Fausto Rossi: "Volevo tornare in Spagna. Nessun sentimento di rivalsa, ho grande rispetto di chi lavora alla Juve. Sogno l'azzurro. Con Conte l'Italia crescerà, spero mi segua"

21.08.2014 19:10 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Fausto Rossi: "Volevo tornare in Spagna. Nessun sentimento di rivalsa, ho grande rispetto di chi lavora alla Juve. Sogno l'azzurro. Con Conte l'Italia crescerà, spero mi segua"

Fausto Rossi, centrocampista scuola Juventus, è intervenuto ai microfoni di calcionews24.com per parlare della sua nuova avventura al Cordoba e non solo: 

Hola Fausto, quali sono le tue prime impressioni da giocatore del Cordoba?
«Sono buone, tornare in Spagna era un obiettivo. Sono stato molto bene l’anno scorso a Valladolid, per me la Liga è un grande campionato. Questa stagione mi aiuterà a completare il percorso di crescita iniziato l’anno scorso. Poi mi hanno voluto tanto, a tutti costi e quindi fa piacere».

Ti puoi considerare per metà spagnolo?  Ti senti sempre più inserito nel loro modo di intendere il calcio?
«Questo si, sicuramente. Hanno un modo di vivere molto semplice, alla mano. Qui mi trovo molto bene, non ho mai avuto problemi d’inserimento e non li ho nemmeno ora con i compagni nuovi. Sono stato subito accettato dal gruppo in maniera eccezionale.

Sei stato al centro di diverse voci di mercato, eri molto vicino all’Udinese. Com’è andata effettivamente la trattativa?
«C’erano state tante voci e richieste sia in Italia che in Spagna, io sinceramente mi sono fidato cecamente del mio agente Vigorelli che ringrazio. Ho sempre lasciato fare a lui, mi avvisava delle cose concrete. Qualche possibilità di tornare in Italia c’è stata ma alla fine ha prevalso la voglia di tornare qui».

Non ti sei sentito poco considerato dalla Juventus?
«Nessun sentimento di rivalsa, ho grande rispetto di chi lavora alla Juventus. E’ una grande squadra e sinceramente non ho nessun desiderio di rivalsa, penso solo a me stesso e a fare bene qui. Mi lega solo un contratto a loro ma vado avanti per la mia strada come loro d’altronde».

La Liga è effettivamente cosi superiore al nostro campionato?
«A livello prettamente tecnico e qualitativo è superiore, sicuramente. I ritmi sono più alti, in Italia siamo superiori solo a livello tattico. Anche per quanto concerne la mentalità, noi vogliamo sempre arrivare alla vittoria».

Questo è anche un motivo d’orgoglio per te che ti stai misurando con il campionato piu importante d’Europa?
«Si, se non il più importante è sicuramente tra i primi due insieme alla Premier. Per me è un orgoglio, l’anno scorso ero l’unico italiano nella Liga».

Il vostro obiettivo è la salvezza?
«Si, sicuramente considerando che non giocavano nella Liga da molto tempo».

Che squadra hai trovato?
«C’è un buon gruppo, con delle buone individualità. L’allenatore è rimasto lo stesso, si conoscono bene. Dobbiamo amalgamarci con il resto del gruppo, parlo dei nuovi. Mi piace la voglia che hanno di migliorare tutto, sono molto attenti ai dettagli. Stanno rifacendo lo stadio e gli spogliatoi. Noi giocatori ci stiamo adattando e siamo entusiasti di partecipare a questa che per loro è una grande cosa. Si respira un’aria molto positiva. I tifosi hanno risposto alla grande, ci sono già 17000 abbonati. Si prevede il tutto esaurito ad ogni gara, poi adesso ci sarà la trasferta di Madrid e hanno chiesto 2500 biglietti, un grandissimo entusiasmo direi».

Troverai Ryder Matos, cosa ti ha detto?
«Anche lui è venuto qui per cercare di crescere, l’obiettivo  penso sia lo stesso anche per lui. Ha voglia di fare e cercare di mettere in difficoltà la Fiorentina».

Che numero di maglia hai scelto per la nuova stagione?
«Il sette ma non c’è un motivo preciso. Erano rimasti pochi numeri, quindi sinceramente non ho una preferenza. L’anno scorso il cinque mi ha portato fortuna, speriamo che anche il sette dia gli stessi frutti».

Con la lingua spagnola vai d’accordo ormai...
«Si capisco tutto, nello spogliatoio si scherza molto. Loro mi prendono in giro in italiano, cerco di insegnarglielo».

Domanda scontata: quale obiettivo ti poni a livello personale?
«Penso a fare bene e salvare il Cordoba. Spero nel giro di due anni di entrare stabilmente nel giro di azzurro. Devo migliorare ma è un obiettivo e un sogno che ho. Conte adesso è arrivato nella panchina dell’Italia, io l’ho avuto alla Juventus e ti assicuro che è un grandissimo allenatore. Spero solo che segua i campionati esteri a differenza di Prandelli la squadra con lui crescerà a livello tattico».

Hai segnato al Barcellona, manca un gol al Madrid.
«Si all’Atletico( ride ndr). I gol sono sempre importanti, magari ne faccio uno al Calderon».