DIRETTA CALCIOPOLI - Arbitri e assistenti smontano Calciopoli: "Mai subito pressioni"

15.30 - L'udienza è tolta. Fissato il calendario delle prossime audizioni: 8, 15, 18 e 22 giugno. Poi la pausa estiva e arrivederci a ottobre.
15:07 - Al termine dell'udienza l'ex arbitro Massimo De Santis presenta la circolare della Lega Calcio del 4 agosto 2004, alla vigilia della stagione di Calciopoli, in cui si dettavano le norme di comportamento per i dirigenti negli spogliatoi: visite consentite prima e dopo la gara, divieto di regali che non fossero di poca entità, obbligo di tesseramento del dirigente accompagnatore degli arbitri. "Se il colonnello Auricchio avesse chiesto copia di questo atto che voglio leggere (il pm Capuano ha provato ad opporsi, stoppato dal giudice Casoria, ndr) e letto le disposizioni certe cose che sembriamo scoprire ora si sarebbero sapute anche durante l’indagine. Si sente (Ancelotti, Mancini, ndr) parlare a sproposito delle visite di Moggi: ma tutti sapevano cosa si poteva e non poteva fare. Nessun mistero, nessuna congettura: ora questa carta è agli atti, poteva essere lì da quattro anni..."
15.00 - Casoria intima a Collina di presentarsi per la prossima udienza, altrimenti verrà accompagnato dai carabinieri.
14.45 - E' il turno degli ex assistenti Mitro e Ivaldi, che confermano come i suoi colleghi di non aver mai subito pressioni dai designatori. A Ivaldi viene chiesto di Roma-Juve: "La partita fu molto particolare per un gol in fuorigioco della Roma e uno annullato per la Juve (regolare). Era una gara particolarmente difficile e molto fallosa (72 falli, fa notare Penta, ndr). Anomalie nei sorteggi? No. Perchè la partita era particolarmente difficile? Perché l'allenatore era l'ex della Roma, Emerson e Zebina pure. Gol di Zebina? Era regolare e fu annullato. Gol di Cassano? Era regolare".
14.30 - Riprende l'udienza: tocca a Stefano Farina. Anche l'ex arbitro fa presente di non aver mai subito pressioni da Pairetto e Bergamo per favorire questa o l'altra squadra. Poi spiega che le griglie avevano dei fattori preclusivi (provincia e partite) e che durante i raduni i commenti erano relativi agli arbitraggi, non erano commenti penalizzanti su squadre.
"La carriera dipende dalle scelte dei designatori - ha aggiunto Farina -, io ero un top class e ho seguito sempre le partite in modo professionale. Come conoscevo le designazioni? Tramite mail ma qualche volta prima delle partite importanti capitava la telefonata".
13.00 - L'udienza riprenderà dopo la pausa.
12:05 – A Pisacreta viene chiesto di Roma-Juve della stagione 2004/2005, dove lui e Ivaldi erano gli assistenti. “Ci furono vari episodi dubbi, tra cui la prima rete, che era in fuorigioco di 10 cm e che non sono riuscito a vedere. Per il resto, personalmente non commisi più errori, ma fui lo stesso sospeso per un mese. Ho arbitrato 11 volte la Juve e con me ha perso 6 volte”. Se Pairetto mi chiese di riservare particolari trattamenti verso alcune squadre? No". L'avvocato Morescanti domanda a Pisacreta se abbia mai ricevuto da Bergamo pressioni per favorire una squadra. "No, mai", la risposta di Pisacreta.
Narducci chiede a Pisacreta un chiarimento su Roma-Juve e in particolare sul gol di Cannavaro: "In quel momento ha avuto il dubbio che fosse fuorigioco e poi non ha deciso di alzare la bandierina? Ci fu un colpo di testa di un giocatore della Juve e Cannavaro sulla respinta segnò - spiega Pisacreta -. Dobbiamo valutare se la posizione era in partenza di fuorigioco, ma siccome era dietro la linea del pallone non era fuorigioco. Nessuno notò questa posizione".
