La Repubblica Fi - Retroscena Prandelli: "La Juve mi cerca"

Vapore di docce calde nell'aria, odore di olio canforato e bagnoschiuma. La partita è finita da una ventina di minuti, Cesare Prandelli, all'improvviso, chiede ai giocatori e al resto dello staff di uscire dallo spogliatoio. Tutti obbediscono, traslocando i sorrisi per quattro gol e tre punti lungo il corridoio. Prandelli deve restare solo. Lo hanno appena avvertito che sta arrivando un consigliere d'amministrazione della Fiorentina. Paolo Panerai, fiorentino, editore, uomo di successo, grande tifoso viola, amico sincero di Diego della Valle, assente domenica per motivi di lavoro dalla tribuna d'onore dello stadio Franchi. I due restano chiusi nello spogliatoio una mezzoretta. Prandelli non si aspettava questa visita. Che d'altra parte non era stata organizzata a tavolino. Ma, dopo i messaggi lanciati sui giornali, forse era arrivato il momento per un riavvicinamento delle parti almeno per valutare i margini per ricomporre il tutto. Il consigliere vuole provarci. L'allenatore è contento di poter avere un contatto con un uomo fidato di Diego Della Valle per spiegare le sue ragioni. Si tratta di smussare gli angoli tagliati da dichiarazioni nette: da quelle di Ddv a quelle dello stesso allenatore, che sulla Cittadella viola è andato giù parecchio pesante. Impossibile, naturalmente, riportare i contenuti di un colloquio privato. Qualcosa, però, è venuto a galla successivamente, anche perché alla fine si è trattato soprattutto di un prologo a un possibile (speriamo) incontro chiarificatore. Secondo quanto soffiato successivamente agli amici da un Prandelli visibilmente alleggerito, il consigliere avrebbe spiegato al tecnico che a Diego della Valle qualche voce maligna aveva rivelato un accordo del suo allenatore con la Juventus. E questo potrebbe spiegare il perché di quell'intervista così tagliente e la letterina nell'uovo di Pasqua.
Da parte sua Prandelli avrebbe spiegato al consigliere due cose importanti. La prima: a poche ore dalla partita di Genova con la Samp, l'uomo dei conti della Fiorentina gli avrebbe detto che se avesse voluto cercarsi un'altra squadra la società non si sarebbe risentita né opposta.
Come dire: si accomodi. La seconda: che lui è stato contattato dalla Juventus, è vero, ma non ha preso alcun impegno, anche perché la sua prima scelta resta sempre Firenze, anche con un progetto diverso da quello di partenza, anche puntando sui giovani. Quello che conta è essere chiari con la gente, non promettere cose impossibili da mantenere creando pressioni sulla squadra. Un progetto modello Arsenal. Con le dovute differenze, ma una sfida divertente comunque.
Infine, il tecnico ha cercato di spiegare al consigliere che lavorare con un solo anno di contratto non offre alcuna garanzia al progetto. E, comunque, lui al rinnovo ci terrebbe parecchio. Magari un triennale. Qualcosa che comunque ricomponga e ridia il senso di un rapporto di fiducia reciproca per evitare i soliti tormentoni destabilizzanti. Il dialogo tra i due continua. E Prandelli è sempre più soddisfatto per avere la possibilità di chiarire il suo punto di vista, perché sa che sarà riportato fedelmente al numero uno della società. Per questa ragione il tecnico chiede a Panerai di poter incontrare al più presto Diego Della Valle, per chiarirsi e discutere insieme del futuro. Il messaggio è stato inviato. Adesso il tecnico attende una risposta.
Nel frattempo la Juventus preme. A Torino si dice che lo stesso John Elkan abbia intenzione di parlare col proprietario della Fiorentina per portare in fondo l'operazione Prandelli-Juve. Ma forse esiste una speranza che quella storia finisca in una strada senza uscita e che alla fine arrivi il colpo di scena che la maggioranza dei tifosi aspetta: Prandelli a Firenze, ancora.