Caressa: "La faccia di Allegri con il Monza non sembra quella di uno determinato a sapere la strada da intraprendere per uscire dalle difficoltà"

19.09.2022 21:50 di  Martino Cozzi   vedi letture
Caressa: "La faccia di Allegri con il Monza non sembra quella di uno determinato a sapere la strada da intraprendere per uscire dalle difficoltà"
TuttoJuve.com

Fabio Caressa, noto giornalista di Sky Sport, ha analizzato così il momento della Juventus dopo la sconfitta sul campo del Monza sul proprio canale YouTube. Queste le parole sintetizzate dalla redazione di TuttoJuve.com. 

"Stimo moltissimo Allegri, d'altronde i numeri parlano per lui. Rischia, però, di aggrovigliarsi in una sorta di battaglia ideologica: non è che il calcio è come lo vedono quelli che l'ostaggiano o come lo vede lui. Il calcio è fluido e può cambiare, lo dice lui stesso. In questo momento, francamente, nella Juventus non vedo idee. Mi ha anche molto preoccupato la faccia di Allegri nella gara con il Monza: non è la faccia di uno determinato a sapere la strada da intraprendere. Mi sembra che ci sia molta confusione. Alcune cose che ha detto al Corriere della Sera sono vere: le assenze nella gara con il Monza sono state decisive. Poi Di Maria si fa cacciare in quel modo e peggiore la situazione. Ma perché si fa cacciare in quel modo? E' stata una reazione dovuta al fatto a quello che succede, a come sta giocando la squadra. Per uno con l'esperienza di Di Maria non può bastare la trattenuta di Izzo per avere quella reazione: evidentemente c'è sotto qualcosa che macera sulla convinzione della squadra. Allegri ha cercato di cambiare rendendo la Juventus più aggressiva, ma francamente anche 11 contro 11 con il Monza non ha mai tirato in porta. Non vedo proprio un progetto, uno sviluppo, una possibilità. Non so cosa stia pensando Allegri in questo momento, ma deve fare delle riflessioni. Non basta dire che mancano dei giocatori, non è sufficiente. Anche con le assenze si deve vedere qualcosa: se non vuoi vedere qualcosa di tattico, devi vedere una reazione emotiva. Va bene andare a testa china davanti ai tifosi, ma cosa significa? Non abbiamo dato il massimo? Potevamo fare di più? E' dovuto, anzi giusto perché i tifosi pagano. Sono segnali che incomincio a vedere molto complessi da risolvere. E' vero che a gennaio torneranno tutti, ma a gennaio la situazione rischia di essere compromessa, sia per lo scudetto che per i primi quattro posti. La situazione è compromessa anche in Champions League. Rischia di non esserci tempo. Quando non c'è tempo e le cose vanno male serve un'altra idea, un altro progetto, cambiare passo. Allegri l'ha sempre fatto nella sua carriera, ma gli occhi di ieri mi fanno venire qualche dubbio sul fatto che possa essere convinto. Non lo dirà mai, forse neanche a sé stesso. E' un uomo di grande intelligenza e sa benissimo che la situazione è complicata. Mancano il DNA Juve, manca quello spirito che è un po' provinciale: una squadra nobile che non ha paura di sporcarsi le mani quando è necessario. Giocare con determinazione, rabbia e la capacità di soffrire. Questa squadra non sa neanche più soffrire, vedo complicato uscire da questo momento. L'ambiente comincia ad essere difficile e i tifosi hanno ragione perché quello che si vede è veramente pochisismo".