Abete: "Non c'è pace per il calcio italiano. Bisogna rafforzare prevenzione e repressione"

27.04.2015 16:30 di  Giovanni Spinazzola   vedi letture
Abete: "Non c'è pace per il calcio italiano. Bisogna rafforzare prevenzione e repressione"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Giancarlo Abete, vice presidente dell'Uefa, è ritornato sui fatti di Torino al suo arrivo in Figc, dove è in programma un Consiglio Federale. Ecco le sue parole. "Non c'è pace per il calcio italiano. Purtroppo le azioni di tanti irresponsabili determinano sempre uno stato d'emergenza, ma parlare di battaglia persa contro la violenza sarebbe un grave errore.

Non è facile individuare soluzioni ma senza dubbio - ha ammesso - bisogna rafforzare ancora la prevenzione e anche la repressione nei confronti dei soggetti che commettono questi fatti. Sembra una battaglia persa? No, le battaglie non sono mai perse. Questa - ha affermato - è una battaglia strutturale contro il teppismo, la delinquenza e la volontà di tanti di utilizzare gli stadi come un'opportunità di protagonismo becero. Sarebbe un grave errore pensare che siano battaglie perse, sono state risolte tante altre emergenze nel sistema paese e si riuscirà a risolvere anche questa che mortifica in primis i protagonisti positivi - ha concluso - del mondo dello sport e del calcio".