DA COSENZA SEGNALI DI UNA BUONA JUVE

Terminato l'incontro amichevole (ma non troppo) contro i francesi del Lione, rimangono vive le buone impressioni lasciate dalla nuova Juventus di Del Neri. E il ricordo di un pubblico straordinario
25.07.2010 18:24 di Thomas Bertacchini   vedi letture
DA COSENZA SEGNALI DI UNA BUONA JUVE
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© foto di Federico De Luca

I tifosi del Foggia che ieri hanno assistito al primo allenamento della nuova "era Zeman" erano 40.
E lui non ha risparmiato battute al vetriolo: questa volta i diretti interessati sono stati José Mourinho e Claudio Ranieri. Il doping nel calcio? Un accenno, su richiesta.
Ma mancavano i bersagli grossi: Luciano Moggi e la sua Juventus. Scomparsi loro, si sono spenti i riflettori. Gli altri non suscitano così tanto interesse: garantiscono qualche riga sui quotidiani, nulla più.
Ma prima era tutta un’altra musica: loro erano "odiati". E "utili". A tutti. Compreso lui.

Circa duemila sostenitori presenti all’aeroporto di Cosenza, ad attendere i giocatori della Juventus che raggiungevano la città dalla lontana Varese per l’amichevole da disputare - di lì a poche ore - contro il Lione.
In centinaia, dopo, si sono presentati all’hotel "Mercure", dove i bianconeri hanno sostato per qualche ora.
In ventitremila, la sera, hanno riempito lo stadio San Vito per assistere all’incontro. Giocato il 24 luglio, a cinque giorni di distanza dal primo impegno ufficiale.

Sono numeri di un amore che non conosce ostacoli, ma solo speranze: quelle di rivedere, prima o poi, la vera Juventus.
Ci si arrabbia immediatamente se i primi acquisti portano i nomi di Pepe, Motta, Storari, Martinez. Con un po’ di calma, e l’arrivo delle prime amichevoli, si inizia a capire, poco alla volta, cosa si vuol dire quando si parla di giocatori "funzionali alle idee calcistiche di Del Neri".

Una follia di Cissokho (con conseguente espulsione) regala alla Juventus la possibilità di godere della superiorità numerica già dopo 26 minuti. Un Lione con qualche assenza prima del fischio di inizio si è trovato di fronte una Vecchia Signora in formato "cantiere aperto": alle novità di mercato, all’integrazione tra i vecchi e i nuovi, all’applicazione del ritrovato 4-4-2.



Le gambe che iniziano a girare per chi è stato presente sin dai primi giorni di ritiro, qualche gradito ritorno (Sissoko) e alcune giocate di qualità tipiche del marchio bianconero: il "cucchiaio" di Diego in occasione dell’assist a Pepe per la seconda marcatura della gara, è la ciliegina sulla torta di una squadra che sembra voler affrontare col piglio giusto una stagione che dovrà essere quella del riscatto.
Si (intra)vedono rabbia, grinta e voglia di vincere. Ora bisognerà aggiungere un po’ di classe. Per vincere le partite che contano, sarà necessaria anche quella.

"Dzeko o non Dzeko", e ora "Diego o non Diego": mentre l’attaccante bosniaco viene fotografato con il broncio durante i primi allenamenti del Wolfsburg, in attesa di novità sul suo futuro (a tinte bianconere?), il brasiliano cerca di riconquistare la fiducia dell’ambiente con prestazioni convincenti.
Là davanti, e non solo, nei prossimi giorni si attendono novità importanti.

Per intraprendere il suo percorso nella Torino bianconera Luigi Del Neri si ispira - come da lui stesso affermato due giorni fa - alle Juventus del passato: "penso alla Juve dei Tardelli, dei Bonini, dei Cabrini... Ad una società che sceglieva ragazzi giovani, ma dotati di mentalità vincente. Ecco, noi dobbiamo costruire un gruppo forte e omogeneo, che possa mantenersi nel tempo".

Nelle parole pronunciate a margine dell’incontro giocato ieri sera, invece, ha stilato un bilancio della serata cosentina e di questi primi giorni di preparazione: "dovremo innestare energie fisiche e tornare a essere la Juve, nella mentalità: un pò s’è già rivista. Non è ancora la Juve che assomiglia alla mia idea, ci vuole tempo. Comunque è una squadra motivata e attenta. E ora deve imparare a stare in campo".
Una signorina che aspira a diventare Signora. Quando sarà anche Vecchia, il processo di ricostruzione si potrà dire completo. Adesso bisogna continuare a percorrere questa strada.

Un’ultima annotazione: (almeno) ieri non si è infortunato nessuno.
A volte i cambiamenti si vedono anche dai piccoli segnali.
Si riprenderà la preparazione domani, nuovamente a Varese. Con il ricordo e i ringraziamenti per un pubblico, quello presente ieri sera allo stadio San Vito, semplicemente straordinario.