Dario Bonetti: "La Juve resta molto competitiva, a Empoli si riscatterà"

31.10.2014 22:30 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Dario Bonetti: "La Juve resta molto competitiva, a Empoli si riscatterà"
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L'ex difensore di Roma e Juve, Dario Bonetti, è intervenuto ai microfoni di pianetazzurro.it:

Mister, lei ha giocato negli anni ’80 probabilmente il periodo più bello del calcio italiano. Come è possibile che il nostro calcio è retrocesso così in basso rispetto a trent’anni fa?

“Perché essendo un ambiente che produce molto denaro, anche politicizzato, di conseguenza c’è meno competenza a tutti i livelli e molte raccomandazioni. In particolare, il 70% degli allenatori a livello giovanile non sono all’altezza”.

Cosa bisognerebbe fare per riportare il calcio italiano a buoni livelli almeno in Champions e nei tornei internazionali con le varie nazionali?

“Bisognerebbe ripartire da quello che ho appena detto: noi abbiamo studenti bravi che vogliono andare a scuola ed imparare, ma abbiamo professori non in grado di insegnare. Noi facciamo un calcio molto tattico e poco dinamico, perché parliamo molto e corriamo poco. E diamo poco sfogo all’individualità, alla creatività, al talento che abbiamo e di conseguenza ne paghiamo dazio”.

Il giocatore più forte con il quale ha giocato?

“Non posso dire una cosa del genere, potrei offendere qualche mio ex compagno. Sono stato molto fortunato, ho giocato con grandissimi e tantissimi campioni come Falcao, Cerezo, Bruno Conti, Di Bartolomei, Roberto Pruzzo a Roma. Poi, con Mancini e Baggio, per finire a Baresi e Maldini”.

Qual è stato l’attaccante che l’ha messa più in difficoltà?

“In quel periodo, quando ho cominciato a giocare in serie A a 19 anni ho esordito con i Pulici e i Bettega. Poi, mi ricordo Rumenigge, Giordano, che era un giocatore fantastico. Poi, c’erano Careca, Van Basten e Pruzzo. Allora, c’era tutta un’altra qualità”.

Passiamo al calcio attuale. Cos’ha questo Napoli che sciorina grandi prestazioni, ma che qualche volta non fa risultato?

“Deve trovare continuità, non posso esprimere un’opinione completa perché bisogna conoscere bene le problematiche. So che Napoli è un ambiente che da’ tanto e pretende tanto. Di conseguenza dove c’è grande passione, non c’è molto equilibrio. E in certi momenti questo può essere un freno. Però, c’è un grande presidente che sta costruendo da tempo, migliorando ogni anno la squadra; e c’è un grande allenatore con grande esperienza. Vedrete che prima o poi il Napoli vincerà qualcosa di importante. Bisogna però che l’ambiente resti tranquillo ed equilibrato per dare ai calciatori azzurri la possibilità di esprimersi al meglio”.

Magari ci vorrebbe nella rosa anche un difensore come Dario Bonetti per sistemare le magagne difensive della squadra azzurra…

“Si, ma i difensori di una volta, purtroppo, non esistono più. E’ cambiata la scuola, ma a livello giovanile sarebbe importante che i nostri difensori imparassero a giocare anche ad uomo, perché giocare a zona è semplice, si impara a giocare negli spazi, ma poi si è scarsi nell’uno contro uno. Nel calcio bisogna essere in grado di rubare palla all’avversario e, cosa fondamentale, di saltarlo; perciò ritorniamo sempre al discorso iniziale: mancano gli allenatori all’altezza nei settori giovanili”.

Mister, che ne pensa di Benitez?

“Rafa è un grande allenatore, parlano per lui i risultati”.

Che impressione ha della sua ex squadra, la Roma?

“Hanno una grande organizzazione societaria grazie al loro direttore sportivo, Sabatini che è un fuoriclasse nel suo lavoro. Hanno trovato un buon allenatore, molto intelligente. La squadra è veramente forte, ha una grande continuità e un forte senso di responsabilità. La Roma, almeno in Italia, è molto competitiva”.

La Roma è la vera favorita per lo scudetto secondo lei?

“Insieme alla Juventus. I bianconeri hanno perso qualche punto come contro il Genoa, ma hanno grande carattere. Succede nel calcio, se manca la fortuna, di perdere invece di pareggiare anche se si merita di vincere. Diciamo che almeno in Italia la Juventus resta molto, molto competitiva”.

Come mai in Italia, un allenatore come Dario Bonetti che ha avuto importanti esperienze all’estero (Dundee e Dinamo Bucarest) non ha ancora avuto una panchina importante?

“Sono fermo da un anno e mezzo perché sto portando avanti un progetto importante in Italia, se se non si concretizzerà dopo ripartirò ancora. Ma la cosa che mi dispiace, non io, è che tutta la mia generazione degli anni ’60 sono pochissimi quelli che hanno avuto la possibilità di allenare, nonostante i calciatori degli anni ’60 siano quelli che hanno vinto più di tutti a livello internazionale. Questo perché siamo cresciuti, purtroppo, in un calcio dove non c’erano i procuratori. E non avendo tanti rapporti, nel calcio i procuratori attualmente sono molto importanti per poter lavorare. Io ho allenato tanto all’estero e sarei anche contento di tornarci”.

Mister, per concludere i pronostici sulle partite delle sue ex squadre: Napoli-Roma come finisce per lei?

“Sicuramente sarà una partita molto bella con due squadre che provano sempre ad imporre il proprio gioco: vedremo  molti gol secondo me”.

Come finiranno, invece, Empoli-Juventus e Sampdoria-Fiorentina?

“La Juventus si riscatterà sicuramente in Toscana. Così la sfida del San Paolo, anche Samp-Fiorentina sarà un bel match con due tecnici giovani che hanno idee chiare e che stanno facendo molto bene”.