L'orgoglio non basta a San Siro. Si salvano solo Buffon, Chiellini e Cannavaro

16.04.2010 22:54 di Marco Capone   vedi letture
L'orgoglio non basta a San Siro. Si salvano solo Buffon, Chiellini e Cannavaro
TuttoJuve.com

Buffon 6,5
Risposta di rabbia sul tiro di Motta al 16’. Un paio di uscite che danno sicurezza al reparto. Nella ripresa altri interventi importanti, ma nulla può sulla prodezza balistica di Maicon.
Cannavaro 6,5
Esce bene dalla difesa dopo i recuperi, puntuale. Forse inizia a sentire l’aria mondiale.
Chiellini 6,5
Prova a farsi vedere dalle parti di Julio Cesar, proponendosi in avanti per dare manforte all’azione offensiva. Dietro, con Cannavaro, forma una coppia rocciosa.
Grosso 6
Non rischia ripartenze, si sovrappone solo in alcune discese della squadra.
Zebina 5
Un po’ disattento nell’uno contro uno, scoprendo il fianco all’avversario. Nella ripresa rischia alcuni passaggi che potrebbero innescare la velocità di Balotelli.
Marchisio 5
Si vede poco, del resto come tutta la squadra. Esce dal campo per una botta.
Melo 5,5
Intensità e sostanza in mezzo al campo, tuttavia troppi errori in fase di disimpegno e costruzione.
Sissoko 4
Il maliano mette in campo tutta la grinta che ha in corpo, ma esagera. Si fa espellere per doppia ammonizione, lasciando i suoi in dieci. Ingenuo.
Diego 5,5
Cerca di dare verve alla sterile manovra d’attacco ma non è proprio serata.
Del Piero 6
Al 2’ sfida Julio Cesar con un bel destro a giro ma il brasiliano non si lascia sorprendere. Zaccheroni lo sostituisce, forse ingiustamente, per Poulsen.
Iaquinta 5
L’attaccante azzurro si sbraccia, lotta, ma nel complesso non riesce assolutamente a pungere.
Poulsen 5
In fase di interdizione non si vede, anzi commette falli stupidi.
Amauri sv
Salihamidzic sv
All. Zaccheroni 5
Sconfitta che brucia, Juve colpita nell’onore. Il tecnico bianconero, forse, sbaglia a togliere Del Piero, l’unico che stava mostrando idee e fantasia. Diego, sul quale puntava Zac, si è rivelato poco efficace in mezzo al campo. Amauri poteva essere schierato dall’inizio, al posto di un Iaquinta fantasmagorico. Adesso bisogna riordinare le idee, ma in questa stagione non è una novità.