Luciano Moggi: "Lapo è l'unico erede dell'Avvocato, ma lo tengono fuori"

15.12.2009 16:30 di  Redazione TuttoJuve   vedi letture
Fonte: di Luciano Moggi per "Libero"
Luciano Moggi: "Lapo è l'unico erede dell'Avvocato, ma lo tengono fuori"
TuttoJuve.com
© foto di Federico de Luca

Vi proponiamo un estratto dell'editoriale di Luciano Moggi, pubblicato stamane sulle colonne del quotidiano "Libero":



Ranieri in soccorso della Juve: bravissimo, poteva intingere il coltello nella piaga ed invece le sue parole sono state di incoraggiamento. «Non l’ho vista giocare male, la Juve, non meritava di perdere, e questo senza negare la grande prestazione del Bari».
Una rarità, in un contesto di critiche severe, che poggiano su una situazione obiettivamente pesante. Il fallimento in Champions, ancor più che in campionato, ha messo allo scoperto gli errori di mercato e l’incapacità di conduzione manageriale sulle strategie di lungo periodo e sulla normale quotidianità.
Il calcio sembra facile ma non lo è. Chi, proveniente da altri mondi, pensa di inserirvisi in un amen, è destinato a toccare con mano la vacuità di questa supponenza. E meno male che non si sono scaricate tutte le colpe sull’allenatore, operando però una copertura molto tardiva che ha lasciato Ferrara solo e indifeso. Forse si è pensato di salvare il salvabile mettendogli vicino Alessio Secco in una panchina peraltro occupata da un tecnico proveniente dal settore giovanile, che mi sembra un po’ troppo. Resta il fatto che nelle mani di Ferrara (e qui emergono le sue attenuanti) è stata messa una macchina mal costruita e mal pensata, ammesso che sia mai stato studiato uno straccio di progetto di squadra e non, come sembra, una ricerca di giocatori di un certo livello (e a costi alti) da dover poi assemblare.
Critiche coraggiose
Tutto ciò premesso, dato a Lapo Elkann il coraggio di aver bollato come raccapriccianti le ultime due gare della Juve (lui è quello della famiglia che capisce di calcio, ma ne viene tenuto lontano), e ribadito che non è nella storia bianconera perdere cinque partite su sei, tuttavia io vedo che tra Juve e Milan c’è un solo punto di distacco: almeno in questo non c’è da vederla nerissima. D’altra parte, il secondo e/o terzo posto era ed è il massimo traguardo a cui i bianconeri possono aspirare.
Il problema sta nel fatto che Blanc ha strombazzato con molta sicumera (termine in disuso, ma l’ha utilizzato Mughini e per questo risulta ri-certificato) un proclama di grandi risultati, senza minimamente pensare al sottofondo di insufficienze, di impreparazione e di inesperienze dalle quali il progetto avrebbe dovuto nascere. Chi vedeva ormai coperto il gap con l’Inter, parlava solo di speranze. La realtà è diversa e meno male che l’Atalanta ha fermato i nerazzurri; diversamente staremmo ora a contare otto punti di differenza. E, se adesso c’è invece un abbattimento generale, io dico invece che è tempo di rialzarsi, cercando di venire a capo di quel puzzle complicato originato dal mercato.