Ancelotti: "Morata avrà un grande futuro alla Juve. I bianconeri hanno grosse possibilità di arrivare in semifinale"

Ancelotti: "Morata avrà un grande futuro alla Juve. I bianconeri hanno grosse possibilità di arrivare in semifinale"
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Nelle pieghe dell'interevista concessa al "Corriere dello Sport" da Carlo Ancelotti, si scova anche un riferimento ad Alvaro Morata, attaccante ceduto dal Real alla Juventus la scorsa estate con l'ormai celebre formula del "recompra". Il tecnico emiliano, che sfiderà stasera Simeone per conquistare uno dei quattro posti nelle semifinali di Champions, ha parlato così dell'attaccante bianconero: "Alvaro è un giocatore giovane che ha grande qualità e con tanta voglia di fare. Sicuramente potrà avere un futuro importante alla Juventus".


Sulla Juventus: "La loro forza è stata la continuità nonostante il cambio di allenatore. Hanno buone possibilità di arrivare in semifinale e questo sarebbe molto positivo per tutto il movimento italiano. In Serie A c'è poca competizione soprattutto nelle zone alte. Anche le italiane in Europa League stanno facendo davvero bene e questo non può far altro che aiutare il nostro calcio".

Sulla sfida di mercoledì con l'Atletico: "E’ una partita complicata, ma tutto l’ambiente è fiducioso. E’ vero, abbiamo qualche assenza, però la cosa più importante è la fiducia che abbiamo di poter arrivare in semifinale. Esclusi gli infortunati, la squadra sta bene e ci conforta molto la prestazione dell’andata al Calderón. Il forfait di Bale peserà meno di quello di Modric? Sono importanti tutti e due, difficile dire chi ci mancherà di più. Però credo che ora come ora l’importante sia pensare ai sostituti, pensare a chi non c’è non è positivo. Benzema dopo il colpo subito all’andata sarà del match?  Karim lo valuteremo nell’allenamento di domani (oggi ndr). Se ho in mente un discorso speciale per il derby di mercoledì?  Questi giocatori sono abituati a giocare questo tipo di partite, ma la cosa più importante per essere al meglio è mantenere la tranquillità nelle ore della vigilia, quindi se devo dire qualcosa ai giocatori è soprattutto: tranquillità. Pepe con me è diventato uno dei centrali meno fallosi della Liga? Penso si sia calmato da solo, ha cominciato a pensare che è un giocatore molto importante e che dev’essere un esempio, lui è un modello per come si allena e per l’umiltà che ha". 



Sulla Roma: "Secondo me la Roma ha perso l’entusiasmo che aveva l’anno scorso con l’euforia del nuovo allenatore, poi certamente è difficile gestire un periodo negativo in una città come Roma dove i tifosi contestano e perdi quella serenità che sarebbe la chiave per uscire presto dalla crisi. Roma e Napoli in questo senso sono città un po’ più complicate». 

Sul tifo del Real, pronto a fischiare dopo due brutti risultati: "Bisogna distinguere, un conto sono i fischi di Madrid legati al gioco della squadra, un altro sono le proteste violente con una contestazione forte dei tifosi dentro e fuori dallo stadio, come successo in Italia. Bisognerebbe evitare questo tipo di manifestazioni violente e rimanere nei limiti della civiltà. Domani il Bernabéu sarà finalmente dalla nostra parte?  Tutti i tifosi del Real sanno che è una partita importante e sono certo che ci sosterranno dal primo fino all’ultimo minuto». 

Sul futuro: "In Spagna scrivono che se non vado in semifinale, la mia avventura a Madrid potrebbe finire? Ci sono abituato, questa è la vita degli allenatori, soprattutto nelle grandi squadre, non è una novità e non mi fa né caldo né freddo. Tornare al Milan, alla Roma o sedermi sulla panchina della Nazionale? Non dico di no, nessuno sa le opzioni che ci riserva il futuro, però a squadre come il Milan e la Roma sono rimasto legato, ma adesso non ci penso, potrei anche continuare questa esperienza all’estero e poi smettere".