Perché Melo sì e Momo no?

Dubbi e perplessità sull'operato del nuovo entourage bianconero.
17.01.2011 16:15 di  Ippolito Gioia   vedi letture
 Perché Melo sì e Momo no?
TuttoJuve.com
© foto di Federico De Luca

Da un po’ di tempo chi vi scrive è alle prese con alcuni interrogativi riguardanti la considerazione ed il giudizio da dare alla chiusura della prima metà di stagione bianconera. I dubbi e le perplessità sono tanti, purtroppo ampiamente pronosticati in sede di giudizio nella chiusura del mercato estivo. I media in generale sembrano essere più benevoli nel giudicare l’operato dell’entourage bianconero rispetto a quello della passata stagione anche se gli errori del nuovo corso sono abbastanza evidenti.


La passata stagione i colpevoli erano su tutti Ferrara, incapace di riuscire a trovare una collocazione stabile a Diego ed Alessio Secco, Direttore Sportivo capace di spendere quasi 25 milioni per uno dei giocatori più discussi della storia bianconera, e cioè, Felipe Melo. Adesso bisognerebbe individuare di chi sia la responsabilità che ha messo la Juventus nella condizione, tra due settimane, di avere in rosa addirittura sei o sette attaccanti; di aver puntato nuovamente sull’ex viola, visti i suoi continui e purtroppo sciagurati colpi di testa; di aver praticamente rotto con Momo Sissoko, idolo della tifoseria juventina e considerato riserva e merce di scambio, che nemmeno due anni fa era nella lista di Pep Guardiola per finire in casacca Blaugrana; di aver fatto una delle figure più brutte in ambito europeo uscendo dall’ Europa League, eliminazione liquidata addirittura come “un bicchiere mezzo pieno”; di aver aumentato invece di diminuire il distacco sia qualitativo che di prestigio globale nei confronti delle due milanesi e di essere ormai considerata, anche dai calciatori, una squadra di medio spessore. Chi vi scrive ha un'idea nell’individuazione dei responsabili e sicuramente anche chi leggerà lo potrà indovinare con assoluta facilità.