Agnelli: "E' lo scudetto dell'orgoglio ritrovato. Siamo tornati noi stessi vincendo. Terza stella? Ci saranno sorprese. Conte è il nostro condottiero. Del Piero? E' un simbolo, speriamo che finisca sua avventura in apoteosi"

E' lo scudetto "dell'orgoglio ritrovato". Il presidente della Juventus Andrea Agnelli commenta così all'indomani del trionfo di Trieste al suo arrivo in Lega:
ORGOGLIO RITROVATO - E' un momento di estremo orgoglio per tutti gli juventini, credo questa sia la cosa più importante. Ieri sera essere a casa davanti ai teleschermi e vedere cosa succedeva a Roma, Milano e Torino era veramente il momento dell'orgoglio ritrovato e questa è la cosa di cui sono più felice. Tantissima emozione, tantissima emozione che è anche il raccogliere il frutto di due anni di lavoro da parte mia e dell'ultimo dei magazzinieri, come si usa dire: una società che è stata rinnovata al 100 per cento, un gruppo dirigente nuovo, uno staff tecnico nuovo, tutto il gruppo dirigenziale rinnovato e un'azionista che ci è stato vicino. E' stato un percorso difficile, tortuoso, l'anno scorso credo che verso febbraio e marzo quando avevamo dei problemi, io dicevo che se l'anno dopo in quel periodo avessimo avuto quei problemi dopo il mio primo anno, avremmo avuto dei problemi. Così non è stato, gli investimenti sia del primo che del secondo anno hanno dato i loro frutti e poi credo che la ciliegina sulla torta, quel qualcosa in più che è servito come acceleratore credo sia stato Antonio Conte che è il nostro capitano, il nostro condottiero, che ha fatto sì che il messaggio che io trasmettevo in sede, lui lo trasmettesse in campo
RITORNARE A ESSERE JUVENTUS - Conte è uno dei principali artefici, ma non possiamo dimenticare il lavoro fatto da Marotta, Paratici e Rossi, da parte di Nedved e dell'area commerciale, si sta tornando ad avere risultati buoni, è un lavoro di una società di una certa dimensione che ha ritrovato il suo orgoglio, la sua voglia di essere e lo ha fatto come? Nella maniera che gli è più naturale: vincendo.
CHIUSURA DEL CERCHIO - Credo che ieri tutte le squadre hanno giocato per ottenere il risultato. Io ho visto il Cagliari e devo fargli i complimenti perché ha giocato una partita con un'intensità che davvero gli ho visto poche volte mettere nel campionato, quindi tutte le squadre hanno giocato per vincere e alla fine noi abbiamo chiuso quel cerchio cui ho fatto spesso riferimento che noi riusciremo a essere noi stessi quando saremo ritornati a vincere. Oggi siamo tornati a vincere.
SONO 30 - E' un messaggio importante aver giocato 37 partite, non averne perso una, avere la miglior difesa: questo è un gran segnale. Ripartiamo guardando a noi stessi: siamo tornati a vincere e siamo là dove noi vogliamo essere. Sono sicuramente trenta i campionati che abbiamo vinto sul campo, se guardo anche a quelle che sono le attività giudiziare, nel 2004-2005 da Napoli hanno detto che il campionato non fu alterato, il 2005-2006 non è stato investigato. Quindi direi che sul campo quantomeno nessuno ce li toglie e sono trenta scudetti. Sulla maglietta credo che i nostri tifosi potranno avere una bella sorpresa...
2004-2005 e 2005-2006 - La parità di trattamento è qualcosa credo che tutti noi vogliamo, lo vogliamo nella giustizia sportiva, lo vogliamo nell'ambito della giustizia penale, lo vogliamo nella nostra vita. Non possiamo avere disparità di trattamento, la parità di trattamento è un tema che è caro alla società tutta.
DEL PIERO SIMBOLO COME BONIPERTI E PLATINI - Antonio ha passato la fascia di capitano ad Alessandro e ora è il suo allenatore. Su Alessandro io potrei stare qui a parlare 5-10-15-20-25 minuti e ricordare tutto quello che Alesssandro ha rappresentato per la Juventus: le sue qualità di giocatore, prima ancora quelle come persona, sono qualità che, come ho recentamente avuto modo di ricordare, credo tre giocatori della Juve possano dire di essere simbolo della Juventus e questi sono Boniperti, Platini, Del Piero. La riconoscenza sarà sempre da parte mia in maniera particolare e da tutto il pubblico bianconero. Dopodiché, Alessandro ha ancora una partita estramamente importante da giocare, la finale di Coppa Italia, noi oggi siamo estremamente felici dei risultati raggiunti, ma sicuramente siamo altrettati concentrati per la finale di Coppa. Credo che se Alessandro potesse uscire dalla sua avventura bianconera vincendo due trofei sarebbe l'apoteosi per quello che rappresenta.
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