Autobus di juventini aggredito, la Polstrada di Firenze: "Né spranghe né sassi, il bus è fuggito"

20.03.2017 16:15 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture
Autobus di juventini aggredito, la Polstrada di Firenze: "Né spranghe né sassi, il bus è fuggito"

Paolo Pomponio, comandante della Polstrada di Firenze, ha chiarito ai microfoni de IlNapolista i contorni dell'aggressione all’autobus dei tifosi della Juventus in Toscana: "Abbiamo ricevuto un allarme proveniente dal bus che ospitava i tifosi della Juve diretti a Genova. Sul tratto Arezzo-Firenze, all’altezza di Impruneta, sono stati avvicinati da alcuni van (mezzi da nove posti) occupati da tifosi del Napoli. Da lì è scattato un diverbio verbale che poteva trasformarsi in aggressione fisica, ma che è stato evitato grazie alla “fuga” del bus della Juventus, che è riuscito a svincolarsi e a procedere nel percorso verso la Liguria». «Cosa si intende per diverbio? Una discussione molto accesa, di quelle che capitano per le strade. I tifosi del Napoli hanno avvicinato il bus e hanno colpito la carrozzeria con delle aste di bandiera di materiale plastico. Nessuna spranga di ferro, nessuna pietra. Il bus è stato danneggiato, ma solo alla carrozzeria. È importante dare bene la notizia, nel senso di non enfatizzare i fatti e raccontare di un raid o di un assalto. Le mie parole vogliono chiarire proprio questo punto».

Il resto del racconto: «Quando ci hanno segnalato l’accaduto, ci hanno fornito dei numeri di targa. All’uscita di Empoli, uno di questi veicoli corrispondenti è stato intercettato. Gli occupanti sono stati identificati, e nel van sono state trovate le aste di bandiera utilizzate per colpire il bus. Il secondo mezzo è stato intercettato sulla strada del ritorno, quindi sul tratto Firenze-Arezzo».

Conclusione: «Il nostro dispositivo di prevenzione ha funzionato, in quanto dopo l’allerta abbiamo subito rintracciato gli aggressori. Avevamo predisposto le nostre forze per l’arrivo dei tifosi napoletani a Empoli, e abbiamo svolto al meglio il nostro lavoro. Ora, tutte le informazioni raccolte sono state passate alla Digos, che procederà secondo i termini di legge».