Chiellini: "Conte? Ero uno dei suoi soldati. L'anno in B ha fatto crescere la mia responsabilità verso la Juve"

02.05.2024 15:00 di  Marta Salmoiraghi  Twitter:    vedi letture
Chiellini: "Conte? Ero uno dei suoi soldati. L'anno in B ha fatto crescere la mia responsabilità verso la Juve"
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Giorgio Chiellini, ex difensore della Juventus e della Nazionale, ha rilasciato una lunga intervista al podcast Passa dal BSMT di Gianluca Gazzoli, in cui ha affrontato diversi temi e ha ricordato i passaggi fondamentali della sua carriera.

Ecco le sue dichiarazioni riportate dal Corriere dello Sport:

CALCIO ITALIANO - "Siamo giunti a un punto cruciale, finché non si raggiunge un accordo comune e si smette di pensare solo ai propri interessi, non vedo una soluzione in vista. Se cominciamo a riflettere adesso, potremmo vedere dei cambiamenti entro cinque anni e spero che ciò accada. Ciò che sto notando è che ogni volta che avremmo potuto fare un progresso, siamo invece andati indietro. Abbiamo bisogno di miglioramenti a tutti i livelli, sia a livello governativo che in termini di accessibilità e infrastrutture. [...] Mi sembra incredibile che Milano e Firenze non riescano a costruire uno stadio. A Roma si stava parlando di uno stadio nuovo quando c'era Totti, se continuiamo così, nemmeno il figlio di Totti potrà giocarci...".

DE ROSSI - "Sono felice il doppio per lui perché dopo l'esperienza alla Spal stava facendo fatica a trovare squadre di livello. Poi non c'è una sola verità: come Daniele non era scarso l'anno scorso, ora non è Guardiola. Serve essere nel posto giusto al momento giusto".

I GIOCATORI CHE GLI HANNO SEGNATO DI PIU' - "Quelli che mi hanno segnato più di tutti sono stati Cristiano Ronaldo. Prima che giocasse con me, e Icardi, ci ha segnato proprio tanto. Io con quelli più grossi ho avuto vita più facile, come Lukaku e Ibrahimovic. Nonostante fossero più grandi di me ho sempre fatto valere il mio fisico".

LA JUVENTUS e CR7 - "Ho preso più responsabilità grazie all'anno in Serie B: è passato velocemente e bene. E' stato un massacro a livello economico e finanziario. Non era scontato che ci rialzassimo ma sono stati molto peggio i due anni di fila in cui siamo arrivati settimi. Il primo anno Cristiano Ronaldo aveva una voglia matta di dimostrare che era più forte lui del Real Madrid. Siamo stati sfortunati di aver avuto una serie di infortuni che ci hanno fatto perdere contro l'Ajax perché altrimenti saremmo arrivati fino in fondo e sono convinto che uno come lui ti portava a vincere. Poi negli anni successivi è calato un po' il livello della squadra e lui andando avanti con l'età non poteva risolvere tutto da solo".

IL RAPPORTO CON CONTE - "Ero uno dei suoi soldati. Lui è una persona che ti penetra nell'anima e ti fa vivere una realtà completamente diversa. Sei disposto a sacrificarti per lui. È molto esigente ogni giorno, sia fisicamente che mentalmente, perché è un sergente molto severo all'apparenza. Tuttavia, riesce a convincerti perché dimostra che alla fine funziona. Con l'età, diventerà ancora meno rigido, grazie all'esperienza all'estero che gli è stata utile. Ora è fuori perché si è reso conto che aveva bisogno di prendersi una pausa. Poi, sono successe alcune cose vicino a lui, come la morte del suo allenatore e di Sinisa. Sono situazioni che ti colpiscono perché non siamo solo macchine."