Beccantini: "Sono, queste, le partite più seccanti: perché orientate nel pronostico. La partita, nella ripresa, l’ha spaccata Cuadrado (e suggellata Paulo Omar), detto il divanista".

Roberto Beccantini commenta la vittoria bianconera in quel di Frosinone.
07.02.2016 22:00 di  Enrico Danna   vedi letture
Beccantini: "Sono, queste, le partite più seccanti: perché orientate nel pronostico. La partita, nella ripresa, l’ha spaccata Cuadrado (e suggellata Paulo Omar), detto il divanista".
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Non ci sono partite facili in assoluto, figuriamoci nel campionato italiano, dove la tattica riveste un'importanza maniacale per qualsiasi allenatore. Alla fine la Vecchia Signora porta a casa la 14esima vittoria consecutiva grazie all'uno-due firmato da Cuadrado e Dybala. Purtroppo arriva anche l'ennesima tegola in materia di infortuni che, quasi sicuramente, impedirà a Chiellini di essere in campo nel big match di sabato prossimo contro il Napoli. Roberto Beccantini, a caldo, commenta così l'andamento di questa giornata calcistica: "Sono, queste, le partite più seccanti: perché orientate nel pronostico; perché collocate al culmine di una forsennata rimonta e alla vigilia dello snodo-scudetto; perché l’allenatore (Allegri, in questo caso) decide di schierare sia i diffidati (Bonucci, Alex Sandro) sia gli infortunati/infortunabili (Chiellini: bingo). Per tutti i motivi citati, può uscire l’anestesia del primo tempo di Frosinone. Due palle-gol (Sturaro, svirgolata; Morata, sventata da Leali) a una (Daniel Ciofani, in acrobazia). Il catenaccio di Stellone era nei voti. Una certa qual titubanza nell’invadere le altrui trincee, anche. E comunque, in virtù di una ripresa che ha riportato la chiesa juventina al centro del villaggio, ecco qua la quattordicesima vittoria consecutiva. Contro le otto del Napoli capolista: chapeau a entrambi, se l’adorata Sartina permette. Morata era nervoso (se son Rosi, meneranno), le alternative ridotte all’osso, Pogba in uno di quei pomeriggi in cui gli prende la malinconia, Dybala porato sistematicamente sul destro, lui che è tutto sinistro. La partita, nella ripresa, l’ha spaccata Cuadrado (e suggellata Paulo Omar).

Fin dai tempi di Firenze, Cuadrado appartiene alla categoria dei «divanisti»: dicesi «divanista» il giocatore che pratica il dribbling e fornica con le moquette, nel senso che spesso vi si adagia, indotto o costretto, come se fossero divani, appunto. Aveva risolto il derby in scivolata, ordalia dalla quale tutto (ri)partì; aveva tarpato la fuga della Viola; aveva rosolato il Genoa a Marassi e allo Stadium; aveva agitato lo stagno munitissimo dela Roma. Riassume e incarna l’evoluzione dell’ala. Non che i difetti siano marginali: è solo destro, è discontinuo, e a volte addirittura vanesio. Ma copre un vuoto negli schemi e nell’arsenale della squadra. Direbbero gli avi di Lotito: parvus sed aptus nobis. What else? Rugani. Ha sostituito Chiellini e, immagino, lo sostituirà pure con il Napoli, sabato. Riserva della riserva (Caceres), mi dà sempre l’impressione di voler difendere senza commettere falli, pronto a sacrificare allo stile e al galateo ogni genere di tentazione. La scorsa stagione, nell’Empoli di Sarri, 38 partite su 38 e zero cartellini, ripeto: zero. Impresa mai riuscita neppure a Gaetano Scirea (quanto ci manca)".