Gazzetta - Poker da 23 milioni

19.06.2011 09:30 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
Fonte: G B Olivero di Gazzetta
Gazzetta - Poker da 23 milioni
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© foto di Federico Gaetano
La gazzetta di oggi analizza le difficoltà bianconere nel vendere i propri giocatori per fare cassa. Ci sono un italiano, un italobrasiliano, un brasiliano e un maliano. Il guaio per Beppe Marotta è che non si tratta di una barzelletta, ma di un problema. Bisogna venderli, almeno questo è il piano della Juve, ma non è così semplice perché il mercato è fermo, ogni società riflette bene prima di fare anche una piccola spesa e gli stipendi dei quattro giocatori bianconeri sono cari. L'italiano è Vincenzo Iaquinta (2,5 milioni netti all'anno, scadenza 2013), l'italobrasiliano è Amauri (4,2 milioni netti all'anno, scadenza 2013), il brasiliano è Felipe Melo (2,6 milioni netti all'anno, scadenza 2014), il maliano è Momo Sissoko (2,2 milioni netti all'anno, scadenza 2013). Facciamo due conti: se la Juve riuscisse a cederli tutti, il risparmio annuo sarebbe di 23 milioni lordi, una somma che consentirebbe ai dirigenti di fare un grande acquisto. Quota 30. Ma, come detto, è difficile vendere i giocatori senza inserirli in qualche trattativa e anche volendo usarli come pedine di scambio la situazione resta complicata. Così Marotta e Paratici, pur avendo chiare in testa le indicazioni di Antonio Conte, devono aver pazienza e svolgere con grande diplomazia il loro lavoro. Il nuovo allenatore della Juve preferirebbe avere la rosa quasi al completo per il ritiro estivo, ma non sarà possibile: alcuni affari, come quello del secondo terzino destro (potrebbe essere Beck dell'Hoffenheim), saranno conclusi negli ultimi giorni di agosto. E allora i dirigenti bianconeri valutano ogni mossa con grande attenzione cercando di liberare le caselle. Già, perché non è solo una questione economica. Nella rosa della Juve, senza contare i giovani che potrebbero rientrare dai prestiti e i Primavera che di solito si aggregano in estate, ci sono già 25 giocatori. Aggiungendo Lichtsteiner, virtualmente fatto, e altri tre-quattro colpi si arriva intorno a quota 30. A Bardonecchia c'è un campo solo e a parte il problema logistico non è mica semplice gestire un simile organico. Quindi è fin troppo ovvio che adesso la Juve ha necessità di vendere, non solo di comprare. Contropartite. Se il calciomercato fosse semplice come lo scambio delle figurine dei bambini, il piano di Marotta sarebbe ovvio: dare Melo o Sissoko al Real per Diarra (o al Porto per Fernando), girare Amauri alla Roma per Vucinic, mandare Iaquinta a Udine per Sanchez. In realtà le cose sono più complesse e le situazioni dei vari giocatori diverse. Per Sanchez la Juve è disposta a fare un fortissimo investimento: Marotta ha offerto a Pozzo 30 milioni più De Ceglie, mentre il Barcellona è arrivato a 28 milioni più 10 di bonus legati a gol e presenze e il Manchester City si è spinto fino a 35 milioni più 5 di bonus. Per gli altri giocatori, invece, la strategia è ovviamente diversa. Per vedere Vucinic in maglia bianconera, qualche altro elemento deve trasferirsi da Torino a Roma. Così come la trattativa per Diarra potrebbe andare in porto solo con una contropartita tecnica. Il discorso delle caselle da liberare, a prescindere dalle destinazioni degli esuberi bianconeri, è comunque fondamentale soprattutto in questo momento del mercato. El Kun. Per quanto riguarda Aguero, l'attaccante dell'Atletico Madrid per cui la Juve ha offerto 35 milioni contro i 45 della clausola rescissoria, c'è una piccola novità. Ieri Diego Maradona, suocero del Kun, ha dichiarato a un tv argentina che «Sergio resterà a Madrid». Atletico o Real non è dato sapere. Ma la realtà è che all'Atletico non ci vuole stare lui e al Real probabilmente non c'è più posto. La Juve resta alla finestra e si chiede intanto chi possa piacere ai colchoneros: magari Felipe Melo. Perché il problema è sempre quello: ci sono un italiano, un italobrasiliano, un brasiliano e un maliano. E la Juve deve venderli.