Conte a Gazzetta: "Gruppo di Prandelli, rispetto alla Juve voglio esterni che facciano male"

28.08.2014 09:20 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Conte a Gazzetta: "Gruppo di Prandelli, rispetto alla Juve voglio esterni che facciano male"
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Antonio Conte ha parlato alla Gazzetta dello Sport, partendo dalla prima convocazione: "Sacchi giocava con il 4­4­2 e noi alla Juve avevamo ancora il libero e il tor­nante. Ero contentissimo, ma mi venne subito un gran mal di testa: come quando vai a scuola e non sei preparato. Ero entrato in un contesto iperorga­nizzato, soprattutto in difesa. Ho sempre cercato di imparare il più possibile e non fare figuracce. Ricor­do un allenamento in cui Sacchi metteva bandierine colorate, chiamava un colore e noi dovevamo muoverci in un certo mo­do. Facevo una fatica dannata, quelli del Milan per fortuna ci spiegavano qualcosa. Se ti mettevi davan­ti eri fregato, quindi stavo dietro e seguivo chi sape­va. Non è stato semplice, ma quello stress positivo dopo è stato utilissimo. Cavolo, la Nazionale dovevi conquistartela! E questo voglio. Ho accettato con grande entusiasmo, convinto di poter fare qualcosa di veramente importante. Chi mi co­ nosce lo sa: se non sono convinto, una cosa non la faccio. E’ una cosa che avete scritto sulla Gazzetta che mi ha aiutato ad accettare l’incarico. Il gruppo assomiglierà a Bearzot, Sacchi e Lippi che, come Sacchi, ha ottenu­to anche nei club quello che Bearzot ha realizzato in azzurro. Visto che i momenti difficili arriveranno, sarà importante contare su uomini: puoi avere ta­lento ma, se non lo metti al servizio della squadra, non serve".

Gli uomini: "Il gruppo è quello di Cesare, uno più uno meno in re­lazione alla mia idea di calcio. Anche perché, lo dico subito, non bastano due­tre minuti in A, o magari due gol in una partita. La Nazionale è un premio, qualcosa da conquistare e da soffrire, qualcosa che crei un’ansia o ti faccia star male se poi non arriva".

Modulo difensivo:"E questo mi dà fastidio. La mia Juve è sempre stata propositiva. Il 3­5­2 è un’evoluzione offensiva del 4­2­4 perché attacca con cinque uomini invece di quattro: due esterni, due punte e un centrocam­pista incursore. Ho un progetto a lunga scadenza: rispetto alla Juve, che sugli esterni aveva un difen­sore e un centrocampista, mi piacerebbero due esterni che facciano male in attacco e poi, in fase difensiva, chiudersi a quattro con il centrocampista centrale che scala in difesa e i laterali che diventano esterni della mediana a quattro".

I talenti: "Berardi lasciamolo crescere. El Shaarawy ora sta bene fisicamente: due anni fa contro la Juve è stato impressionante, è tecnico, veloce, completo, può diventare top. Se mi dà la sua disponibilità... Candreva, naturalmente. Maggio è abituato a quel ruolo. Insigne ha gran talento, è geniale nell’uno contro uno, può crescere tanto, ma non è facile gio­ care nella propria città".

Valutazione: "Conta più l’uomo del calciatore. Io ho sempre puntato sugli uomini. Li valuto dai pie­di al collo, anzi dalle caviglie".