Gazzetta - Cellino attacca: "Juve arrogante. Cambino anche l'arbitro senza dirmi niente. Mi aspetto una grande prestazione della mia squadra"

Un furibondo Massimo Cellino attacca la Juventus e la Lega di Seria A in una lunga intervista a "La Gazzetta dello Sport". Ecco le sue parole rilasciate a Carlo Laudisa: "Non contiamo nulla. Ho letto che Beretta ha chiamato la Juve per definire l’orario della nostra partita, ma nessuno ha avvertito l’esigenza di informare me. Facciano pure - sbotta il patron del club sardo -. Se avevo altre esigenze? Dopo la morte di Morosini non venne spostato il turno perché c’era l’esaurito per Juve- Roma. Dei disagi degli altri, però, non si cura nulla. Quali? Anche la sede dell’ultima gara col Genoa è stata cambiata in extremis. Così la squadra ha viaggiato in pullman per Trieste perché sapevamo di dover giocare alle 15. Ora invece la notturna ci crea problemi e disagi a non finire. Neanche l’albergo ci tiene a dormire... C’è il nodo contemporaneità? E perché non hanno anticipato alle 15 Inter-Milan? Forse per il veto delle tv? Ce lo dicano, allora, che fanno tutto tra loro. Ma si ricordino che la serie A è a 20 squadre. E le uniche note liete di questo finale vengono dall’orgoglio di Cesena, Novara e Parma. Perché attacco la Juve? Questi cambi potevano essere organizzati per tempo. Ma soprattutto manca il rispetto, sono arroganti. Visto che ci sono, vogliono scegliere anche l’arbitro? Allora aggiungo che per mesi hanno strillato sugli arbitri e alla lunga quest’atteggiamento ha condizionato l’ambiente. Non è bello. E non è finita. Qualcuno a Torino ha cominciato anche a parlare di terza stella. Tanto per portarsi avanti. Purtroppo è un anno brutto per il nostro calcio. Siamo partiti male con uno sciopero dei calciatori che poteva essere evitato e tanti problemi insoluti. Purtroppo i mandati in scadenza ai vertici di Coni e Figc fanno il resto. Così il calcio è fragile, in balìa della politica".
L'umore di Cellino è alterato anche per la questione stadio: "Quanto pesa la spina dello stadio S. Elia? Tanto. Ho sbagliato a fidarmi del sindaco di Elmas. Avevo un progetto ora irrealizzabile e devo emigrare da Cagliari senza certezze per il futuro. Sto lavorando alla soluzione di Quartu, ma non ci sono i tempi. Entro il 30 giugno va indicato lo stadio per il prossimo campionato e mi sa che sarà ancora Trieste. Il nostro sindaco si renda conto che il Sant’Elia è inagibile e non è vero che sono voluto fuggire. Da questa storia sto avendo solo danni e noie".
Il patron del Cagliari "minaccia" anche i propri giocatori: "Come vedo questo finale? Sono stanco e deluso. Ma ora basta. I giocatori non stanno rispondendo alle attese e mi sono stufato. O chiudono alla grande nelle ultime due gare o cambio tutto".
Ora Cellino si attende una grande reazione della sua squadra contro la Juventus: "Certo. Mi aspetto una grande prestazione. E sia chiaro: sarebbe lo stesso se giocassimo contro il Milan". "Ficcadenti? Ha tutta la mia fiducia - aggiunge -. E sia chiaro il messaggio ai giocatori: non cambio più i tecnici perché a loro non stanno bene. E lo dico per chiarire anche che il valzer degli ultimi 3 anni non è dovuta a mie follie. Licenziai anche Allegri? Beh, aveva fatto 5 punti nelle ultime 15 gare. Ma lo stimo. Anzi, è l’occasione per dargli la mia solidarietà. E’ stato messo in discussione in maniera ingiusta dai media. Sta facendo un gran lavoro con il Milan".