Calcio GP - Chedjou sul podio della lista di Paratici. Sondaggio ufficiale della Juve a non più di 7 milioni
Sui taccuini il nome del colosso camerunense in forza ai francesi del Lille effettivamente c’è. Non si tratta di una prima scelta, ma di qualcosa di molto simile: nessuno stravede, ma i report parlano di un difensore roccioso, di “garanzia”, poco avvezzo alle amnesie. E questo da sempre (cioè quasi un anno) stuzzica la fantasia principalmente di Fabio Paratici.
Attenzione, però: la Juve prima di pescare e quindi spendere e investire sul campionato francese ci pensa tre volte. Se non altro perché, a dispetto della Bunsdesliga, i canoni di gioco non sono ancora del tutto europeizzati. Lo standard è ancora due dita sotto la media e Aurelien Chedjou, pur avendo sfondato quota 100 presenze in Ligue 1, arriva a malapena ai 20 gettoni europei (Europa League inclusa).
Sta di fatto che il giocatore unisce rapidità e muscoli, identikit non lontano da quello descritto dallo staff tecnico bianconero a Beppe Marotta: questo è per esempio un punto a favore. Per capire così che, quando si parla di una contatto bianconero per Chedjou, si parla di un contatto vero. Non esistono offerte ufficiali, ma esistono mediatori (il solito Petralito, si dice) incaricati a verificare comunque la fattibilità dell’operazione per una cifra non superiore ai 7 milioni (valutazione che darebbe la Juventus al giocatore) contro i 9,5 richiesti dal Lille per ragionare su un’eventuale cessione del difensore francese di secondo passaporto. Addirittura ci sarebbe un fax ufficiale in mano al Lille. Un sondaggio di prezzo, va ribadito. Non un’offerta formale.
Quest’ultimo è un altro particolare da non sottovalutare: Chedjou (classe 1985, nel pieno della propria efficenza fisica e della maturità) è comunitario. In valore assoluto, si tratta di un profilo che convince maggiormente rispetto a Dedè, per fare il nome di uno dei brasiliani accostati a corso Galileo Ferraris.
Fatto il profilo, ecco alcune considerazioni aggiuntive, visto che in giro si legge un po’ di tutto: Chedjou non è Thuram. Non ne ha né l’eleganza né la capacità di far ripartire l’azione. Piuttosto, volendo trovare una somiglianza tecnica, per caratteristiche, Chedjou si avvicina al Gallas visto in Inghilterra più che in Nazionale: vigore e errori ridotti al minimo; efficace pur senza avere i piedi di un Beckenbauer. Non leader della difesa, ma perfetto alter-ego per un sergente che gestisca la linea della retroguardia e i tempi delle uscite. Insomma, con Barzagli, per fare il nome di chi oggi alla Juve ricopre questo ruolo con risultati convincenti.
Sotto il punto di vista ambientale, nessun problema: se giochi a Lilla, puoi giocare a Torino. Non funziona come per i sudamericani e, in genere, la Francia è quanto di più simile a Torino in Europa. E per passare all’atto pratico, dovendo collocare Chedjou in un ordine gerarchico per il mercato invernale della Juve, ecco che il camerunense è certamente nella lista dei cinque “papabili”. Ma potrebbe finire come per Tabanou del Tolosa (terzino sinistro): Paratici era convinto dell’operazione, Marotta aveva fatto una promessa a Ziegler e Antonio Conte in fondo in fondo non voleva nessuno dei due.
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