Evelina Christillin: "Conte manca, ma Allegri sta iniziando a conquistare i tifosi"

21.09.2014 19:15 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Evelina Christillin: "Conte manca, ma Allegri sta iniziando a conquistare i tifosi"
© foto di Marco Giglio/Image Sport

La tifosa juventina, Evelina Christillin, presidente della Fondazione del Teatro Stabile, ha elogiato Massimiliano Allegri nel suo editoriale per Huffingtonpost.it, Ecco le sue parole:

Lo ammetto, all'inizio ho fatto un po' di fatica a accettare il cambio della guardia sulla panchina della Juventus; dal coriaceo, battagliero, urlante ,severissimo sergente Hartman-Conte (vi ricordate Full Metal Jacket?), al soave, mellifluo, educato Max-Acciuga-Allegri, uno che accettava le sfuriate della famiglia Berlusconi senza fiatare, e perfino, da che pulpito, le critiche di Silvio sulla sua pettinatura; uno che si lasciava mandar via in silenzio, dopo che gli avevano venduto mezza squadra, pur avendo portato il Milan nei quarti di Champions; uno che. sostituito per i capricci di una ragazzina (pre)potente con Seedorf, non ha detto una parola quando, pochi mesi dopo, anche l'olandese e' stato rispedito al mittente senza troppi complimenti. Troppo buono, pensavo, troppo etoniano in campo e fuori, con la piega dei pantaloni troppo perfetta anche sotto il dluvio o nel fango; troppo poco da Juve, insomma.

Poi è cominciato il campionato, e nelle prime due partite, aldilà di un numero impressionante di pali e traverse e di infortuni a catena, riecheggianti la sfortuna da Calimero del Mister, in realtà si è vista una squadra tonica e organizzata, ancora modulata sugli schemi di Conte, ma con una sua personalità concreta e ficcante. Buono anche il debutto in Champions contro i modesti svedesi del Malmoe, con un secondo tempo convincente e il ritorno al gol europeo, anzi alla doppietta, di Tevez, a digiuno continentale da oltre un lustro.

Quindi, con queste premesse, pur senza smettere mai di rimpiangere Conte (Vittorio, il mio amico psichiatra, mi ha diagnosticato una possibile Sindrome di Stoccolma), eccoci qui a commentare il partitone dei partitoni, un Milan-Juve col Meazza esaurito, le due squadre in testa, insieme alla Roma, a punteggio pieno, Menez capocannoniere, gli allenatori travestiti da toreri, ancora memori delle tremende cornate verbali (e non solo) scambiate soltanto due anni fa, Galliani col gran pavese di Lotito e Tavecchio innalzato virtualmente in tribuna, Agnelli (giustamente, dico io) schierato invece sul fronte opposto. Insomma, sapore da sfida all' Ok Corral sotto tutti gli aspetti, con le arringhe di Silvio tornato in campo durante la scorsa settimana, per intonare pavarottianamente il Vincerò a Inzaghi e ai suoi ragazzi.

Però....però per chi, come me, ha vissuto gli anni della grande alleanza tra Milan e Juve, quelli in cui la triade andava a braccetto con Galliani, quelli in cui ci si vedeva, ospiti di Giraudo, a mangiare i funghi in campagna, o ci si ritrovava tutti insieme a Ferragosto a Forte dei Marmi da Adriano, e' difficile dimenticare. Cioè, quegli anni lì pesano di più, nel cuore e nella memoria, delle rivalità e delle barricate di oggi, e quindi, pur non avendo raggiunto san Siro, sto qui davanti al video con l'animo meno aggressivo che se stessimo per giocare con l'Inter, la Roma o la Fiorentina.

Pero' dobbiamo vincere. Si comincia, con le formazioni previste alla vigilia , Pereyra al posto di Vidal - suo il primo tiro in porta al 6'- e i due allenatori al minimo sindacale della cortesia istituzionale; Juventus più grintosa e determinata nel primo quarto d'ora, poi il Milan parte forte, pur rimanendo, entrambe le squadre, abbastanza rannicchiate nelle rispettive metà campo. Al 26' paratona di Buffon su Honda, poi azioni non indimenticabili dalle due parti, e Caceres che esce per infortunio, lasciando il posto, speruma bin, a Ogbonna.

Per non smentire la sinfonia dei legni calimerici, Marchisio, marcato maluccio dall'inizio del match, becca il palo al 37', e poi poco altro fino alla fine del primo tempo, con l'arbitro mondiale Rizzoli non al meglio della forma. Si ricomincia senza voli pindarici, tranne qualche apprezzabile slancio di Pereyra ; tiro di Marchisio su calcio d'angolo, fuori di poco, e 20 minuti del secondo tempo scappano già via, con Bonaventura che subentra a El Shaarawy.

Al 25', su una palla straordinaria offerta da Pogba, ecco il gol di Tevez, con tanto di ciuccio azzurro festeggiante in bocca, e la Juve passa in vantaggio; cinque minuti dopo, fuori Pereyra e dentro Vidal, appaiati dalle due pi orrende capigliature bianconere, oltre che da una gran classe, e a seguire sostituzione di Lichtsteiner (ma quanto corre lo svizzero?!) con Romulo, mentre nel Milan entra Pazzini, per un doppio attacco con Torres. Scatta il 45', e i minuti di recupero sono tre; al 48' Rizzoli fischia, game over. Portati via tre punti anche qui dalla Juve di Max, ormai più cigno che pulcino, proprio in quella Milano che l'ha trattato così male.