Fascetti: "Guai a dare per morta la Juve. Se vince a Milano rientra in lotta per il titolo"

08.10.2015 18:45 di Giovanni Spinazzola Twitter:    vedi letture
Fascetti: "Guai a dare per morta la Juve. Se vince a Milano rientra in lotta per il titolo"
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Eugenio Fascetti, ex allenatore, ha parlato di Lazio e Serie A ai microfoni di Elleradio, nella trasmissione “I Laziali Sono Qua”. , trasmissione radiofonica in onda dalle 10 alle 13 dal lunedì al sabato sugli 88.100 FM di Elleradio. "La Lazio? Le batoste subite non ci stavano sulla carta, hanno sorpreso tutti, ma la reazione della squadra è stata encomiabile. Personalmente non conosco Pioli, ma devo dire da osservatore che ha dimostrato di essere, oltre che un buon allenatore, anche una persona caratterialmente molto forte, perché - ha spiegato - sopravvivere a queste guerre mediatiche a Roma non è affatto facile. E’ evidente che il gruppo è con lui, perché altrimenti avrebbero avuto l’occasione di farlo fuori. La Lazio è piena di talenti di grande avvenire, ma al momento ha una necessità prioritaria: un rinforzo in difesa, magari da reperire già nel mercato di gennaio. Il solo De Vrij come centrale di livello mi sembra poco, un innesto garantirebbe competitività anche in caso di infortuni. In campionato attenzione a dare per morta la Juventus.

Se i bianconeri dovessero vincere a Milano, e non la vedo come una cosa impossibile perché a me personalmente l’Inter non piace, li considererei di nuovo in lizza per lo Scudetto. Napoli e Fiorentina sono brillanti, ma non so se hanno l’organico e l’esperienza per arrivare fino in fondo per puntare al bersaglio grosso. Anche la Lazio - ha ammesso - potrebbe inserirsi, ma è ancora presto per qualsiasi valutazione. Europa League? Per capire dove potranno arrivare i biancocelesti, bisognerà attendere la seconda fase e sapere quali saranno le otto squadre che scenderanno dalla Champions. Felipe Anderson può vivere l’anno della sua consacrazione, ha tutto - ha dichiarato - per diventare un fuoriclasse assoluto. Lucas Biglia guai a perderlo, è un giocatore determinante, con caratteristiche uniche che sarebbe molto difficile individuare in un sostituto. Io insisterei anche su Keita, va lasciato maturare tranquillamente. Alla sua età è normale avere un po’ di alti e bassi, ma quando entra in campo - ha concluso - mette in mostra numeri importantissimi”.