CONTE: "Parola scudetto scritta nella nostra storia, ma non buttiamo fumo negli occhi dei tifosi. Distanza importante tra noi e le milanesi. Marchisio disponibile. Arriveranno altri giocatori..."

20.08.2011 16:35 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
CONTE: "Parola scudetto scritta nella nostra storia, ma non buttiamo fumo negli occhi dei tifosi. Distanza importante tra noi e le milanesi. Marchisio disponibile. Arriveranno altri giocatori..."
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Alla vigilia del tradizionale "Trofeo Berlusconi", l'allenatore della Juventus, Antonio Conte, si è presentato al Media Center di Vinovo per rispondere alle domande dei giornalisti. Ecco la conferenza stampa integrale, a cura della redazione di TuttoJuve.com:

Che importanza ha per voi la partita di domani, a una settimana dall'inizio del campionato?
"Come ho detto anche alla vigilia della partita contro il Betis, io mi aspetto risposte quotidiane da parte della squadra, perchè quotidianamente lavoriamo per cercare di crescere e per cercare di migliorare in tutto. Sappiamo che c'è tanto da fare, c'è tanto da lavorare, quindi non abbiamo neanche tanto tempo da perdere. Mi aspetto quotidianamente che ci siano dei miglioramenti. Poi c'è la partita che è un test sicuramente significativo, un test importante, perchè comunque affronti un avversario importante, però mi aspetto sicuramente un altro passo in avanti, come me lo aspetto oggi dopo l'allenamento".

L'altra sera hai fatto giocare Vidal in posizioni diverse.  Volevo sapere se è dipeso dal fatto che ti mancavano delle punte e degli esterni, o se in prospettiva, anche se non l'hai mai fatto in tutta l'estate, grazie a lui può esserci un'alternativa al modulo di base...
"Vidal è un giocatore sicuramente polivamente, infatti nella sua nazionale, come ho detto durante la presentazione del giocatore, ha fatto un po' tutti i ruoli, tranne il portiere. Non è una battuta, è vero, gliel'ho chiesto. L'altra sera eravamo corti a livello di attaccanti, avevamo Vucinic, Del Piero e Matri, quindi c'era necessità comunque di dare un sostegno alla punta, Matri; e visto che Vidal era da poco che si allenava con noi, penso che quella fosse la posizione in cui potesse dare più peso e creare meno problemi alla squadra, perchè in un sistema di gioco dove sei organizzato, basta che uno non sa quello che deve fare in fase di possesso e in fase di non possesso, e creare problemi un po' a tutta la squadra. Per quello che sarà il futuro, io dico che il compito mio, e secondo me la cosa più importante, è quello di dare un'identità alla squadra. Io penso che le grandi squadre hanno tutte una propria identità, hanno il loro modo di giocare, hanno il loro modo di essere e quindi è giusto dare un'identità a questa squadra, perchè la Juventus, così come il Milan, l'Inter, o altre grandi squadre come Roma, Napoli e Lazio, la partita la devono fare, non si devono adattare all'avversario. Allora se io mi devo adattare all'avversario, è molto più facile per me cambiare ruoli, perchè devo giocare di rimessa, di ripartenza, ed è molto più semplice. Ma la Juventus deve essere abituata a farla la partita. Quando la partita devi farla devi avere dei punti di riferimento, devi avere le tue idee di gioco, devi avere il tuo modo di essere. Noi stiamo cercando di trovare questo, cercando di dare delle precise indicazioni ai calciatori, quanti più punti di riferimento possibili. Poi mi è capitato anche in passato che in alcune situazioni, durante la partita, volevo congelare la partita e ho messo la squadra anche con un atteggiamento tattico differente, delle volte ho finito la partita anche col 5-4-1, perchè volevo vincere, volevo portarla a casa. Però sono tutte situazioni che avvengono durante la partita, quando c'è da congelare il risultato e quindi magari stare un po' più sereni".

