Conte a Gazzetta: "Gruppo di Prandelli, rispetto alla Juve voglio esterni che facciano male"
Antonio Conte ha parlato alla Gazzetta dello Sport, partendo dalla prima convocazione: "Sacchi giocava con il 442 e noi alla Juve avevamo ancora il libero e il tornante. Ero contentissimo, ma mi venne subito un gran mal di testa: come quando vai a scuola e non sei preparato. Ero entrato in un contesto iperorganizzato, soprattutto in difesa. Ho sempre cercato di imparare il più possibile e non fare figuracce. Ricordo un allenamento in cui Sacchi metteva bandierine colorate, chiamava un colore e noi dovevamo muoverci in un certo modo. Facevo una fatica dannata, quelli del Milan per fortuna ci spiegavano qualcosa. Se ti mettevi davanti eri fregato, quindi stavo dietro e seguivo chi sapeva. Non è stato semplice, ma quello stress positivo dopo è stato utilissimo. Cavolo, la Nazionale dovevi conquistartela! E questo voglio. Ho accettato con grande entusiasmo, convinto di poter fare qualcosa di veramente importante. Chi mi co nosce lo sa: se non sono convinto, una cosa non la faccio. E’ una cosa che avete scritto sulla Gazzetta che mi ha aiutato ad accettare l’incarico. Il gruppo assomiglierà a Bearzot, Sacchi e Lippi che, come Sacchi, ha ottenuto anche nei club quello che Bearzot ha realizzato in azzurro. Visto che i momenti difficili arriveranno, sarà importante contare su uomini: puoi avere talento ma, se non lo metti al servizio della squadra, non serve".
Gli uomini: "Il gruppo è quello di Cesare, uno più uno meno in relazione alla mia idea di calcio. Anche perché, lo dico subito, non bastano duetre minuti in A, o magari due gol in una partita. La Nazionale è un premio, qualcosa da conquistare e da soffrire, qualcosa che crei un’ansia o ti faccia star male se poi non arriva".
Modulo difensivo:"E questo mi dà fastidio. La mia Juve è sempre stata propositiva. Il 352 è un’evoluzione offensiva del 424 perché attacca con cinque uomini invece di quattro: due esterni, due punte e un centrocampista incursore. Ho un progetto a lunga scadenza: rispetto alla Juve, che sugli esterni aveva un difensore e un centrocampista, mi piacerebbero due esterni che facciano male in attacco e poi, in fase difensiva, chiudersi a quattro con il centrocampista centrale che scala in difesa e i laterali che diventano esterni della mediana a quattro".
I talenti: "Berardi lasciamolo crescere. El Shaarawy ora sta bene fisicamente: due anni fa contro la Juve è stato impressionante, è tecnico, veloce, completo, può diventare top. Se mi dà la sua disponibilità... Candreva, naturalmente. Maggio è abituato a quel ruolo. Insigne ha gran talento, è geniale nell’uno contro uno, può crescere tanto, ma non è facile gio care nella propria città".
Valutazione: "Conta più l’uomo del calciatore. Io ho sempre puntato sugli uomini. Li valuto dai piedi al collo, anzi dalle caviglie".