Bocca (Repubblica): "Le difficoltà della Juventus hanno complicato ulteriormente il lavoro di Conte"

11.10.2015 19:15 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Bocca (Repubblica): "Le difficoltà della Juventus hanno complicato ulteriormente il lavoro di Conte"
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© foto di Federico De Luca

Fabrizio Bocca, giornalista di Repubblica, ha parlato della Nazionale di Antonio Conte sulle pagine del suo blog. Ecco le sue considerazioni: "Eder, El Shaarawy, Darmian: tre gol era parecchio che non si vedevano e soprattutto siamo arrivati agli Europei. Sarebbe un bene continuare a martellare in questa maniera, così da arrivare al sorteggio con un buone chances, memori di quella testa di serie mondiale buttata via primi dei Mondiali in Brasile, ma si sa che  che il calciatore azzurro medio è imperscrutabile. Magari pensa di aver già vinto gli Europei e gira subito l’interruttore sul campionato. Speriamo di no e che Conte li tenga svegli (ci scommetterei).

Un tempo avremmo detto che non c’era nulla di cui vantarsi in una qualificazione, oggi anche una qualificazione è un traguardo. Siamo l’Italia, ma un’Italia abbastanza stropicciata e affaticata, che sente le ristrettezze dei tempi. La nazionale ci arriva, agli Europei, con la vittoria più larga di questa qualificazione - anzi mai la squadra di Conte aveva segnato tre gol - fino ad ora non aveva quasi mai vinto con più di un gol di scarto e in cinque partite, addirittura, più di un gol non aveva segnato. E anche per colpa di un gioco spesso balbettante, diciamolo.

Arriva un buon risultato con una nazionale patchwork , messa insieme più per forza maggiore che per scelta. Scommetto una cena che Conte mai, fino a qualche mese fa, avrebbe messo insieme due linee formate da Candreva, Parolo, Verratti, El Shaarawy  con Eder e Pellé di punta. Immagino che nella sua testa girassero ben altri nomi, ma tant’è spesso le cose migliori vengono all’improvviso.

Intendiamoci non è che tre gol a Baku, a quattro ore d’areo e tre di fuso orario, possano farci pensare a un deciso cambiamento del vento, ma almeno prendiamoci il risultato. Mi ricordo d’averlo detto subito gli ultimi Mondiali: dovremmo ricominciare da capo, mettiamo in programma due anni di risultati da prendere come vengono, basta che siano risultati e non schiaffi, ricominciamo a conquistare qualcosa. Come il campione che viene da brutto infortunio e che ricomincia mettendo il piede in terra e facendo qualche passettino.

Che questa sia poi una nazionale buona per il futuro ho qualche dubbio, anzi, se devo essere sincero, direi proprio di no. Il problema, semplificandolo ed estremizzandolo, è che non credo ci sia oggi una grande squadra. C’è un’Italia sospesa a metà tra un brutto, recente passato e un futuro che si spera positivo e vincente, ma con un presente ancora minimale e anche abbastanza incerto. Tirare fuori una grande squadra da questa squadra mi sembra complicato, ma mi auguro di sbagliarmi. Forse tutti pensavamo che Conte ci portasse un po’ più in là, ma la ripresa è lenta, lentissima, talvolta estenuante. Faccio fatica a individuare i giocatori intorno a cui possa coagularsi la squadra se non i soliti Buffon, Chiellini, De Rossi etc. Altri non ne sono arrivati. Verratti è ai suoi primi passi come successore di Pirlo, Pellé ed Eder - il miglior attaccante del momento, e in grande crescita - in questi mesi i più in forma, ma non so dove ti possano portare agli Europei. Sicuramente le difficoltà della Juventus hanno complicato ulteriormente il lavoro di Conte:  ne prendo a simbolo quel gol subito dall'Italia, con Chiellini e Bonucci infilati nel mezzo. Ma questo si vedrà tra un mese o due, per adesso si vive nel nostro piccolo presente. Ma  se pensiamo a un anno fa già avere un presente, oggi, è molto".