Capello a La Stampa; "Allegri gran condottiero, la Juve l'avevo messa tra le favorite"

11.02.2016 10:00 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Capello a La Stampa; "Allegri gran condottiero, la Juve l'avevo messa tra le favorite"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Fabio Capello, parla a La Stampa di Juve-Napoli; "Visto che Inter e Roma si sono perse per strada, sono rimaste solo loro. Vero che mancano ancora 13 partite, ma Napoli e Juve hanno gli stessi impegni tra campionato e coppe e quindi identici problemi di gestione",. 

L’avrebbe mai pronosticato?  «La Juve l’avevo messa tra le favorite in tempi non sospetti. Lo dicevo anche quando non ingranava: “piano a darla per morta”. I fatti mi hanno dato ragione. Il Napoli è stata una sorpresa soprattutto per la continuità di risultati. A Napoli non è facile averla per ambiente, aspettative, giocatori. Esserci riusciti è tra i meriti di Sarri».  

Partiamo dalla capolista: che cosa può giocare a suo favore?  «Appunto, la mentalità che Sarri ha trasmesso alla squadra. E poter giocare per due risultati su tre. Questa però può essere anche un’arma a doppio taglio». 

Napoli svantaggiato perché?  «Perché ha pochi giocatori abituati a certe sfide. Reina, Hamsik, Higuain: gli altri simili tensioni non le hanno mai vissute. Può essere un fattore, ma questo Napoli ha carattere». 

La Juve adesso: in vantaggio perché?  «Per la forza che ha. Perché gioca in casa e vincere a Torino è dura. E perché, tranne Dybala, ha giocatori invece abituati a certi match. A loro non verrà mai il braccino». 

Punto debole?  «Dover rinunciare a Chiellini e molto probabilmente a Khedira. Due uomini fondamentali. Senza Chiellini, poi, Allegri potrebbe dover cambiare l’assetto in difesa». 

Sarri e la nuova mentalità del Napoli: non è strano che sia stato proprio uno come lui, arrivato tardi ad alti livelli, ad aver trasformato la squadra?  «Ci sono giocatori che esplodono tardi. Così anche gli allenatori. Sarri è stato sveglio a cambiare le sue idee». 

Allegri invece sembra alla Juve da una vita.  «Milan e poi Juve: Allegri ormai è un gran condottiero». 

Che tipo di calcio giocano Juve e Napoli: italiano o europeo?  «La Juve va sul classico. Molta spinta sugli esterni, due punte. Conosce a memoria quello che deve fare. E poi c’è Dybala. Non era facile sostituire Tevez, ci è riuscito. Ha un sinistro straordinario, grande rapidità e pericolosità. E una dote che divide i buoni giocatori dai campioni». 

Higuain: 24 gol in 24 partite. Lei lo ha allenato a Madrid: se lo aspettava così forte? «Al Real l’ho fatto prendere io. È un goleador formidabile, in area non lo puoi perdere di vista». 

Quanto le piace Pogba?  «Quest’anno meno dell’ultima stagione quando era stato più devastante. Può fare molto di più». 

Allegri ogni tanto con lui perde la pazienza. Chissà quanto avrebbe urlato lei...  «Io? No, urlavo solo quando vedevo che non applicavano quello che avevamo provato. Così l’allenamento mi sembrava tempo sprecato».