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TORINO - Heysel, il resoconto della toccante commemorazione. Lorentini: "La memoria va allenata". Caremani: "Manca luogo della memoria". Pastorin: "Non parliamo di morti, ma di caduti". Ferlat: "Avevo mezzo minuto di vita" (FOTO)

29.05.2015 21:20 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Fonte: dal nostro inviato Massimo Pavan
LIVE TORINO -  Heysel, il resoconto della toccante commemorazione. Lorentini: "La memoria va allenata". Caremani: "Manca luogo della memoria". Pastorin: "Non parliamo di morti, ma di caduti". Ferlat: "Avevo mezzo minuto di vita" (FOTO)
© foto di Massimo Pavan

17:20 - La parola passa a Francesco Caremani, giornalista, scrittore e autore del libro: “Heysel Le verità di una strage annunciata”: "Permettetemi di dire che stasera manca una persona qui con me, che è Otello Lorentini (caloroso applauso in sala, ndr). Grazie alla sua battaglia, grazie anche al fatto che lui aveva conservato i documenti del processo, i giornali dell'epoca, senza di lui non ci sarebbe stata giustizia per i morti dell'Heysel, non ci sarebbe stato neanche al mio libro che grazie ai parenti delle vittime è diventato anche uno strumento di memoria, che è la cosa che mi preme di più. Io sono in Piemonte da una settimana, da lunedì sono stato nelle scuole, a parlare ai ragazzi che nel 1985 non erano ancora nati. Ragazzi che tifano per il Torino e che tifano per la Juventus. E devo dire che è stata una sensazione molto particolare. Otello Lorentini mi ha spiegato il cammino della memoria, mi ha chiesto di scrivere il libro perchè si era scocciato del fatto che la gente non sapesse cosa era successo veramente, si era scocciato che in tanto raccontassero a casaccio l'Heysel. Io ho avuto invidia per due squadre, il Torino e il Liverpool, perchè per Superga e Hillsborough hanno un giorno della memoria. A noi manca una cosa importante, perchè ce l'hanno cancellata. Le scuole superiori vanno ad Auschwitz perchè è un luogo in cui capiscono quello che è successo. in Argentina hanno impedito di distruggere la scuola dell'esercito dove torturavano i desaparecidos, perchè altrimenti non avrebbero potuto capire dove li torturavano, dove facevano partorire le ragazze per dare i loro figli ai militari che non li potevano avere. Purtroppo a noi manca il luogo della memoria, perchè lo stadio Heysel di fatto non esiste più".

17:15 - Il giornalista Darwin Pastorin: "C'è chi vorrebbe cancellare quello che è successo 30 anni fa, ma quello non si potrà mai cancellare  nella memoria, perchè se noi dobbiamo parlare di quanto accaduto 30 anni fa, non dobbiamo più parlare dei morti dell'Heysel, ma dei caduti dell'Heysel, perchè quella fu una battaglia, una battaglia dove a perdere la vita furono persone comuni, gente che andava a quella partita come a una festa. C'è  stato chi ha perso la vita, chi ha perso l'innocenza e la speranza. Perchè ai morti bisogna aggiungere i feriti, ma non solo i feriti dal punto di vista fisico, anche i feriti dal punto di vista psicologico, del cuore, oltre a quelli che hanno perso i loro cari".

17:00 - Parla Nereo Ferlat, sopravvissuto alla tragedia ed autore del libro “L’ultima Curva”: "Ho visto cosa è successo, come è cominciato il tutto. Quando sono cominciati questi attacchi, io avevo vicino a me due persone con le quali avevo viaggiato e ho detto: scappiamo perchè qua con questa rete per polli non siamo al sicuro, eravamo a circa una decina di metri da lì, nel mezzo della curva. Il razzo che hanno lanciato gli inglesi ad altezza d'uomo è stato quello che ha fatto spaventare queste persone che non erano preparate a una guerriglia. Qui c'erano delle famiglie, gente che stava mangiando un panino, che stava guardando la partita dei ragazzi che si stava giocando. Era gente impreparata. Ci siamo trovati migliaia di persone in pochissimi metri quadrati, urlanti, che cercano una via di salvezza. Eravamo tutti schiacciati. Io posso parlare per me, mi sono ritrovato ad avere mezzo minuto di vita, ero proprio schiacciato completamente, non avevo neanche saliva in bocca. Ho cominciato a salutare mentalmente i miei: peccato, la prima volta che vado all'estero a vedere la Juve ed è proprio l'ultima per me. Poi ho pensato: Padre Pio aiutami. Mi sono aggrappato alle persone che stavano ondeggiando e con tutta la forza ho cercato di stare in piedi, perchè se fossi caduto non mi sarei rialzato. Quando poi è crollato il muretto, calpesando gente già a terra, mi sono trovato in campo e mi sono fatto il segno della croce, ero salvo. La crocerossina mi ha dato da bere e ho ripreso le forze. Poi mi sono detto che a casa mia avranno visto questi incidenti e volevo farmi vedere. Sono salito fino in tribuna stampa e addirittura Carlo Nesti mi ha fatto da scaletta e mi ha tirato su. I clacson, se avesse vinto il Liverpool, sarebbero stati di tutte le altre squadre che non aspettavano altro".  

