Marotta: "Lavoriamo per avere una squadra sempre più competitiva, chi arriverà dovrà avere anche valori umani. Ibra non tornerà, Higuain e Jovetic sono ottimi giocatori. Con Conte..."

15.05.2013 11:30 di  Giuseppe Giannone   vedi letture
Marotta: "Lavoriamo per avere una squadra sempre più competitiva, chi arriverà dovrà avere anche valori umani. Ibra non tornerà, Higuain e Jovetic sono ottimi giocatori. Con Conte..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Beppe Marotta, amministratore delegato della Juventus, parla, nel corso di una lunga intervista rilasciata a "Il Secolo XIX", popolare quotidiano di Genova, delle strategie di mercato del club campione d'Italia in vista della prossima stagione, senza dimenticare di tracciare le linee guida per l'anno prossimo, nel quale la squadra bianconerà dovrà provare a rinconfermarsi in Italia e trionfare in Europa: "La Champions è quello che vogliamo tutti, il presidente, l’allenatore, la società. A me toccherà ritoccare la rosa, ascoltando le indicazioni dell’allenatore. Lavoriamo per avere una squadra sempre più competitiva, come quella che ci ha permesso, grazie allo straordinario lavoro di Conte, di tornare a vincere e di farlo per due anni di seguito. È stato un cammino trionfale, un’impresa nell’impresa. Mi piacerebbe aggiungere alla rosa attuale quattro campioni a quelli che abbiamo già, Buffon, Chiellini, Pirlo, Vidal, Marchisio".

Beppe Marotta ha anche negato l'esistenza di un profilo twitter e rispondendo sul tema cessioni ha aggiunto: "La Juventus è storicamente una società compratrice, non venditrice. È chiaro che un occhio al bilancio va tenuto, ma i giocatori più rappresentativi verranno confermati. Vidal e Marchisio ovviamente sono tra questi. Chi arriverà dovrà avere valori umani, e assicurare il giustro equilibrio relativamente ai costi di cartellino e ingaggio".

Il dirigente bianconero si sofferma poi sul caso Conte e sui giocatori più "chiaccherati" in sede di mercato: "Cerchiamo giocatori capace di rispettare quel profilo che tutti insieme abbiamo definito in questi anni. Valori umani, tecnici e che abbiano il giusto profilo per quanto riguarda i costi dell’operazione, dall’acquisto del cartellino all’ingaggio. Con Antonio la sintonia è perfetta. Ma davvero non ci sono problemi, se è per questo c’è già stato un incontro anche tra me e Antonio. Qualcuno vorrebbe far intendere che ci sono visioni contrapposte, ma non è così. Conte allenerà la Juventus anche il prossimo anno, ci sono tutte le condizioni, lo ha detto anche il presidente, inutile cercare di strumentalizzare le singole parole".

Su Ibra e il mercato: "Agnelli è stato chiaro, non tornerà. La lite con Leonardo? Preferisco non entrare nelle faccende di altri club. Non è neppure finito il campionato e quello che voglio fare ora è pensare all’impresa straordinaria che il gruppo a disposizione di Conte ha saputo fare anche quest’anno, non è bello parlare di mercato. Higuain, comunque, è un ottimo giocatore, non dico nulla di nuovo. Ma credo serva prima sapere quali scelte verranno fatte per la panchina del Real. Anche Jovetic lui  è un grande giocatore, ma non c’è nessuna trattativa. Se un giocatore ci viene proposto dall’agente non significa che ci sia una trattativa". Un pensiero anche sulle operazioni di mercato definite "minori": "Per Immobile speravamo in un impiego più continuo, nelle prossime settimane incontreremo Preziosi e valuteremo il da farsi. Per Poli avevamo quasi chiuso a gennaio, il discorso potrebbe riaprirsi. Obiang e Zaza sono giocatori interessanti, ma ho il massimo rispetto per la Samp. Zaza alla Samp la abbiamo portato noi, io e Paratici. Si vedrà".

Sulla gara di domenica: "Mi ero fatto tutto un altro film. Sai che stress se noi dovevamo vincere lo scudetto e la Samp raggiungere la salvezza. Bene,non è più così. Spero in una bella festa dello sport. La Samp ha una proprietà solida, che vuole e può investire, un presidente tifoso, come Agnelli e Moratti. E ora ha anche un’ottima organizzazione societaria, con Sagramola e Osti. Ha le carte in regola per fare un salto importante, quello che serve oggi al nostro calcio. Tifo Juve ma Genova, dove sono nati i miei figli, Giovanni ed Elena è nel cuore. Torino è magnifica. Ma ho sentito quanto amore ho per i genovesi, ripensando alla sofferenza che ho provato per le vittime del porto".