Diego: "Scelsi la Juve al posto di Bayern e Real"

29.11.2016 18:20 di  Marco Spadavecchia   vedi letture
Diego: "Scelsi la Juve al posto di Bayern e Real"
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© foto di Federico De Luca

"Non mi pento di nulla, fu un sogno essere alla Juventus. Avevo proposte da Real Madrid e Bayern ma preferii i bianconeri. Firmai per 4 anni. Però è un club in cui si deve vincere. E non fu ciò che accadde". Il brasiliano Diego, oggi al Flamengo, rivive in un'intervista a ExtraTime il suo periodo in bianconero: "All'epoca fecero una rivoluzione. Cambiarono la filosofia, volevano un calcio più attraente. All'inizio fu meraviglioso, quattro vittorie di fila, io feci una doppietta a Roma. Ma poi i risultati non arrivarono, forse perché la squadra non si identificò con quel sistema. Arrivò Zaccheroni al posto di Ferrara. La stagione seguente presero Delneri, che riportò il 4-4-2. Già quando lui era al Porto nel 2004 seppi che non era stato favorevole al mio arrivo. Non giocava con una mezzala. Cambiò tutto".

L'ADDIO ALLA JUVE - "Marotta e Delneri mi dissero che volevano tenermi ma il mio agente mi fece vedere una procura con cui la Juventus lo autorizzava a trattarmi con altre società. Scelsi il Wolfsburg. Oggi, con la maturità, non me ne sarei andato subito, sarei rimasto almeno un altro anno. Non ebbi pazienza".

DIEGO E ALEX - Il brasiliano nega presunti problemi con Del Piero: "Ci siamo parlati a lungo di recente a San Paolo. Delneri disse che non potevamo giocare insieme. Ma Del Piero è una persona sensazionale, con cui avevo ottimi rapporti dentro e fuori dal campo. Come con Grosso, Cannavaro, Chiellini". 

GIRO D'EUROPA - "Il cambio più drastico è stato in Germania nel 2006 ma lì ho imparato di più come uomo e giocatore in 6 anni fra Werder e Wolfsburg. Il Porto aveva una struttura molto buona, vinsi l'Intercontinentale. In Italia c'è un popolo appassionato di calcio, un club gigantesco come la Juventus, un calore umano simile a quello brasiliano. All'Atletico Madrid fu sensazionale: campi eccellenti, squadre che vogliono sempre giocare, uno stile molto gradito dai giocatori tecnici. Una finale di Champions e una Europa League vinta. Al Fenerbahçe ho provato forti emozioni, in Turchia vivono 24 ore su 24 per il calcio. Mi ha incantato Istanbul, è una città speciale".