NEDVED: "Tornare alla Juve? Mi piacerebbe, sarebbe un onore"
"Darei una mano, ma senza una qualifica. Società poco esemplare con me? Nel calcio non esiste riconoscenza. Mi dispiaceva vedere gente senza esperienza e competenza. Scudetto '06? Vinto meritatamente. L'Inter vuole tenerlo? Intercettazioni chiare...

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© foto di Federico De Luca
L'ex fuoriclasse della Juventus, Pavel Nedved, intervistato dal quotidiano "Il Giornale", apre ad un possibile ritorno alla Juventus, nelle vesti di collaboratore. Ecco le sue dichiarazioni, rilasciate a Tony Damascelli:
"RIENTRARE ALLA JUVE? MI PIACEREBBE, SAREBBE UN ONORE" - "Rientrare nel club? Mi piacerebbe dare una mano alla Juventus ma senza la necessità di una qualifica. Se il presidente avrà bisogno di confrontarsi con me avrà la mia piena disponibilità - ha spiegato la furia ceca -. Team manager? Bisogna vedere che cosa vogliono da me, sarebbe un onore rappresentare il club nei rapporti internazionali, la federcalcio ceca me lo ha chiesto. Quello che potrò dare lo darò ma ho anche due bambini da seguire, i miei".
"DISPIACEVA VEDERE NELLA JUVE SENZA ESPERIENZA E COMPETENZA" - "La Juventus è stata poco esemplare con come? "Non ne vorrei parlare. Nel calcio non esiste riconoscenza, non mi aspettavo di più ma mi dispiaceva vedere alla Juventus gente senza esperienza e competenza".
LA DIFFICILE STAGIONE BIANCONERA - "Cosa ho provato? Rabbia, amarezza, delusione, malinconia. La partenza era stata bella, poi non si sa bene che cosa sia successo.
"SCUDETTO 2006 VINTO MERITATAMENTE. L'INTER NON LO RESTITUISCE? CI SONO INTERCETTAZIONI CHIARE" - "Se sente mio, totalmente, lo scudetto del 2006 revocato da calciopoli? L’ho sudato, l’ho vinto sul campo. Ero e sono amareggiato per quello che è accaduto. Io so che mi sono comportato da professionista e sono arrabbiato con chi ha buttato fango sul mio e nostro lavoro, quel campionato lo abbiamo vinto meritatamente. L’Inter non vuole restituire il titolo? Materazzi ha indossato una maglietta burla contro gli juventini, dopo la finale di Madrid? Sono problemi loro, dovranno pur farsi un esame di coscienza. Esistono intercettazioni chiare. Non commento la maglietta di Materazzi, ognuno sa e deve comportarsi come sente, credo di essere un po’ diverso da lui. Dicevano che un provocatore, un furbo, uno fastidioso? Sì, è vero, davo molto fastidio, perché ero forte, avevano paura di me e parlavano".
MANCATO TRASFERIMENTO ALL'INTER - "Avrei potuto essere anche io a Madrid con loro. Premesso che ho sentito un colpo al cuore, da juventino, per la loro vittoria, ho ripensato alle parole di Mourinho. Quali? Mi aveva detto: vieni con noi, vinceremo la Champions. Aveva ragione. Rifiutai l’offerta, non ebbi un solo attimo di esitazione. Mourinho mi piace ma a volte il suo modo diretto di parlare non combacia con il mio, io lavoro in silenzio".
NUOVO ALLENATORE INTER - "Mourinho o Capello? Scelta difficile, sono due vincenti. Se sarei stupito di vedere Capello sulla panchina dell’Inter? Sì ma credo che si possa anche fare nel nostro lavoro".
UN ANNO SENZA CALCIO - "Dopo un anno senza calcio non ho preso nemmeno un chilo. Come faccio? Corro, una, due ore, ogni mattina, da solo o con qualche amico, per il resto la mia vita è tranquilla. Il calcio resterà la mia passione fino all’ultimo giorno della mia vita. In questo anno mi sono dedicato finalmente alla famiglia, a mia moglie, ai miei figli. Quanto mi è mancato il football? Tanto e poco. Ho preferito a volte restare lontano dallo stadio, per non soffrire".
"ALLO STADIO UNA BRUTTA ATMOSFERA" - "Non è stata una bella stagione per i miei ex compagni, le offese, gli insulti, le aggressioni, ho respirato un’atmosfera brutta con un clima eccessivo di tensione. Perché Torino si è incattivita? Perché i tifosi della Juventus non sentivano il comando della società, era assente la competenza e, dunque, la gente pensava che si potesse fare meglio con altre persone. Se c'è un rimedio? Sì, basterebbe far riempire gli stadi all’ottanta per cento con i bambini, per il resto con le famiglie, per loro si deve giocare, gli altri se ne stiano pure a casa. Il calcio è gioia. Dicono che sia un problema italiano? Anche il mio Paese soffre gli stessi problemi ma mi sembra che qui chi sbaglia non paga. Eppure sarebbe così facile, applicare la legge e basta. La tessera del tifoso? Non credo che sia necessario arrivare a tanto, basterebbe bonificare gli stadi come ho detto, famiglie e non bande di delinquenti".
CHIELLINI, UN LEADER - "Un altro Nedved in circolazione? Non basta essere bravi in campo. Credo che Chiellini abbia le caratteristiche del leader".
PRONOSTICO MONDIALE - "Tifo Slovacchia perché anche se ci hanno eliminati io sono nato in Cecoslovacchia. Tifo per l’Italia ma credo che “il generale” farà la sorpresa. Chi è il generale? Capello".
I SOGNI - "Sogni? "Due: andare con la mia nazionale al mondiale in Brasile. Vincere con la Juventus la Champions. Anche se non più da calciatore. Cosa sogna Pavel uomo? Di vedere i miei figli, la mia famiglia felice. Pavel, mio figlio, gioca a pallone e a pallacanestro. È un destro ma gli sto insegnando a calciare con il sinistro. Se tifa Juventus? Non lo so, la sua prima squadra è il Chelsea. Mia moglie contenta di vedermi a casa? Bah, chiedetelo a lei".