DEL PIERO: "Nuovo Stadio, rivoluzione culturale. Il mio ultimo anno alla Juve sarà vincente, non vedo alternative"

Pinturicchio si prepara all'inaugurazione del nuovo gioiello bianconero
08.09.2011 13:40 di  Domenico Aprea   vedi letture
DEL PIERO: "Nuovo Stadio, rivoluzione culturale. Il mio ultimo anno alla Juve sarà vincente, non vedo alternative"
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© foto di LINGRIA/PHOTOVIEWS

Lui, probabilmente, sarà il più emozionato di tutti. Eh si, perché lui è "storia", nell'evento che entra di diritto nella storia bianconera, in quella che sarà una delle serate più importanti della centenaria vita della Vecchia Signora juventina. Lui, sicuramente, ha voglia di scrivere il suo ultimo capitolo di questa fantastica storia e vuole che non finisca in quelli da archiviare, come accaduto negli ultimi anni. Alessandro Del Piero avrà i brividi sulla pelle, come tutti i tifosi e le vecchie glorie della Juventus. Insomma, chiunque ha a cuore il mondo bianconero, stasera sentirà un'emozione speciale. Lui, però, più di tutti. Il capitano darebbe qualsiasi cosa, ne siamo certi, per siglare il primo gol nel Nuovo Stadio, lo Juventus Stadium, nell'amichevole contro il Notts County. E sarebbe anche un segnale forte: il nuovo che avanza, sì, ma l'esperienza fa sempre la differenza. In un'intervista rilasciata a Sky Sport, il capitano della Juventus parla del suo personalissimo record: 4 stadi diversi in 18 anni di Juve (Comunale, Delle Alpi, Olimpico, Juventus Stadium). Ormai ci siamo quasi; mancano poche ore dall'inaugurazione del nuovo gioiello della Juve, una casa che dovrà essere un fortino inespugnabile, il fattore in più per la squadra di Antonio Conte. Ecco le dichiarazioni di Alex Del Piero:

Quando tre anni fa John Elkann ti ha dato il pallone, che a sua volta gli era stato regalato dall’Avvocato, pensavi che l’avresti riconsegnato nel nuovo stadio, da giocatore?

Ci speravo, in quel momento lo conservavo con orgoglio, ma sapevo che era un “passamano”.

Comunale, vecchio Delle Alpi, Olimpico e il nuovo stadio: quattro stadi in 18 anni. Ti mancava solo questo record?

È probabilmente il record più imbattibile di tutti, quindi simpatico, ma meraviglioso allo stesso tempo, perché ho potuto assaporare in quattro stadi, lo farò nel quarto tra poco, emozioni che nel tempo sono cambiate, ma hanno sempre dei punti di riferimento molto fermi. Soprattutto, ho potuto calcare dei campi che hanno visto giocare tantissimi grandi giocatori quindi, trarre energia da quello, è bellissimo.

Che effetto ti fa rispetto al vecchio Delle Alpi, che è lo stadio dove hai vinto e segnato di più?

È un piacevole trait d’union, tra quello che è stato il Delle Alpi, uno stadio comunque vincente, molto vincente, per me e per la Juventus, e questo, che ci auguriamo abbia gli stessi successi, se non di più.

I primi posti sono a 7 metri dal campo: per l’Italia del calcio è una rivoluzione culturale?

È una rivoluzione culturale, sicuramente, è una rivoluzione del mondo calcistico, è un passo delicato, importante, coraggioso. Partirei da queste tre cose, per far sì che diventi una normale attualità per il calcio e gli stadi italiani.

È vero che hai preparato una maglietta per celebrare l’evento dei quattro stadi?

Sì, sarà una maglietta simpatica che regalerò ad amici, parenti, a chi in questi anni mi ha accompagnato in questi quattro stadi.

Come te lo immagini il tuo ultimo anno alla Juventus?

Vincente, non vedo alternative.