Gazzetta - Del Piero: "Spero che il nuovo impianto assorba l'energia vincente del Delle Alpi. Il pubblico deve essere il nostro 12° uomo. La mia ultima stagione? Devo ancora decidere"

Ci sono record che resteranno scolpiti nella storia. Una delle settimane più importanti della vita della Juventus viene aperta con una lunga e bella intervista rilasciata da Alessandro Del Piero a G.B. Olivero de "La Gazzetta dello Sport". Il capitano bianconero si appresta a vivere l'ennesima stagione, probabilmente l'ultima, calcando il terreno di gioco del nuovo stadio, il quarto della sua avventura a Torino. Ora però i pensieri sono tutti rivolti all'imminente futuro: "E’ stato un cammino lunghissimo e sono felice che sia arrivato questo giorno. Al Delle Alpi ero stato benissimo, ma avevo vissuto con gioia già la trasformazione del Comunale in Olimpico e il ritorno in quello stadio: mi sembrava una bella scelta per la città e le società. Adesso,entrando nella nostra casa, spero si crei quel feeling speciale con i tifosi che potrebbe darci una grande mano. Ecco, se davvero il pubblico diventerà il famoso dodicesimo uomo noi potremo andare oltre i nostri limiti". La speranza e l'augurio che Alessandro fa al nuovo stadio è particolare: "Spero che il nuovo impianto assorba l’energia vincente del Delle Alpi: è quello che tutti noi desideriamo che accada". Un impianto in cui lui è stato un grande protagonista, eroe di tante serate magiche e di innumerevoli vittorie. Le stesse che spera di ottenere con Conte. I paragoni con il primo avvento di Lippi sulla panchina juventina nell'ormai lontano 1994-1995 si sprecano e la speranza di Del Piero non può che essere che la storia si ripeti: "L’interpretazione di quello che facciamo è determinante e stabilisce quello che siamo veramente. Noi dobbiamo essere più uniti possibile per cercare di ottenere buoni risultati. Non è detto che se fai tutto giusto vinci. Ma di sicuro se fai tutto sbagliato non vinci. Per ottenere risultati ci servono umiltà, orgoglio, spirito di sacrificio, responsabilità". Antonio Conte è il terzo ex compagno di squadra, dopo Deschamps e Ferrara, che allena Del Piero.
Il rapporto con l'attuale tecnico è forte, tanto che Alessandro descrive perfettamente il carattere dell'allenatore: "E’ un martello, ha le idee chiare, è determinato, lucido nelle proprie idee che cerca di trasmetterci". Si riparte, però, dopo due settimi posti consecutivi: una nuova ripartenza che deve avere un unico obiettivo. "La consapevolezza di aver dato il massimo non deve essere più un obiettivo, ma la regola. E’ impensabile che questo non accada. E se vogliamo alzare l’asticella, il nostro atteggiamento positivo deve essere quotidiano e non legato solo alle partite. Dobbiamo vivere ogni giorno cercando di dare e pretendendo il massimo. E se il massimo non basta bisogna dare più del massimo". Per ottenerlo sarà anche importante un altro ingrediente: "Il divertimento è fondamentale perché consente di creare qualcosa di speciale tra i giocatori e il pubblico. Se nasce questo feeling, l’ambiente ti aiuta molto". Tanti le reti realizzate da Del Piero nel vecchio Delle Alpi e nell'Olimpico, ma sono alcune serate a restare impresse nel cuore: "Al Delle Alpi sono state così tante che è impossibile indicarne una sola: le due col Real, un 4-1 al Milan. All'Olimpico un'altra sfida col Real, ma anche quella del mio 200° gol in bianconero contro il Frosinone e tutta la cavalcata in serie B che ricordo con entusiasmo". E chissà quali saranno le emozioni che proverà a scendere in campo nel nuovo stadio in quella che potrebbe essere la sua ultima stagione in bianconero: "Non è un pensiero ricorrente, ma sapere che potrebbe essere l’ultimo anno mi spinge a dare il 200%. Io vivo il calcio in maniera totale, spontanea, animale. Tutto quello che mi accade ogni giorno cerco di sfruttarlo per fare in modo di essere migliore il giorno dopo. Non ho ancora deciso se sarà l’ultimo anno alla Juve o in assoluto". La consapevolezza è una sola: quella di far parte di una grande avventura. "Mi sento piacevolmente protagonista della storia della Juve e ne vado molto orgoglioso. Sarò felicissimo tra vent’anni di ricordare quest’avventura».