Cagni: "Morata? Probabilmente cose già fatte prima"

25.05.2016 23:30 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Cagni: "Morata? Probabilmente cose già fatte prima"
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© foto di Federico De Luca

L'ex allenatore di parma ed Empoli Luigi Cagni è stato ospite della trasmissione Terzo Tempo, in onda ogni mercoledì dalle 18 alle 19 su EuropaCalcio.it.

SUL FUTURO DI MORATA – “Nessuno sa quale sarà il suo futuro. La Juventus non ha mai dato indicazioni precise, le cose probabilmente le hanno già fatte prima, non capisco perché le società non seguono il suo esempio”.

SU HIGUAIN – “Penso che sia una persona intelligente, tecnicamente quello che ha fatto a Napoli non può farlo in nessun’altra squadra. Lui è l’attaccante adatto per il modo di attaccare del Napoli e lui lo sa. Non ho mai visto Higuain così bene fisicamente e mentalmente: un’annata così non riuscirebbe a farla da un’altra parte”.

SULLE SCELTE DI CONTE PER L’EUROPEO – “Non entro nel merito perché non posso farlo, non mi permetto di giudicare quello che Conte ha in testa. Ci sono grossi problemi a causa degli infortuni. Non abbiamo un parco giocatori di grandissimo livello, in Europa non siamo tra le prime tre o quattro. Siamo pieni di stranieri, è difficile che i nostri giovani possano crescere e diventare ‘da Nazionale’. Penso che Conte abbia convocato il meglio che ci sia in circolazione”.

SULLA CHIAVE DEI SUCCESSI DELLA JUVENTUS E SULLE DIFFERENZE TRA CONTE E ALLEGRI – “La Juventus ha fatto degli errori e su quelli ha costruito la Juventus di oggi, e questo lo dico rivolgendomi alle squadre che oggi vogliono raggiungerla, anche se devo dire che il Napoli ha intrapreso la strada tecnica giusta. Quando Conte è arrivato alla Juventus  aveva fallito solo a Bergamo, per il resto aveva vinto tre campionati. Quando Allegri è arrivato, è stato intelligente a non cambiare. Piano piano ha inserito il suo modo di stare in campo. L’altra qualità che ha la Juventus è legata al fatto che in questi anni ha trovato un sistema di lavoro che gli permette di non cadere in momenti di grande crisi”.

SULL’ESPERIENZA RECENTE ALLA SAMPDORIA –  “Volevo iniziare a fare una cosa nuova. Io avrei dovuto fare la fase difensiva della squadra, tutte le squadre hanno qualcuno che prepara la fase difensiva, ma solo in relazione ai difensori. Il Napoli è migliorato perché gli attaccanti sono stati i primi difensori. Questi concetti li applicavo 20 anni fa. Volevo insegnare ai singoli ad applicare la fase difensiva e i gesti tecnici come il tackle, cosa che adesso non si fa più. Detesto vedere i difensori che indietreggiano, è una cosa che non esiste nel mio concetto mentale. Quando Zenga è stato preso dalla Sampdoria mi ha chiesto di fare proprio questo e io gli ho detto ‘volentieri’. Poi è stato detto che facevo il secondo di Zenga, ma non si trattava di questo. In Italia tatticamente siamo i migliori al mondo, ma abbiamo perso il valore di insegnare al singolo a seconda dei ruoli. Questa è una cosa che deve tornare. Se quando scadrà il contratto con la Samp mi vedrò in un’altra panchina? Per uno come me che non ha un procuratore è più difficile. Sarei disposto anche a ripartire dalla Serie B, mi è rimasta la passione quindi non cerco l’ingaggio. Sto girando l’Europa e mi sto proponendo, in America andrei gratis. La cosa che mi piacerebbe di più è insegnare, non nel settore giovanile perché non ho la pazienza per farlo. Un nome tra i giovani italiani di prospetto? Dico Insigne: lo avevo già visto a Pescara, è uno di quei giocatori che ti impressionano sotto l’aspetto tecnico e professionale, ha dei valori”.

SU GIAMPAOLO, SARRI E DI FRANCESCO – “Cosa hanno proposto di nuovo? Niente (ride, ndr), sono stati capaci a sviluppare un concetto di calcio che a me piace. Tutti hanno parlato del calcio brillante del Barcellona, al di là del possesso palla che secondo me è diventato una moda, ma la cosa principale è l’aggressività e la concentrazione. Puoi usare tutti i sistemi del mondo ma senza questo non vai da nessuna parte. Giampaolo ha seguito intelligentemente Sarri inserendo il trequartista nel 4-3-1-2. Questi tre allenatori sono riusciti a mantenere le squadre compatte, senza un possesso palla esagerato e applicando verticalizzazioni. Il possesso palla sterile a volte mi fa ridere, il Napoli fa tanti tiri nonostante il possesso palla. Napoli e Sassuolo hanno tre o quattro soluzioni grazie ai movimenti degli attaccanti e soprattutto dei centrocampisti, quando si inseriscono da dietro non li puoi marcare, è impossibile”.

SUL FUTURO DI FILIPPO INZAGHI – “Io spero che l’esperienza sulla panchina del Milan possa averlo segnato in modo positivo. Nel Milan l’allenatore centra poco, negli ultimi anni l’errore più grande che hanno fatto è non riuscire a prendere difensori importanti dopo gli addii di Nesta e Thiago Silva. L’allenatore non centra niente”.

SU DE ZERBI – “Non lo conosco bene, però a me piacciono gli allenatori che si mettono in gioco iniziando dalle categorie inferiori. Quest’anno ho seguito Juric, ho visto subito che è uno che può fare carriera”.

SUGLI OBIETTIVI DI MERCATO DELLA JUVENTUS – “Berardi è il giocatore del futuro, ha qualità eccezionali, Mascherano invece è più esperto. L’eventuale scelta dell’argentino sarebbe tra le migliori”.

SULLA FINALE DI CHAMPIONS – “Pronostico? Sono molto amico del direttore sportivo dell’Atletico Madrid, io sono per loro chiaramente”.

SULL’ACCOSTAMENTO DI YAYA TOURE’ ALL’INTER – “Finché non prendono dei centrali forti difensivi avranno sempre problemi. Ci sono tanti giocatori bravi dalla metà campo in avanti, chi vuole arrivare alla Juventus deve fare qualcosa in difesa”.