Chirico: "Più rispetto per tutti i morti"

Anche Marcello Chirico ha esternato il suo pensiero sull'Heysel attraverso la sua pagina facebook ufficiale: "A cosa servono i minuti di silenzio prima dell'inizio di una partita, se poi ,quando l'arbitro fischia, si iniziano ad insultare e oltraggiare i morti.

A cosa serve desiderare che ogni forma di violenza venga allontanata dagli stadi, se poi non si capisce che dileggiare i morti è una forma di violenza pure quella, forse la più vile perché perpetrata verso chi non potrà mai più rispondere.

Che squallido controsenso è dire "avete vinto una Coppa macchiata di sangue e che avreste dovuto restituire per rispetto dei vostri morti" quando i primi a non portare rispetto verso quei morti sono proprio loro, questi finti moralisti da strapazzo. E magari a cantare quei cori squallidi sono persone che non erano manco nate quel maggio dell'85, ma per i quali urlare a squarciagola quel coro o indossare l'altrettanto esecrabile maglietta -39 rappresenta solo un motivo in più per offendere l'odiata Juventus. Un macabro divertimento figlio dell'ignoranza, che spesso genera barbarie. E che purtroppo dura da 30 anni.

Nei confronti dei morti, di TUTTI i morti, ci vuole rispetto. Un conto sono gli sfottò, un altro gli oltraggi alla memoria di gente che non c'è più, e non per propri errori o per problemi di salute, ma per volontà altrui. Non a caso quanto avvenuto quel 29 maggio a Bruxelles viene catalogato alla voce "strage". Una tragedia immane, per una futile partita di calcio.

Chi ci scherza sopra o ne prova gioia, non è un essere umano, e non è nemmeno un animale, perché pure loro qualche sentimento verso i propri simili lo provano: è semplicemente un mostro.

+39 RISPETTO 
Per non dimenticarli, mai".