Area Juventus Stadium, nuovo investimento da 120 milioni per altri 180mq. L'Ad Mazzia: "Ecco cosa faremo"

Secondo il Sole 24 Ore la Juventus investirà ancora per riqualificare l'area dello Juventus Stadium, la casa dei bianconeri. L'operazione completa costerà 120 milioni di euro, di cui solo 30 a carico della società bianconera ed il tutto sarà presentato oggi all'Eire. I metri quadrati in questione sono circa 180mila, quelli situati di fronte alla tribuna ovest, al momento area in stato di abbandono. "Prenderemo un diritto di superficie su 180mila mq, mentre 80mila mq resteranno di proprietà della città che realizzerà un parco pubblico e alcuni servizi dedicati al quartiere – spiega Aldo Mazzia, amministratore delegato della Juventus –. Come Juventus svilupperemo nuove iniziative per 38mila mq di costruzione, 33mila acquisiti con questa operazione, 5mila già nostri nello stadio la cui capacità edificatoria verrà trasferita nell'area del l'operazione. Vi abbineremo un'ala nuova per ospitare tutto l'organico della Juventus – dice Mazzia –. Creeremo uffici per circa 150-200 persone. Il progetto prevede anche un nuovo centro di allenamento della prima squadra e il centro per i rapporti con i media.
Stiamo trattando con alcuni operatori per realizzare un albergo 4 stelle da 160 camere, che dovrebbe funzionare come foresteria per la prima squadra – continua l'a.d –. Abbiamo individuato un potenziale investitore, che avrà anche la gestione (alla quale parteciperemo come Juventus). Stiamo pensando anche a una sala multiplex e a un concept store molto grande, circa 11mila mq, superficie destinata ai ragazzi da 0 a 14 anni. L'investimento dovrebbe riguardare anche una serie di residenze, una sessantina di appartamenti, da realizzare nella zona per assicurare che resti viva 24 ore al giorno. L'iter prevede che partano, appena arrivate le autorizzazioni, i lavori per il multisala, l'hotel e il concept store, con l'obiettivo di concludere la costruzione a gennaio 2014".
Sembra tutto in discesa, quindi, ma non è proprio così. "Ci sono però ancora alcuni nodi da sciogliere – continua Mazzia –. L'operazione non è del tutto chiusa".