REVOCARE LO SCUDETTO ALL'INTER: ECCO LA PRIMA RAGIONE

REVOCARE LO SCUDETTO ALL'INTER: ECCO LA PRIMA RAGIONETuttoJuve.com
© foto di Federico De Luca
martedì 5 luglio 2011, 00:10Il punto
di Massimo Pavan

Palazzi, procuratore della Federazione ieri ha svelato le sue motivazioni. Noi non avevamo dubbi che il comportamento dell'Inter fosse identico a quello di tutti gli altri. Proprio per questo continuiamo nella nostra analisi puntuale e precisa dandovi una dopo l'altra le dieci motivazioni per cui lo scudetto all'Inter, va revocato.

1- Processo incompleto: in due settimane non si è capito il quadro corretto. Un punto molto chiaro che cinque anni di processo hanno prontamente smentito. Come si fanno a condensare 200,000 telefonate in due settimane? Questo noi non l'abbiamo mai capito, ma ora è chiaro, si sono chiaramente trascurati dei pezzi e ieri abbiamo capito quanti e quali. Un processo, istruito ad olorogeria su fatti risalenti della stagione agonistica precedente. Dopo cinque anni ci chiediamo come e quali prove ci sono dal punto di vista giuridico, E' incredibile come la facoltà della difesa di ciascun soggetto imputato sia stata azzerata, con la scusa che i tempi andavano accelerati e ora le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Un elemento da ieri appare poi chiaro: chi sembrava uscirne totalmente estraneo: Roma e Inter, appaiono coinvolte. La prima per il suo allenatore (ruolo da definire) e la seconda con gravissime violazioni, trascurando poi i presunti colloqui di lavoro con arbitri in attività.

Ora il quadro è corretto: tutti parlavano con tutti. Non sappiamo se questo sia lecito o meno, ma quanto meno sappiamo che il risultato finale è stato quello corretto: la Juventus ha sempre vinto sul campo. Riportiamo, quindi due dichiarazioni chiave di imputati della presunta Cupola che non esiste. Del resto come si può pensare che De Santis favorisse la Juventus se la Juventus ha fatto meno punti con l'arbitro di Tivoli che con altri arbitri?: "Alla luce di alcuni riscontri che allora la giustizia sportiva non volle fare, oggi viene fuori che ad esempio tra me e Moggi non c'è stata nessuna intercettazione. Chi mi ha distrutto è stata la Figc, con un processo sportivo da vergogna".

Citiamo infine Bergamo, parole che alla luce dei fatti di oggi, sono una pericolsa ammissione che dovrebbe far riflettere:"Ribadirò che parlavo con tutti (club e dirigenti di Serie A, ndr) perché la Federcalcio ci aveva detto di tenere contatti con tutti e noi lo facevamo con il massimo della disponibilità "."Sono qui spinto dallo spirito di collaborazione per fare luce vera su quanto è successo".