RUBINHO A JC: "Esordio? Non ho parole, non me l'aspettavo. Serata indimenticabile. Facile inserirsi in questo gruppo bello, unito e vincente"

18.05.2013 23:45 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
RUBINHO A JC: "Esordio? Non ho parole, non me l'aspettavo. Serata indimenticabile. Facile inserirsi in questo gruppo bello, unito e vincente"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il terzo portiere della Juventus, Rubinho, oggi all'esordio in maglia bianconera, ha concesso un'intervista ai microfoni di Juventus Channel, al termine della sfida contro la Sampdoria. TuttoJuve.com ha trascritto le sue dichiarazioni:

Rubinho, esordio con la maglia della Juventus. Mi racconti la tua emozione di indossare questa maglia?
"Bella, bella, non ho parole, perchè non me l'aspettavo. Quando ha detto: 'Rubinho, scaldati', ho pensato che magari avesse detto qualcosa di sbagliato. Sono contentissimo, sarà per me una serata indimenticabile. Fare parte di questo gruppo, fare parte di questa società, per me è molto importante".

In che modo sei entrato nello spogliatoio e in che modo ti hanno accolto i compagni in questa stagione?
"Mi hanno accolto benissimo. Il primo giocatore che ho visto è stato proprio Gigi, che mi ha salutato in una maniera molto bella. Non ho parole per dire quanto questo gruppo è bello, è unito, è veramente un gruppo vincente. E' stato facile inserirsi in questo gruppo".

Che effetto fa allenarsi con un certo Gigi Buffon?
"Sai, ogni tanto lo guardo così e faccio fatica a capire: 'Ma è lui? E' lui, è lui'. E' un piacere lavorare con lui e con Marco".

Parliamo  di Claudio Filippi (preparatore dei portieri, ndr)...
"Filippi per noi è importantissimo, è fondamentale per noi tre perchè ci fa lavorare bene, ci fa trovare sempre preparati per la partita, ci fa lavorare duro, però sempre con il piacere di lavorare. Questo per noi è importante. Arrivare in campo e fare sempre un buon allenamento ci dà la carica per fare sempre meglio".

L'hai scambiata la maglia o la terrai per te oggi?
"Questa la porto ai miei figli, la porto a mio figlio più grande, così gli racconto anche la storia".