Beccantini: "Palermo tosto, Juve svagata, grigia di una bruttezza indicibile. Allegri è allegro, beato lui"

La Juventus vince a Palermo grazie ad un'autorete di Goldaniga. Partita brutta e fallosa. A Zagabria servirà un'altra squadra.
24.09.2016 23:30 di  Enrico Danna   vedi letture
Beccantini: "Palermo tosto, Juve svagata, grigia di una bruttezza indicibile. Allegri è allegro, beato lui"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

La Juventus vince la quinta partita su sei giocate e incamera altri tre punti che le consentono di restare in testa alla classifica. Partita tutt'altro che memorabile, con i rosanero che hanno giocato con cuore e determinazione (anche troppa in certi frangenti) e la Juventus ancora una volta sotto tono e non particolarmente brillante (a livello mentale e di gioco). A Zagabria, servirà un'altra squadra per portare a casa l'unico risultato consentito, ovvero la vittoria. Non è piaciuta nemmeno a Roberto Beccantini la prestazione di stasera dei bianconeri: "Sembrava un harem, la Juventus di Allegri, con i suoi nomi a tocchettare attorno a clienti dal fiero cipiglio, indecisi (i nomi) se adescarli di punta o di tacco. C’erano i nervosi (Mandzukic), i generosi (Higuain), i narcisisti (Pjanic, Dani Alves), i baciati dalla grazia (Dani Alves, ancora). Il Palermo che De Zerbi aveva ereditato da Ballardini, ha giocato con il cuore. La Juventus, con zeppe-grattacielo che le facevano sbagliare persino gli appoggi più docili. L’infortunio di Rugani ha liberato Cuadrado e partorito un 4-3-3 che ha sollevato molta cipria. Parafrasando Celentano: la dove c’era l’erba ora c’è Leminà. Con tutto il rispetto. Il centrocampo viveva dei classici colpi di tosse che dà un motore quando batte in testa.

I sei ammoniti del primo tempo indicano quanto gli approcci fossero ruvidi, e i tacchetti - di qua e di là - a spillo, molto a spillo. Fuor di metafora, un Palermo tosto e una Juventus svagata, grigia, di una bruttezza indicile, senza nemmeno le gocce di fantasia che, di solito, distilla la botte di Dybala. Le squadre di Allegri non sono accademie delle belle arti: c’è però un limite anche alle grandi bruttezze, non giustificabili solo con le parate del portierino avversario o l’ennesimo infortunio di Asamoah, che ha lasciato l’harem in dieci. Il golletto che ha spaccato il risultato - sventola di Dani Alves, la «mezzala» più raffinata oggi in rosa, tacco di Goldaniga - appartiene al fondoschiena delle Signore che seducono il destino anche quando non ne hanno voglia: e, proprio per questo, scelgono i capi più grezzi. Allegri è allegro, beato lui. I risultatisti sbandierano il più dieci (in classifica) rispetto a un anno fa. I prestazionisti si turano il naso. L’harem è atteso a Zagabria e poi a Empoli. L’allenatore brindava a Cuadrado terzino e Higuain mediano. Questione di schemi, di alluci, di smalto. Appunto".