MELO a La Gazzetta: "Juve, vali lo scudetto. Non porto rancore, devo ringraziare la società. Conquistato da Conte. Stasera ho il cuore diviso..."

Nel giorno di Fiorentina-Juventus, "La Gazzetta dello Sport" pubblica una lunga intervista a Felipe Melo, centrocampista brasiliano che i bianconeri prelevarono nel 2009 proprio dalla società viola. Un ex senza rancori: "Ci tengo a sottolinearlo, perché nei mesi scorsi mi hanno attribuito parole non mie contro la Juve. Ho abbastanza personalità per prendermi la responsabilità di ciò che dico, non sono uno che lancia il sasso e poi nasconde la mano", le parole che rendono onore a Melo, ceduto la scorsa estate al Galatasaray: prestito con diritto di riscatto fissato a 13 milioni. Ne basteranno comunque 7-8 per esercitarlo - sottolinea il collega Mirko Graziano, autore dell'intervista -. Felipe ha già realizzato 9 gol in Turchia e stasera sarà in campo nella sentita sfida contro il Fenerbahce: "E a fine derby di sicuro mi informerò sull’esito di Fiorentina-Juve. Per chi tifo? Cuore diviso, giuro - spiega Felipe -. Il pari serve però poco ad entrambe. La Fiorentina naviga in brutte acque, la Juve ha invece bisogno dei 3 punti per non lasciarsi scappare il Milan. Mettiamola così: stasera accetto tutto, ma a fine stagione vorrei vedere la Fiorentina tranquilla e la Juve campione d’Italia".
Melo torna sulla sua esperienza in bianconero: "Non porto rancore - ribadisce -. L’esperienza di Torino mi ha reso più uomo, più professionista, a prescindere dai risultati. A mente fredda devo solo ringraziare per l’occasione che mi è stata concessa, per la visibilità che ne è conseguita. E comunque non mi va di guardare indietro. Oggi la Juve è felice per come vanno le cose e io stesso sono entusiasta dell’avventura in Turchia. Come maturò l’addio nel ritiro di Bardonecchia? Inizialmente non volevo andarmene. Mi accorsi subito che il club aveva intrapreso la strada giusta, e dopo due anni brutti avevo una gran voglia di riscatto, non mi andava di lasciare all’inizio di un ciclo promettente. Vidi oltretutto al lavoro Conte e ne fui subito conquistato.
Lui stesso mi motivava moltissimo in allenamento. Gli acquisti fatti erano poi di valore, Pirlo e Lichtsteiner garantivano il salto di qualità...Mi fu chiaro quasi subito che il club aveva altri progetti, e oltretutto ero uno dei pochi con uncerto mercato. Successe tutto molto in fretta, proprio nel ritiro di Bardonecchia: alla mattina ero un giocatore della Juve, poco prima di cena ero con le valigie in mano. Mi voleva il Psg, scelsi alla fine il Galatasaray, forse con un pizzico di incoscienza".
Il centrocampista brasiliano esclude un suo ritorno a Torino: "Sì, ma non per chissà quali motivi. Loro hanno iniziato un progetto vincente del quale non ne faccio parte, non posso più farne parte. E per quanto mi riguarda a Istanbul ho trovato una piccola Rio de Janeiro. La mia famiglia sta bene e il campionato turco non è inferiore a quello italiano. Insomma, tutti abbiamo trovato ciò che cercavamo".
La Juve è tornata a grandi livelli, ma Felipe Melo non ha rimpianti: "No, sono davvero felice per i miei ex compagni. E nemmeno rimpiango di avere scelto la Juve nel 2009, quando di fatto avevo in mano un precontratto con l’Inter che poi vinse tutto. Ripeto, i due anni a Torino sono stati fondamentali per me, comeatleta e come uomo. Un’esperienza che metto a frutto qui in Turchia, dove sono rinato, gioco bene e posso continuare a inseguire uno dei miei sogni principali: tornare nella Seleçao e puntare al Mondiale nel mio Brasile".
Il brasiliano, in chiusura, viene interpellato sulla corsa scudetto: "La Juve di sicuro ha un tecnico da scudetto. Conte è davvero bravo. Per il resto già oggi la differenza fra Milan e Juve è solo Ibra. Sia chiaro, rispetto molto le punte bianconere,malo svedese è di un altro pianeta e se giocasse a Torino lo scudetto sarebbe già bianconero, non ho dubbi. Ibra è da Pallone d’Oro, ha solo la sfortuna di essere un contemporaneo di Messi, un vero marziano".