LLORENTE STORY - Da Pamplona a Torino, passando per Bilbao

24.01.2013 16:30 di Marta Fornelli Twitter:    vedi letture
LLORENTE STORY - Da Pamplona a Torino, passando per Bilbao
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© foto di Alterphotos/Image Sport

Qualche tempo fa in un’intevista, Fernando Llorente si definì “un incidente felice”: quello che oggi in Spagna è El Rey Leon, nasce a Pamplona nel 1985, terzo di due fratelli molto più grandi di lui. Fernando lascia presto la provincia navarra per trasferirsi prima in un piccolo paese più a nord, poi vicino a Bilbao. A 12 anni viene notato José Maria Amorrortu, ex giocatore dell’Athletic e ai tempi direttore della cantera basca; colpito dalla fama di bomber vero che il giovane si era guadagnato nelle piazze del suo paese, Amorrortu decide di integrarlo nella rosa delle giovanili biancorosse. La strada nel calcio che conta, per Fernando inizia così: passa il primo anno facendo il pendolare, nella seconda stagione viene ospitato da una coppia di Las Arena, una bella zona poco distante da Bilbao. Qui resterà pochi anni, prima di trasferirsi nella residenza dell’Athletic Bilbao, dove rimarrà fino a 20 anni insieme agli amici fraterni Iraola e Gurpegui.
Quasi due metri d’altezza, attaccante potente e con i piedi buoni allo stesso tempo, grandissimo colpitore di testa. Chi lo conosce lo definisce disponibile, sorridente e molto sensibile, con un forte attaccamento alla propria terra ed alla propria famiglia. Una famiglia che per tanti anni ha incluso anche l’Athletic: 248 presenze in prima squadra e 82 gol. L’esordio con Valverde, il periodo infelice con Clemente, poi la consacrazione con Caparros e con il maestro Bielsa.

La convocazione in nazionale a coronamento di un sogno, la vittoria di Euro 2008 e poi quella in Sudafrica nel 2010. Nell’ultimo mondiale Fernando è stato impiegato poco; chiamato in causa contro il Portogallo è stato autore di una grandissima prova che ha permesso alla sua nazionale di avanzare fino al trionfo finale. La storia si ripete due anni dopo: finalista di Europa League e di Copa del Rey, Llorente non ha giocato nemmeno un minuto, giudicato fuori forma dopo una stagione in cui aveva dato l’anima per il suo club.
Intelligente tatticamente, si è sempre applicato con grande sacrificio e dedizione alle richieste del suo mister, diventando un punto di riferimento anche nei piani di Del Bosque. Per questo, i fischi di inizio stagione al San Mames non gli hanno certo fatto piacere. Le panchine e i cori che lo invitavano a prendere la direzione di Torino hanno fatto il resto. Il Re Leone ha deciso di non rinnovare il suo contratto con la sua (finora) unica squadra per intraprendere un nuovo viaggio in quello che ha definito oggi “uno dei migliori club del mondo”. Dunque, non resta che aspettare la prossima stagione per ammirare in bianconero quello che in suoi ex tifosi hanno per lungo tempo definito il loro “gioiello”.