MOGGI su Libero: "Solo un rimedio per la Juve: cessioni e tragiche minusvalenze"

08.03.2011 18:30 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
Fonte: di Luciano Moggi per "Libero"
MOGGI su Libero: "Solo un rimedio per la Juve: cessioni e tragiche minusvalenze"

Adesso lo sanno tutti, è solo Milan-Inter. Noi l’avevamo detto, ma il nostro modo di vedere (e anticipare) le cose andava al di là del contingente. Lo dicevamo forte: dopo l’infernale imbroglio di Calciopoli il calcio di vertice sarebbe stato solo milanese: è stata eliminata la concorrenza, ci si è dimenticati di fare pulizia. Ora in tanti stanno ridendo... Si poteva ipotizzare la Roma come terzo incomodo, ma i giallorossi sono spariti subito dalla lotta per il primato. Stendiamo un velo pietoso sulla Juve, sulla quale eravamo stati chiari fin dall’inizio: la rivoluzione estiva non ci convinceva, troppi arrivi con poca qualità, e la quantità da sola non ha mai fatto risultato. Tutti adesso a pontificare su questo argomento, dopo aver toccato con mano: dicevano benaltro quando, tra tante esaltazioni, eravamo i soli ad avanzare controcorrente i nostri dubbi. Bastava andare per logica e qualità (carente) dei nomi, ne usciva fuori il ritratto di una provinciale, come purtroppo è diventata la Juve attuale. Indicammo una direttrice ma non fummo ascoltati. Ora occorrerà ricostruire di nuovo e la ricetta può essere una sola, rimettere sul mercato chi non vale (quasi tutti). Ci sarà sicuramente il rischio di troppe minusvalenze, ma è inevitabile quando si sbaglia, l’importante è saper correggere, il cambio di strategia è obbligatorio. Senza attributi Con il Milan non c’è stato confronto, la Juve non ha fatto un solo tiro, si è dimostrata molle, impacciata, senza attributi: una resa incondizionata insomma, con alle spalle la differente campagna di rafforzamento che il Milan ha fatto... da Milan. Dopo Ibra, Van Bommel a coprire il vuoto di Pirlo eAmbrosini. E poi Boateng e Robinho. Giusto dare atto a Galliani del ricordo nitido che ha mostrato di avere della Juve pre-Calciopoli. L’ha definita una squadra straordinaria, stratosferica, elencando i campioni che la componevano. Ci permettiamo di interpretare il pensiero che sicuramente Galliani aveva in testa in quel momento: «Meno male però che non c’è più quella squadra...».

Magari facendoci una bella risata sopra, senza malizia naturalmente. Fa piacere comunque cheun grande avversario renda onore a una formazione che era allora senza rivali, e che per questo si volle distruggere. Da annotare infine il Gattuso pensiero prima della partita: «Fa bene la Juve a rivendicare gli scudetti che le sono stati tolti». La posizione di Delneri è critica, salvato dalla società, “licenziato” dalla tifoseria, (so che cosa prova il popolo juventino), ma, a dieci giornate dalla fine, ritengo sia inutile iniziare un nuovo percorso, e qualche soluzione proposta mi sa di avventura. Naturalmente occorrerà vincere sabato a Cesena, il crocevia è irreversibile. Verso il derby Molto si è detto ed esaltato del 5-2 dell’Inter sul Genoa. Detto della forza della squadra che nessuno pone in dubbio,e di un campione come Eto’o inarrestabile nel momento stesso in cui si ridesta dal letargo, guarderei più alle deficienze del primo tempo che al riscatto poderoso della ripresa. Non sempre sulla strada ci sarà il Genoa, ma è chiaro che la situazione resta aperta, la resa dei conti con il Milan sarà nel derby. Allora conterà anche il cammino in Champions, chi resterà in lizza e chi no, il Milan ci prova domani nella tana del Tottenham, l’Inter ha tempo per pensarci fino al 15 marzo, tutte e due ripartono dalla posizione di svantaggio. Al pari della Roma che la sua sfida l’ha già stasera. Battesimo di Coppa per Montella, vittorioso contro il Lecce con qualche discussa decisione arbitrale. Ineffabile Nicchi, in una giornata pesantissima per le ex giacchette nere, il presidente dell’Aia ha dato 7+ agli arbitri e bacchettato Pioli e Mazzarri. L’allenatore del Napoli conmeno forza del consueto ha battuto sui due pesi e due misure. Forse Mazzarri è ripetitivo nelle sue accuse, ma contro il Brescia c’era almeno un rigore evidente non dato. Corioni, patron navigato, si era lamentato alla vigilia e di solito il risultato porta a non subire danni, come è avvenuto. Perdendo a Roma con la Lazio, il Palermo ha consentito alla Juve di rimanere al 7° posto. Alla prima di Cosmi i rosanero sono durati meno di 20’, situazione inverosimile a fronte della qualità della squadra. Diverso il discorso Samp che vive un vero dramma: succede quando ti privi di giocatori fondamentali come Cassano e Pazzini.