Infine Narducci chiede (sbagliando) del fallo da rigore di Zebina su Zalayeta (il fallo era di Dellas): "Non potei essere d'aiuto a Racalbuto e gli dissi che non avevo certezze se il contatto fosse avvenuto fuori la riga o dentro l'area ma era comunque un episodio difficile da valutare in una partita difficilissima da un punto di vista ambientale: Capello era appena passato alla Juve, così come Emerson. In quella partita nel secondo tempo venne ingiustamente annullato un gol a Ibrahimovic e il mio collega Ivaldi segnalò un fuorigioco che non c'era, anche quello questione di centimetri".
11:50 - Termina anche l'interrogatorio a Guidi, fra poco sarà il turno di Narciso Pisacreta
11:30 – Finisce la testimonianza di Trentalange, ora tocca a Guidi, ex arbitro e osservatore. Si incomincia a parlare di Chievo-Fiorentina diretta da Dondarini. Guidi afferma che non è stato un arbitraggio esaltante, ma, considerando le altre direzioni, poteva benissimo essere considerato nella media. Gli vengono fatti notare diversi episodi dubbi, ma Guidi continua a sostenere che si trattavano di normali azioni da gioco, nulla di così eclatante.
11:15 - Anche i pm Narducci e Capuano fanno diverse domande a Trentalange. “Ha mai arbitrato la Juve? – chiede Narducci - No, il regolamento me lo proibiva.”. Questa la risposta di Trentalange. Successivamente vengono posti diversi interrogativi riguardo l'espulsione di Couto durante un Chievo-Lazio, durante la quale l'ex fischietto, nelle vesti di osservatore, diede un buon voto all'arbitro Rocchi, nonostare l'episodio dubbio. Trentalange ammette che l'espulsione era un po' severa, ma rispetto alle altre decisioni prese nel corso della partita questa scelta era stata equa.
11:00 - Ora tocca ad Alfredo Trentalange, ex arbitro. Trentalange afferma che con i designatori parlava spesso di griglie, ma non si valutavano mai gli errori dei fischietti verso una particolare squadra. Il cinquantaduenne, infine, smentisce nel modo più assoluto che Pairetto avesse chieste favori verso altre squadre, nonostante l’amicizia con il padre dell’ex designatore.
10:40 - Continua l'interrogatorio di Pesciaroli. Gli viene chiesto come funzionava l’estrazione: “Tutto si svolgeva in un albergo al centro di Roma - afferma Pesciaroli - . Il notaio si trovava al centro del tavolo assieme al designatore, successivamente veniva chiamato il giornalista che estraeva e così funzionava il tutto insieme alla supervisione del notaio. Situazioni strane o sospette? Mai, in tutti gli anni che ho fatto questo non ho mai notato niente di strano”.
10:30 - Il primo ad essere sentito è l'ex giornalista Pesciaroli, attualmente in pensione. “Ero presente in qualità di giornalista del Corriere dello Sport, ma non ho mai visto alcun sorteggio truccato, considerato che nel 2005 vi era anche un notaio.” Questa la testimonianza dell’attuale consulente della Lega Pro.
09:45 - Oggi si torna in aula; dopo la sfilata dei testimoni dell'accusa (che, in realtà. hanno già loro smontato teoremi di cupole e di associazioni a delinquere varie ed eventuali), è la volta di arbitri, notai e testimoni della difesa. In particolare, i notai ci tengono a difendere la loro categoria; erano loro, difatti, preposti a supervisionare le estrazioni ai sorteggi. C'è già stata abbastanza chiarezza in merito, data proprio dalle casualità estrattive (arbitri richiesti come preferenziali da Facchetti/Meani ma non ottenuti), ma si attende il "colpo di spugna" dei notai sulla questione. Domani, probabilmente, avremo altre versioni, di certo più attendibili (colpi di tosse permettendo...) sul sistema di designazione e sulla serietà con la quale quella specifica classe di professionisti lavorava ogni settimana.
L'accusa non è riuscita a produrre un solo testimone che, con la sua deposizione, sia stato in grado di inchiodare Moggi alla gogna del giustizialismo; ora è tempo che la difesa faccia crollare il castello accusatorio.
Come di consueto, TuttoJuve.com seguirà in diretta, minuto per minuto, l'udienza odierna.