LIVE - D'Onofrio (legale Moggi) a Sportitalia: "E' emersa la verità, non è stato commesso alcun illecito. Moggi deve tornare nel calcio. Si può riaprire il processo sportivo. Scudetti? Possono tornare alla Juve"

27.09.2011 23:18 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
LIVE - D'Onofrio (legale Moggi) a Sportitalia: "E' emersa la verità, non è stato commesso alcun illecito. Moggi deve tornare nel calcio. Si può riaprire il processo sportivo. Scudetti? Possono tornare alla Juve"
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© foto di Micri Comunication

Nel corso del programma "Solo Calcio" di Sportitalia, in onda proprio in questa minuti, uno degli aggueritissimi legali di Luciano Moggi, Paco D'Onofrio, sta facendo il punto sul processo "Calciopoli", dopo la caldissima udienza odierna. TuttoJuve.com sta trascrivendo integralmente ed in tempo reale le dichiarazioni dell'avvocato, interrogato dal conduttore Michele Criscitiello:

Bella serata calda oggi...
"Diciamo una serata vincente per un avvocato, perchè è una serata nella quale la verità è emersa e quindi mi auguro che a questo punto tutti i detrattori del presunto sistema Moggi si siano finalmente convinti che non c'è mai stato un sistema Moggi e nessun illecito è stato mai commesso".

E per cinque anni cosa ci hanno raccontato avvocato?
"Lei sa che la comunicazione ha un vantaggio incredibile, non necessita di prove certe, ma solo di idee. Per cui, chi professa idee, ha sempre un vantaggio rispetto ad un avvocato che deve portare delle prove. Il tempo però è galantuomo ed ora che le prove sono emerse probabilmente anche l'opinione pubblica cambierà la propria direzione di marcia sulla colpevolezza di Luciano Moggi che ormai credo sia definitivamente provata come inesistente".

Per cinque anni, però, hanno portato delle intercettazioni dove si sentiva la voce di Moggi. E ora lei dice che è venuta fuori la verità. Ma cosa è venuto fuori realmente?
"Ecco, chi ha avuto la pazienza di seguire questi anni del processo di Napoli e del processo sportivo di cui mi occupo prevalentemente, avrà notato come in realtà l'indagine si sia fondata su alcuni presupposti che poi il dibattimento ha smentito. Non c'era un sistema Moggi, tutti coloro che facilmente nei giornali accusavano Moggi di aver assunto determinati comportamenti, sotto giuramento in aula a Napoli si sono limitati ad arretrare dicendo che era un sentito dire, che avevano questa idea, che probabilmente era così, ma prove non ne sono emerse. Poi soprattutto c'era questa idea fantasiosa della cupola di Moggi: è emerso addirittura che gli arbitri presunti appartenenti alla cupola consentivano alla Juventus uno score - cioè un conseguimento di punteggio inferiore agli arbitri cosiddetti ostili. Quindi lei capisce che siccome la logica prevale su tutto e prevale anche sul diritto, sarebbero bastati questi pochi elementi per far capire fin dall'inizio come il processo sarebbe poi andato".

Qualora Moggi venisse condannato a Napoli, cosa rischia? Se venisse fuori invece che non è colpevole cosa si riapre? A livello sportivo la Juventus può riavere quel famoso scudetto? E quante possibilità ci sono che a livello sportivo l'Inter perda quello scudetto?
"Le domande sono articolate. E' chiaro che un eventuale giudizio di colpevolezza si dovrebbe tradurre nella combinazione di una sanzione, questo è evidente; cosa che mi sembrerebbe paradossale alla luce di tutte le prove che sono emerse. Come ipotesi, però, lei me l'ha formulata in tal senso, ed io in tal senso rispondo. Il problema, la questione principale, è la seconda domanda che lei pone: e cioè, l'esito del giudizio penale come condiziona il giudizio sportivo? Il giudizio sportivo si è già paradossalmente concluso con delle prove ferme al 2006, che quindi obbligherebbero una riapertura alla luce delle nuove prove emerse. Cioè, lei tenga conto che quando nel 2006 mandano in B la Juventus, la mandano, tra gli altri, su un presupposto, che Pararesta è ancora chiuso in quel di Reggio Calabria e urla di poter essere liberato perchè Luciano Moggi lo ha chiuso. Lei sa che non si è mai celebrato un processo? Il fatto non è mai avvenuto, quindi è paradossale. Noi ora ridiamo, ma se lei legge il punto B delle sentenze sportive del 2006, quindi non il punto Z, al punto B si cita proprio il caso di Paparesta. Le sembra possibile che si possa consegnare alla storia una sentenza sportiva così anacronistica?".

E il colonnello Auricchio? Rivolge accuse pesanti...O si è inventato tutto Auricchio o vogliamo far passare per santo qualcuno che santo non è...
"Lei sa che il colonnello Auricchio, titolare dell'attività investigativa, è stato dai miei colleghi presenti oggi a Napoli, attenzionato di una richiesta? Cioè  che una procura indaghi e accerti l'eventuale responsabilità di Auricchio in sede investigativa. Quindi sull'attività del colonnello Auricchio ci sarà probabilmente un'attività d'indagine ulteriore. Ma tenga conto di questo: la Juventus vede revocati i suoi scudetti, viene retrocessa sulla base di un presupposto, che Moggi aveva creato un sistema associativo peraltro - e questo è addirittura paradossale - esclusivo; quando invece le telefonate emerse dimostrano che non c'era un sistema associativo che abbia favorito la Juventus, tantomeno che possa dirsi esclusivo. E allora l'Inter? E allora il Milan? E allora la Roma? E allora le altre società coinvolte?".



