Spalletti resta alla Roma se comunanza di intenti"

22.03.2017 15:40 di Marco Spadavecchia   vedi letture
Festa a TMW Radio: "Spalletti resta alla Roma se comunanza di intenti"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Gianluca Festa, ex calciatore e allenatore, intervistato da Marco Piccari e Vincenzo Marangio

Gianluca Festa ha parlato ai microfoni di TMW Radio dell'attualità del nostro campionato analizzando la situazione legata alla guida tecnica della Roma: "Penso che Spalletti sia un allenatore molto bravo che riconfermerei anche se ultimamente c'è un po' di disagio nell'ambiente romano e bisogna capire cosa è successo e se ci sono i presupposti per andare avanti perché se ci sono malumori non so se è il caso di continuare assieme, per andare avanti assieme serve comunanza di intenti altrimenti meglio chiudere. Totti? È normale che lui possa dire che vuole la riconferma anche se nel calcio non si può sempre dire quel che si pensa. A volte, ma non so se questo sia il caso, si fanno dichiarazioni diplomatiche".

AMBIENTE ROMA - "Si parla di una grande città, della capitale, ed è normale che le pressioni sono altissime, chi va lì lo deve sapere e se accetti di allenare la Roma sai a cosa vai incontro. Però l'ambiente e la tifoseria devono crescere se vogliono raggiungere traguardi importanti. È lo stesso problema di Napoli dove c'è un'altra tifoseria molto calda che si esalta facilmente come a Roma. Serve equilibrio sia nei momenti esaltanti sia in quelli negativi".

FUTURO PIOLI - "Bisogna capire se si vuole il nome altisonante che faccia vendere il marchio Inter in giro per il mondo o un allenatore valutato secondo le proprie qualità. Pioli è molto capace, lo sta dimostrando e merita la riconferma. Se la proprietà cinese riesce a capire di avere in casa persone valide, come Pioli e il direttore sportivo Ausilio, e gli permette di lavorare al meglio allora potrà fare molto bene. Se invece si vogliono prendere nomi per il marketing e non per il futuro allora le cose sono ben diverse. C'è questo rischio con le grandi multinazionali al comando".