Riguardo ai giocatori che puoi recuperare rispetto a giovedì, come stanno Marchisio e gli altri?
"Marchisio ha recuperato. Ha preso questa botta molto forte all'anca però stamattina si è allenato, oggi pomeriggio si allena, quindi è recuperabile, cioè, è a disposizione. E' a posto. Per quello che riguarda invece Pepe, Martinez, Quagliarella, Toni, riprenderanno già oggi, ma non ho in mente di portarli al Berlusconi, perchè preferisco che continuino ad allenarsi e poi da martedì che siano a disposizione al 110%".

Hai alternato tutte le coppie di attaccanti. Fino a questo momento, qual è quella che si sposa meglio?
"No, no, no. Sono tutti attaccanti che si sposano bene tra di loro e quindi da parte mia c'è un'ampia scelta da questo punto di vista. Quello che ripeto a loro è che per me gli attaccanti sono molto importanti, i due attaccanti. Se faccio giocare due attaccanti è perchè mi devono soprattutto assicurare determinati movimenti in fase offensiva e determinati movimenti in fase difensiva, perchè il movimento dell'attaccante è sia in fase di possesso, sia in fase di non possesso diventa fondamentale per gli equilibri della squadra. E da questo punto di vista devo dire che sto trovando grande applicazione in qualsiasi interprete".

Dopo il torneo dell'altra sera, sono un po' salite le vostre quotazioni. Sia Allegri, sia Gasperini hanno parlato bene di voi. Anche all'interno c'è stata una crescita della consapevolezza dei propri mezzi?
"Ma sai, è inevitabile che con il lavoro quotidiano, quando parlo di crescita, di mettere un mattone quotidianamente, significa anche iniziare ad avere consapevolezza, anche se è restrittivo parlare di consapevolezza; capire l'importanza del lavoro che stiamo facendo e il lavoro ci deve dare la consapevolezza che giorno dopo giorno dobbiamo fare comunque quello che deve fare la Juve, quello di tornare nel più breve tempo possibile ad essere una squadra competitiva. E' inevitabile che mi viene da ridere sentire che nel giro di due giorni, dopo il Siviglia eravamo una squadra che doveva fare tanto, bisognava rifare tutto, veniva messo tutto in discussione, mentre dopo due giorni si parla addirittura di scudetto. Io sono molto sereno da questo punto di vista, bisogna prendere le cose in maniera molto razionale, non buttare fumo negli occhi ai tifosi perchè veniamo da due anni in cui abbiamo fatto due settimi posti, mentre il Milan l'anno scorso ha vinto lo scudetto e ha perso la Coppa Italia, e l'Inter due anni fa ha vinto tutto quello che c'era da vincere. L'ossatura del Milan e dell'Inter è quella. Noi, invece, negli ultimi due anni, abbiamo fatto due settimi posti. Quindi tra noi e loro, in questo momento, c'è una distanza importante. Distanza che non ci deve creare alcuna preoccupazione, anzi, deve essere uno stimolo perchè sappiamo che la Juventus ha il dovere di tornare ad essere competitiva nel più breve tempo possibile. E' inevitabile che stiamo lavorando. io chiedo pazienza, io ho grande pazienza nel cercare di trasmettere le mie idee, nel cercare di trasmettere determinate cose. Mi lascia ben sperare il fatto che ho una squadra, dei giocatori, che hanno voglia come e più di me di tornare ad essere protagonisti. Questo è molto importante. Dopo la partita del Berlusconi, qualsiasi risultato accada, non sarà giusto parlare nè di scudetto, nè di Juve da settimo posto. C'è da lavorare, lo sappiamo benissimo, e soprattutto c'è tanta voglia per lavorare. Questo è molto importante, perchè parlare di lavoro però poi non averne voglia....Invece c'è tanta voglia da parte mia, da parte della società, da parte dei ragazzi, e questo lascia ben sperare".

