Beccantini: "Europa, la solita Juventus contro il solito complesso"

16.09.2014 14:45 di  Mario Cicerone   vedi letture
Beccantini: "Europa, la solita Juventus contro il solito complesso"
TuttoJuve.com

Dalle pagine elettroniche di Eurosport, Roberto Beccantini parla della sfida di Champions che attende la Juventus. Ecco le sue parole: 

"Qui è la Champions e qui bisogna saltare. La Juventus di Allegri ricalca la Juventus di Conte. Ha bombardato per un tempo il Chievo e l’Udinese, salvo rischiare beffe omeriche al momento della digestione: Buffon la evitò opponendosi a Maxi Lopez, il gol di Bubnjic era in fuorigioco di centimetri. Non si può pretendere la perfezione, soprattutto a motori appena avviati. Infortuni e squalifiche hanno inoltre ridotto il turnover. Arma, che, viceversa, Garcia ha sfruttato a Empoli. Penso all’attacco: da Gervinho-Totti-Iturbe a Florenzi-Destro-Ljajic.

Con Conte in panchina la Juventus debuttò a Londra, contro il Chelsea: fu un gagliardo 2-2. Meno edificante, l’incipit dell’edizione successiva: 1-1 a Copenaghen. I guai cominciarono proprio lì. La ghigliottina di Sneijder, nella tormenta di Istanbul, mozzò le residue ambizioni. Solo con il Real, non ancora in odore di decima, la Juventus europea coincise abbastanza con la versione domestica. Anche perché, sussurrano i maligni, il mister passò alla difesa a quattro.

Mancavano, sabato, fior di titolari: Barzagli, Chiellini, Pirlo, Vidal. L’allenatore, non meno testardo del predecessore, ha recuperato Tevez, decisivo nell’indirizzare l’ordalia. Pereyra alla Vidal mi è piaciuto per metà gara. Evra, a 33 anni, ha dimostrato residui di quel repertorio che a Marsala e Monza non seppero cogliere (a differenza di Ferguson). E poi Morata: pochi spiccioli, ma non banali. Sia chiaro: stiamo parlando del campionato italiano, laddove quasi tutti gli avversari attendono la Juventus al limite della propria area.

Non mi aspetto che il Malmoe abbia lo stesso venerabile timore. Non lo ebbero i danesi, figuriamoci. Tocca all’Europa, come sempre, fissare il peso netto delle nostre squadre, dopo aver sottratto, a ognuna, la zavorra familiare. Ci arriva bene, la Juventus, al rendez-vous con Rosenberg e c. Gli svedesi hanno più benzina nelle gambe, ma questo non può essere un alibi, mai.

Mi domando: era necessario spremere Tevez? Al Malmoe seguirà il fiammeggiante Milan di Inzaghi, a San Siro. La Roma, in compenso, passerà dal Cska Mosca al Cagliari di Zeman, entrambi all’Olimpico. E’ un piccolo segnale, quello dell’Apache a tutti i costi, che nasconde ingorghi di riffa psicologica. Nel girone della Juventus ci sono anche l’Olympiacos e l’Atletico Madrid, fresco di vittoria al Bernabeu, nell’ennesimo derby.

Oltre i confini, il calcio assume un’altra dimensione, si gioca con più coraggio, si corre a velocità doppia, gli arbitri sono meno compiacenti. Tutti concetti detti e stradetti. La Roma è più vicina alla Juventus, come certifica l’ampiezza della rosa: sono curioso di verificare quanto la nuova Juventus, da Conte ad Allegri, potrà e saprà esserlo all’Europa.

La formazione si annuncia non molto diversa dall’ultima. Non è questione di 3-5-2. Così agghindata, l’Olanda di Van Gaal batté la Spagna ai Mondiali: e in che modo, poi. E’ questione di personalità. E in Europa ne serve tanta".