CQ - Juve, così Agnelli prepara l'assalto a Cesare Prandelli

Un giorno segnato in rosso sul calendario. Ciò che succederà a Firenze potrebbe determinare anche quello che accadrà a Torino. Domani negli uffici della sede della Fiorentina si terrà infatti una riunione per definire il futuro tecnico della squadra viola: obiettivi futuri e linee guida per il mercato estivo. Un summit a cui prenderà la proprietà, la famiglia Della Valle, il direttore sportivo, Pantaleo Corvino, e, soprattutto l’allenatore, Cesare Prandelli.
Il tecnico di Orzinuovi in tempi non sospetti ha detto espressamente che vuole rimanere in riva all’Arno. Eppure i rapporti all’interno della Fiorentina sono tesi e non è da escludere una clamorosa rottura, specie se Prandelli non otterrà precise garanzie da parte della proprietà circa la volontà di rinforzare la rosa e non di indebolirla, magari con cessioni eccellenti senza sostituti all’altezza.
Insomma, se Prandelli uscirà dalla riunione giurando ancora una volta fedeltà alla causa viola non ci saranno più margini di manovra. E comunque gli ambienti che gravitano intorno alla Fiorentina restano convinti del fatto che se mai dovesse lasciare lo farebbe esclusivamente per andare ad occupare la panchina della Nazionale che Marcello Lippi che lascerà vacante a fine stagione.
Al momento, insomma, il principale candidato a guidare quella che nei piani dovrà essere la stagione della rinascita resta Gigi Del Neri. I motivi sono noti: è libero da vincoli contrattuali e, soprattutto, è fortemente sponsorizzato dal nuovo management targato Sampdoria; Marotta e Paratici.
Ma l’ipotesi Prandelli non è affatto da scartare. Piace, e moltissimo, ad Andrea Agnelli e l’ingaggio di quello che è universalmente riconosciuto come uno dei migliori allenatori del nostro calcio sarebbe un ottimo biglietto da visita per il nuovo presidente.
Per riuscirci è necessario però che Agnelli forzi la mano, che si muova in prima persona. Nei mesi scorsi la Juventus aveva avvicinato Prandelli senza interpellare la Fiorentina. E questo aveva fatto andare su tutte le furie il patron viola, Diego Della Valle. Ne erano seguiti contatti telefonici, faccia a faccia e comunicati di smentita.
Il neo presidente della Juventus dovrebbe alzare il telefono, insomma, e chiamare Della Valle, chiedendogli ufficialmente di liberare Prandelli, che a quel punto difficilmente rifiuterebbe la destinazione bianconera. Agnelli in questo modo darebbe una forte impronta personale alla sua gestione, prendendosi personalmente la responsabilità della scelta del nuovo tecnico. Non è solo un nome più appetibile, quello dell’allenatore della Fioretina, che ha già vissuto una ricca esperienza bianconera quando era un apprezzatissimo centrocampista, dal 1979 al 1985, vincendo 3 scudetti, 1 Coppa Italia, 1 coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe ed una Supercoppa europea. Da un certo punto di vista, Prandelli, dà maggiori garanzie. Innanzitutto per il profilo caratteriale e poi anche da per tecnico-tattico. Non ha preconcetti di modulo, al contrario di Del Neri, legato ad un 4-4-2 molto rigido, e potrebbe di conseguenza esaltare le doti di Felipe Melo e Diego, che restano i due investimenti più importanti in ordine economico nella storia recente della Vecchia Signora.