Se la Juventus, come società, è la prima che ha fatto un passo indietro, accettando la serie B, significa che probabilmente aveva la coda di paglia. Qualcuno all'interno della Juventus non ha saputo difendere la stessa Juventus?
"Guardi, interpretare la volontà di una società importante come quella della Juventus è complicato. Io faccio una riflessione molto banale: dico che nel momento in cui, grazie al lavoro di Moggi e del suo entourage, sono state portate a galla verità oggettive, immediatamente la Juventus di Andrea Agnelli si è allineata nel chiedere dignità e giustizia per la stessa Juventus. Quindi ho l'impressione che se nel 2006 si fosse pazientato, si fossero aspettati qualcuno dei risultati provenienti da Napoli, probabilmente l'esito di quel processo sportivo e anche la conduzione di quel processo sportivo sarebbero stati diversi. Io le ricordo che in un caso analogo, il caso dei passaporti falsi - il caso di Recoba, il caso dell'Inter -, la Federazione che era di fronte allo stesso bivio  - cioè celebrare un processo sportivo rapidamente e comminare gravi sanzioni, in attesa del processo penale che avrebbe potuto smentire tutto l'impianto accusatorio sportivo - ebbe paura. Chiese addirittura un parere all'allora presidente della Corte Costituzionale, il presidente emerito Caianiello, un suo conterraneo, un giurista eccezionale, il quale disse alla Federazione che sicuramente l'ordinamento sportivo è autonomo, ma attenzione perchè se poi l'ordinamento penale, che ovviamente è superiore, dimostra che i fatti accertati in sede sportiva non si erano mai verificati, chi ha subito una sanzione può chiedere il risarcimento del danno. La Federazione in quel caso - lei lo ricorderà, nel caso di Recoba - fu estremamente mite nella sanzione. Nel caso della Juventus il parametro fu esattamente l'opposto. Nel caso della Juventus e nel caso di Moggi". 

Quante speranze abbiamo che non si parli di Calciopoli anche nel 2014? Quali saranno le prossime tappe? E poi perchè queste prove sono emerse così tardi?
"Le domande sono tante e le risposte saranno sintetiche. Per quanto riguarda la possibilità di non avere questa vicenda ancora tra i piedi sportivi per decenni, dipende esclusivamente da un soggetto: la Federazione. Perchè nel momento in cui Napoli scriverà la propria sentenza, la questione torna alla Federazione, la quale ha la possibilità, in autotutela, cioè correggento un proprio atteggiamento evidentemente sbagliato, eccessivo, di rimodellare...".

Scusi, ma anche la possibilità di fare come Ponzio Pilato?
"Certo. io ricordo che è ancora pendente un giudizio per radiazione, che ora è davanti al Coni, terzo grado, che ci ha visti protagonisti nel mese di settembre e di agosto, davanti ai due gradi della giustizia sportiva. Bene, quando ci siamo presentati e abbiamo presentato le nuove prove, la Federazione ci ha risposto che il giudizio doveva - ad oggi, al 2011 - continuare a basarsi sulle prove del 2006, in modo del tutto paradossale ed anacronistico. Allora mi chiedo, da parte di chi c'è effettivamente la volontà di superare Calciopoli, di ricomporre una vicenda drammatica in termini più ortodossi, più sostenibili, anche per la tifoseria? Da parte nostra sicuramente, ma non negando l'evidenza e il valore di prove che sono oggettive. Tenga conto che peraltro l'atteggiamento della Federazione mi sembra paradossale: le prove provenienti da Napoli, infatti, la Federazione le ha prese in considerazione, perchè altrimenti la relazione di Palazzi che di fatto condannava l'Inter in base all'articolo 6, cioè dandogli l'illecito sportivo, non si basa sulle prove del 2006, ma su quelle del 2011".

Ma Moggi alla fine può tornare nel calcio? Sì o no?
"Moggi deve tornare nel calcio, perchè la sua radiazione - che è ovviamente ancora pendente, quindi non è definitiva - è un provvedimento iniquo e peraltro paradossale. Tenga conto che viene richiesta 58 mesi dopo la sua comminazione. Dopo 58 mesi, la Federazione, in un quadro opposto rispetto a quello del 2006, decide di intraprendere questa iniziativa. Mi sembra paradossale e quindi ritengo che non solo per questioni giuridiche, ma anche per questioni di logica, di correttezza e di verità debba necessariamente riaprirsi il processo sportivo. Altra vicenda è la questione degli scudetti alla Juventus".

Gli scudetti torneranno alla Juventus?
"Questi scudetti sono ovviamente l'unico effetto ancora reversibile di Calciopoli. Ibrahimovic non tornerà mai alla Juventus, la serie B non potrà mai essere cancellata dagli annali, è evidente che l'unico effetto ancora reversibile, quella famosa revisione di Calciopoli, sarà concentrata sugli scudetti. Questo è un dato certo e oggettivo".