16:40 -  Francesca Cassottana, giovane attrice laureata alla scuola d’arte drammatica “Paolo Grassi” di Milano, ripercorre le fasi del dramma raccontando le fasi, le cause e le responsabilità della tragedia.

16:20 - Inizia la commemorazione nella Sala Viglione nella sede del Consiglio Regionale Piemonte. Prende la parola Andrea Lorentini, Presidente dell’"Associazione fra i familiari vittime dell’Heysel”: "E' una giornata importante, alla quale abbiamo voluto dare il titolo 'Il valore della memoria, il dovere della verità'. Sono due pilastri sui quali il lavoro dell'associazione che ho ricostituito grazie al supporto di buona parte dei familiari dell'Heysel. Dopo 30 anni la memoria deve essere allenata, va difesa, perchè ancora oggi la memoria di quelle vittime viene offesa e oltraggiata in molti stadi in Italia, ma questo vale non solo per le vittime dell'Heysel, ma per tutte le vittime legate al calcio. Per almeno 30 anni si è fatta poca memoria e spesso fuorviante. L'obiettivo della nostra associazione è portare avanti la memoria che non puo' prescindere dalla verità storica e processuale di quei fatti. La verità sull'Heysel è una sola, gli hooligans sono gli assassini materiale di quella strage, perchè provocano la morte di 39 persone e centinaia di feriti nel settore Z. Però la Uefa e le autorità del Belgio sono i mandanti morali di quella strage, perchè la Uefa è responsabile di una serie di gravi negligenze nell'organizzazione di quell'evento, a cominciare dalla scelta dello stadio, fatiscente e non adeguato ad ospitare uan finale di Coppa dei Campioni, perchè la gestione dei biglietti è a dir poco scellerata, basti pensare che nel settore Z non devono finire famiglie e tifosi italiane, ma ci finiscono. Quello era un settore neutrale, dove dovevano esserci tifosi non italiani. Una strage annunciata come ha scritto Francesco Caremani nel suo libro. L'associazione rinasce dopo la storica prima associazione che si costituì qualche mese dopo la tragedia e che fu fondata da mio nonno, Otello Lorentini che con quell'associazione ha portato avanti un processo che è durato oltre sei anni, due gradi di giudizio più la Cassazione".

09:55 - L’Heysel 30 anni dopo: Il valore della Memoria, il dovere della verità

L’ ”Associazione fra i Familiari delle Vittime dell’Heysel”, in occasione del 30° Anniversario della Strage di Bruxelles, ringrazia pubblicamente la Presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte e della Consulta Regionale dei Giovani per il patrocinio alla Commemorazione che si terrà il 29 maggio 2015 alle 15.30 presso la Sala Viglione nella sede del Consiglio Regionale Piemonte, Palazzo Lascaris, in via Alfieri 15 a Torino (Zona Centro vicino a Piazza Castello).

La manifestazione, ispirata al valore della Memoria e al dovere della Verità, sancita dai fatti storici e dalle sentenze processuali, sarà aperta dagli interventi di Alessandro Benvenuto, Consigliere Regionale e Presidente della Consulta Regionale dei giovani e di Andrea Lorentini,Presidente dell’ “Associazione fra i familiari vittime dell’Heysel” e impreziosita dalle testimonianze di alcuni familiari nel ricordo dei propri cari. 

A seguire il reading del monologo teatrale “HEYSEL: IO SONO LA MEMORIA - LETTERA DA BRUXELLES” di Domenico Laudadio, membro dell’associazione e custode del museo virtuale multimediale Saladellamemoriaheysel.it. Il racconto, interpretato da Francesca Cassottana, giovane attrice laureata alla scuola d’arte drammatica “Paolo Grassi” di Milano, ripercorre le fasi del dramma raccontando le fasi, le cause e le responsabilità della tragedia.

Al termine della rappresentazione teatrale accompagnato dal contributo d’immagini e video di repertorio si aprirà un dibattito fra i giornalisti e il pubblico presente in sala al fine di ricordare e comprendere. Saranno tra i graditi ospiti dell’Associazione, Massimo Pavan (Vicedirettore di Tuttojuve.com), Darwin Pastorin (Giornalista e scrittore), Francesco Caremani  (Giornalista, scrittore e autore del libro: “Heysel Le verità di una strage annunciata”), Nereo Ferlat (Sopravvissuto alla tragedia edautore del libro “L’ultima Curva”).  

Conclusa la cerimonia, L’”Associazione fra i Familiari delle Vittime dell’Heysel” si unirà alla Juventus Football Club per la celebrazione della Messa in suffragio dei caduti di Bruxelles, alle ore 19.30 nella Chiesa “Gran Madre di Dio”.

In tarda serata Andrea Lorentini e Francesco Caremani alle 22.30 saranno ospiti della trasmissione Rai "Zona 11" di Marco Mazzocchi, dedicata al Trentennale dell'Heysel.

© foto di Massimo Pavan
© foto di Massimo Pavan
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