Fabrizio Bocca: "La terza vita di Pirlo. Grande calciatore in pensione o dimostrerà ancora di essere il Maestro?"

Parla il giornalista.
27.07.2015 23:15 di  Alessandro Vignati   vedi letture
Fabrizio Bocca: "La terza vita di Pirlo. Grande calciatore in pensione o dimostrerà ancora di essere il Maestro?"
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© foto di Federico Gaetano

Attraverso la sua rubrica sul sito di Repubblica "Bloooog", il giornalista del quotidiano romano Fabrizio Bocca ha parlato di Andrea Pirlo. Inizia l'avventura americana per l'ex juventino: "L'esordio di Andrea Pirlo col New York allo Yankee Stadium nell'American Soccer League ha suscitato un grande interesse mondiale. La sua nuova squadra ha discretamente maltrattato l'Orlando di Kakà, cinque gol, di cui due di Villa. Pirlo che è entrato nel secondo tempo, ci ha messo un assist proprio per Villa. Grande entusiasmo, grandi applausi, una festa. E' cominciata così la terza vita di Pirlo. La prima si era chiusa dopo il Milan, la seconda dopo la Juve, adesso la MLS. Un campionato di calcio in una splendida cornice e con meno stress.Ciclicamente il calcio americano ritrova il suo interesse. In realtà si tratta di un calcio molto più antico di quello che si creda, ai primi mondiali nel 1930 gli Usa si classificarono terzi; nel nostro primo mondiale vinto (1934) la prima partita, facile, che dovettero affrontare gli azzurri fu proprio contro gli Usa. Non credo ormai che gli Usa paghino una scarsa dimestichezza o frequentazione col football.

Non è uno sport poco popolare o poco praticato, anzi a livello giovanile e scolastico risulta essere uno dei più diffusi, inoltre tutti gli abitanti di radici ispanico-latine, se non addirittura asiatiche, hanno col soccer un rapporto intenso. E' probabile che il calcio nordamericano paghi piuttosto un certo isolamento dal calcio europeo, l'unica possibilità di incrocio sono praticamente i mondiali e le tournée estive in Canada e negli Usa dei grandi club europei. Calciatori come Pirlo portano spettacolo e soprattutto esperienza. Lo stesso si può dire per Lampard e Gerrard e i molti altri campioni che stanno andando a chiudere la loro carrierà nella MLS. Un segnale importante sarà vedere se Pirlo, a 36 anni e giocando in un campionato marginale rispetto al panorama europeo-mondiale, riuscirà a mantenere il proprio posto in azzurro. Un anno fa dopo la fallimentare spedizione in Brasile, lasciò la nazionale per poi ripensarci con l'avvento di Conte in azzurro. L'aver lasciato la Juventus potrebbe forse costargli il posto o forse tenerlo più fresco in vista delle prossime partite e dei prossimi europei. Negli Usa intanto continuano a chiamarlo il Maestro, così come lo avevano ribattezzato i sudamericani, ammirati dalle geometrie di un regista come ce ne sono pochi al mondo e che richiama gli i grandi registi italiani, a cominciare da Rivera. Se nonostante tutto riuscirà ancora a dare il suo contributo alla nazionale, vorrà dire che il calcio americano non è solo un campionato da ricchi e allegri pensionati del pallone".