De Laurentiis: "Non voglio far incavolare nessuno dicendo che il secondo posto in Italia è uno scudetto, ma il super-scudetto ce lo prenderemo"

22.04.2017 12:30 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
De Laurentiis: "Non voglio far incavolare nessuno dicendo che il secondo posto in Italia è uno scudetto, ma il super-scudetto ce lo prenderemo"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha incontrato i cronisti in conferenza stampa. Le sue parole:

Presidente, hai detto per lo scudetto 'stiamo arrivando', questo è il primo passo? "Non voglio far incavolare nessuno dicendo che il secondo posto in Italia è uno scudetto, ma diciamo il super-scudetto ce lo prenderemo. E la concorrenza non è un problema, pure nel cinema più c'è offerta meglio è, ora ci sono anche i cinesi, basta che non vengono a rompere il pasticciotto a noi..."

Presidente, questo rinnovo significa che le bandiere esistono ancora nel calcio? "Mi fa molto piacere che Lorenzo sia una bandiera, sapete che ci vuole tempo per costruire cose che durino nel tempo. Noi abbiamo aperto un pozzo in un deserto, non mi stancherò mai di dirlo, mi diedero un pezzo di carta per farmi iniziare. Ora si dice 'perchè non ci sono quei campi, lo stadio, le giovanili', ma lavorando a testa bassa, dal vivaio abbiamo comunque tirato fuori Insigne e tanti altri ne verranno fuori. Sapete meglio di me che Napoli come città ha vissuto un periodo terribile, dell'immondizia, tossicità nascoste, l'incapacità di tutelare un territorio a livello italiano, ma nonostante queste difficoltà napoletane abbiamo avuto successo con prudenza, onestà, umiltà, parole abusate, non risolvono tutti i problemi, ma per uno come me abituato al palcoscenico luccicante del cinema che racconta in modo spettacolare ogni aspetto... Noi siamo rimasti al nostro posto, facendo la nostra strada, costruendo quello che potevamo in un calcio malato. La memoria fa paura a tutti, ma non dimentichiamo che noi siamo partiti alla vigilia di Calciopoli che continua a creare continui dubbi sull'onestà di questo sport popolare".

Presidente, le dà fastidio quando legge di Sarri accostato ad altri club? "No, mi fa solo piacere, come quando fanno la corte a tuoi attori che hai sotto contratto. Ma io i contratti li so fare e diventa complicato. Parlare non costa nulla, partono per prendersi questo e quello, poi si vedrà. Anche se ci sono dei gioielli come Insigne che sono incedibili, per altri è diversi. Per Mertens il discorso è diverso, la situazione familiare che ha la conoscete, è uno che non ha segnato poco e le sirene che ci sono è in correlazione anche a quanto ha fatto con Sarri, altrove magari non rendererebbe così".

Sui tanti rinnovi dell'ultimo anno: "Questo sentimento di Insigne l'abbiamo riscontrato in Hamsik, ma non in tutti. Siamo dei bravi architetti, non abbiamo paura di perdere anche pezzi importanti. Far rimanere le persone non volentieri non conviene  a nessuno. Se in questa città non ti riesci a radicare.. se non la ami non puoi restare. Napoli è particolare, stare qui non è come stare a Torino o Manchester. Napoli ha una storia che ti coinvolge e non finisce mai, ma che ti rapisce se ti fai coinvolgere. Non si può abbandonare così facilmente la napoletanità. A quelli che mi dicono 'non sei napoletano' io gli dico ma che ne sai, dei miei nonni, dei miei zii, di un padre che mi ha raccontato Napoli nei fatti. Quando mio padre mi portava a 3 anni a Piazza Municipio e mi faceva vedere il porto infuocato all'ultimo dell'anno. Sono cose che ai bambini rimangono. Tornando ai rinnovi, se perdiamo qualche pezzo importante ce ne faremo una ragione, poi è anche noioso allenare sempre gli stessi... Al di là di Lorenzo e Marek, tutto è in divenire in questo calcio. Progetto? Sono fiero di questi anni, è il film che non mi stanca mai, il lavoro mi ha fortificato così come le difficoltà. Se ci fossero altre difficoltà che ben vengano"