Damascelli: "Immaginate cosa si scriverebbe se alla Juve ci fossero ancora Moggi e Giraudo. Media complici del sistema, Vialli non prende posizione nemmeno nel kamasutra"

26.02.2012 21:45 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
Damascelli: "Immaginate cosa si scriverebbe se alla Juve ci fossero ancora Moggi e Giraudo. Media complici del sistema, Vialli non prende posizione nemmeno nel kamasutra"
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Dalle colonne del suo blog, all'interno del portale radioradio.it, il giornalista de "Il Giornale", Tony Damascelli, ha fatto le proprie considerazioni su Milan-Juventus, lanciando frecciate a destra e a manca. Una di queste ha colpito anche l'opinionista di Sky Sport, nonchè ex attaccante bianconero, Gianluca Vialli: "Il Milan ha perso due punti. Per colpa di Romagnoli e di Tagliavento. Non altro da dire, non altro da leggere. La Juventus si è salvata, grazie ai due di sopra, ma non ha vinto per colpa di Conte e di Bonucci, gli errori di formazione del primo, i limiti di presunzione del secondo. Milan superiore, Juventus impaurita. Di solito si dice che uno a uno non fa male a nessun, nel caso in questione fa malissimo eccome. Ma adesso incominciate ad immaginare. Immaginate che cosa si scriverebbe, che cosa si direbbe oggi se a guidare la società juventina ci fossero ancora Moggi e Giraudo.

Immaginate che razza di pensieri e di parole andrebbero a illustrare il pareggio di San Siro, immaginate l’elenco di precedenti, di arbitro e assistente, di telefonate, condizionamenti, insinuazioni. Eppure quei due non ci sono più, uno radiato, l’altro in esilio inglese. Eppure a nessuno è passato per la capa che gli arbitri sono modesti, mediocri e non vedono, e con loro gli assistenti, perché sono uomini e sbagliano. O forse sbagliano di nuovo a favore della Juventus dopo le proteste di Conte e di Marotta? O forse adesso non sbaglieranno più dopo gli strilli, mi limito a questo sostantivo, di Galliani a Tagliavento, nell’intervallo? O forse adesso è possibile dialogare, mi limito di nuovo a questo verbo, con gli arbitri nello spogliatoio? E il pugno di Mexes a Borriello? E le scene da trivio viste e intuite nel finale di partita? E le minacce? E questo il nostro “clasico”, è questo il football che ci meritiamo tra la prima e la seconda in classifica, unite dalla loro cafonaggine. Vorrei dire, ancora, che è sconfortante ascoltare e vedere, nel dopo partita, i commenti e le opinioni di Vialli, il quale non prende posizione nemmeno nel kamasutra ma viene pagato per esprimere giudizi e invece preferisce leccare l’intervistato, principiando il proprio intervento sempre con la stessa stucchevole frase “innanzitutto ti faccio i complimenti per…”. Non è una nota a margine, questa, ma è l’incapacità totale di chi dovrebbe avere un ruolo critico e invece fa parte del sistema, e ne è complice, al punto che l’unico vero giornalista di razza, Mario Sconcerti, è stato dirottato in terza serata perché non possa dialogare con i tesserati ma soltanto con gli spettatori via internet o sms. Il calcio italiano, dunque, ha trovato in Milan Juventus la sua giusta espressione. Del resto al pomeriggio altre due farse erano andate in onda, l’arbitraggio di Romeo in Genoa Parma, la comica finale di Reja le cui dimissioni rientrate mi fanno venire in mente la storiella del soldato che usciva rinculando dalla caserma facendo finta di entrare. Si replica".