Qualche giocatore ha usato la parola scudetto. Lei sconsiglia l'abuso di questo termine nello spogliatoio?
"No, io non sconsiglio niente perchè....assolutamente. La parola scudetto è nella storia della Juve, quindi per me è una parola abbastanza usuale, perchè da calciatore ho avuto la fortuna e la bravura di vincerne cinque. Anzi. E' una parola alla quale bisognerebbe riabituarsi. E' stata fin troppo lontana dalla nostra società, dallo stadio, da tutti. Però dico anche che bisogna essere molto realisti. A me non piace prendere in giro nessuno, soprattutto i tifosi, che sono tifosi juventini come me. Dico che siamo - secondo me - sulla strada giusta, perchè la società c'è, la dirigenza pure, c'è un allenatore che ha tanta voglia e ci sono soprattutto i giocatori che hanno grande voglia di dimostrare delle ottime cose, però non posso buttare del fumo degli occhi ai tifosi, sarebbe ingiusto e non me lo sentirei. io mi sento di dire che faremo il possibile e l'impossibile per tornare ad essere competitivi nel più breve tempo possibile".

Tu stai costruendo questa casa da due mesi. In percentuale, a che punto sei arrivato? Vediamo già un tetto oppure siamo soltanto alle fondamenta?
"(ride, ndr). In un mese e mezzo vederci il tetto è difficile. Io dico che ci sono delle fondamenta, stiamo costruendo delle fondamenta importanti e sappiamo benissimo quanto siano importanti le fondamenta nella costruzione di un edificio. Puoi anche arrivare al tetto e poi avere delle fondamenta che poi...dopo due mesi la casa ti cade addosso. Io preferisco non vedere subito il tetto e vederlo tra qualche mese, sapendo però che c'è una struttura importante e che supporta il tutto".  

Ieri Marotta ha detto che dovrebbero arrivare ancora due-tre campioni. Come sarà la squadra tra una settimana, tra dieci giorni, quando chiuderà il mercato?
"In che senso come sarà?".

Tu hai dato delle indicazioni ben precise alla dirigenza su ciò che hai bisogno. Ti aspetti che la dirigenza ti accontenti in quelle che sono le tue richieste?
"Ma io con la dirigenza - mi sembra di ripere diverse volte la stessa cosa -, da quando sono diventato allenatore della Juventus, ho un confronto continuo e quotidiano col direttore e col presidente, quindi non è che ci diciamo delle cose e da un giorno all'altro cambiano le cose. Sappiamo qual è la strada, gli interessi sono comuni da questo punto di vista. Abbiamo avuto pazienza, il direttore Marotta è stato bravo ad aspettare. Vucinic è arrivato quando doveva arrivare, e secondo me è arrivato anche a condizioni importanti per noi. Arriveranno anche altri giocatori perchè sappiamo tutti quanti che la rosa deve essere completata. Ma non lo sa Conte, lo sa la società. lo sappiamo noi tutti, questo è fondamentale. Non è Conte che chiede i rinforzi, che sia chiara questa cosa. Noi come società, formiamo un gruppo unico, un gruppo solido e sappiamo che questa squadra a livello numerico ha bisogno di qualche rinforzo". 

Nel Trofeo Tim si sono viste tante cose buone, ma anche un Conte molto arrabbiato in alcune circostanze. E' forse la difesa in questo momento il reparto che ti crea maggiori problemi di crescita?
"No, assolutamente, perchè poi, come ho detto poi al Trofeo Tim, bisogna distinguere le due fasi: la fase attiva, con palla in gioco, dove la difesa secondo me si è comportata molto bene. Nella fase inattiva....Sai sono due cose....Uno dice: 'Comunque prendi gol'. Però sono due cose distinte ed io devo valutare che la difesa comunque si è mossa bene. Sulle palle inattive sicuramente bisogna migliorare, però bisogna anche dire che abbiamo avuto zero tempo per provare, tra allenamenti mattina e pomeriggio e adesso partite ogni due giorni, diventa difficile curare i dettagli. Me lo dovete anche consentire, perchè sono comunque partite amichevoli. Nel momento in cui saranno partite ufficiali cureremo i dettagli nella giusta maniera e tutto sarà a posto".

Non ci dai i nove undicesimi della formazione? Allegri l'ha data...
"Allegri l'ha data?".

Sì...
"E ditemela? (ride, ndr)".(redazione Tuttojuve.com)