ANALISI TJ - Manduzkic-Higuain possono giocare insieme: ecco perché!

25.09.2016 17:15 di  Giovanni Spinazzola  Twitter:    vedi letture
ANALISI TJ - Manduzkic-Higuain possono giocare insieme: ecco perché!
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La Juventus ha espugnato il Barbera di Palermo non senza qualche difficoltà, con il mister Allegri che ha provato – per la prima volta in gare ufficiali – l’attacco pesante, con Higuain e Mandzukic titolari e Dybala accomodato in panchina. Una soluzione che ha funzionato a metà, perché se è vero che i due attaccanti non hanno trovato la via della rete, è altrettanto vero che non sono mancati gli spunti positivi per una soluzione che può essere riproposta anche in futuro e sulla quale bisognerà lavorare. Certo, Dybala ha caratteristiche differenti rispetto all’ex Napoli ed al croato, ma può esistere una Juve altrettanto efficace senza il numero 21 in campo. Paulo ha attitudini da seconda punta, gioca leggermente arretrato rispetto al centravanti – Higuain o Mandzukic che sia – svolgendo anche lavoro di raccordo tra centrocampo ed attacco lavorando molto sulla trequarti. Assistman fine e tecnico, l’ex Palermo lascia l’area di rigore al compagno per svariare su tutto il fronte offensivo, finanche ad allargarsi sulla fascia giocando in pratica a tutto campo, per poi arretrare – quando necessario – a ridosso dei centrocampisti ad assolvere quasi funzioni di regista. Gioco che, ovviamente, non è nelle corde né di Manduzkic tantomeno (solo in parte) di Higuain, ma è una boutade clamorosa pensare che l’argentino ed il croato non possano coesistere in campo. Super Mario è il classico bomber d’area di rigore, stoccatore fine e spietato, letale con i suoi colpi di testa ma preziosissimo anche in copertura, come dimostrato nei minuti finali di ieri, bravo a sacrificarsi e ad aiutare i compagni di squadra nel momento di maggior pressione del Palermo.

Higuain, oltre ad essere un bomber eccezionale, ha nelle sue corde l’attitudine al gioco, al servizio per i compagni; è un cannoniere con la maglia numero 10, in grado di palleggiare ed assolvere i compiti da seconda punta o trequartista. Certo, con l’argentino leggermente arretrato rispetto alla posizione classica, si perde un po’ di efficacia sotto porta dell’ex Napoli, ciò nonostante si può sfruttare la sua conclusione da lontano e, soprattutto, una libertà maggiore tipica di chi agisce tra le linee. Il tutto, chiaramente, per lasciare a Mandzukic l’area di rigore a disposizione per la battuta a rete. Il sacrificio difensivo del croato, poi, non squilibra la squadra che, così, può sfruttare il doppio centravanti senza temere ripercussioni difensive. Ovviamente, con Mario e Gonzalo in campo, sono necessari soprattutto i cross dalle fasce, con Alex Sandro e Dani Alves chiamati a servire i compagni con palloni alti e tesi atti a sfruttare il colpo di testa, vera e propria specialità di Mandzukic. Come abbiamo visto, non è utopico pensare l’attacco “pesante” messo in campo ieri da Allegri; servirà lavorare oliando i meccanismi, ma questa è un’arma in più che la Juve può e deve sfruttare.